Convenzione stadio “Franco Scoglio”: un’analisi critica e i conseguenti dubbi
Pubblicato il 18 Ottobre 2024 in Primo Piano
La recente approvazione della convenzione tra il Comune di Messina e l’Acr Messina per l’utilizzo dello stadio Scoglio solleva alcune perplessità. Da un’analisi approfondita emergono diverse criticità riguardanti gli interessi finanziari della città e dei suoi cittadini.
IL NODO DEI DEBITI PREGRESSI: UN PERICOLOSO PRECEDENTE – Il punto più critico dell’intera convenzione riguarda i debiti pregressi del Messina verso il Comune. La delibera menziona esplicitamente l’esistenza di “somme ancora dovute per l’utilizzo dello stadio in relazione alle precedenti stagioni agonistiche”. Tuttavia, anziché richiedere il saldo di questi debiti come precondizione per un nuovo accordo, l’amministrazione si limita a demandare ai dirigenti la verifica degli importi, con una vaga minaccia di revoca della convenzione in caso di mancato pagamento. Questo approccio solleva serie preoccupazioni. Viene da chiedersi, infatti, quale sia l’entità esatta di questi debiti e perché non sia stata richiesta una garanzia finanziaria prima della firma della convenzione. Inoltre, non sono stati specificati i tempi previsti per il saldo dei debiti pregressi. La mancanza di chiarezza su questi punti rischia di creare un precedente pericoloso.
IL MECCANISMO DI COMPENSAZIONE: UN POTENZIALE BOOMERANG FINANZIARIO, MA CON CONTROLLI – La convenzione prevede che gli oneri assunti dalla società per la manutenzione e la gestione dell’impianto possano essere compensati con le tariffe dovute al Comune. Questo meccanismo, apparentemente pratico, nasconde insidie significative, ma anche alcune misure di controllo. La convenzione stabilisce una rendicontazione mensile delle spese sostenute dall’Acr Messina, con una verifica da parte del Dipartimento Servizi Manutentivi del Comune sulla regolarità e congruità delle spese. Inoltre, la società deve presentare un computo metrico estimativo da riscontrare al collaudo delle opere, in contraddittorio con i tecnici del Comune. Nonostante questi controlli, rimangono interrogativi: chi e come valuterà l’effettivo valore dei lavori svolti dalla società? Esiste un tetto massimo per questa compensazione? Senza un sistema rigoroso di controlli e valutazioni indipendenti, questo meccanismo potrebbe comunque tradursi in una perdita per le casse comunali (anche minima).
MANUTENZIONE E CUSTODIA: UN RISCHIO CALCOLATO, MA CON RESPONSABILITÀ DEFINITE – L’affidamento della custodia 24/7 e della manutenzione ordinaria alla società sportiva solleva interrogativi sulla capacità di garantire standard adeguati nel lungo periodo. La convenzione specifica chiaramente gli obblighi di Acr Messina, inclusa la custodia h24, la pulizia e la manutenzione ordinaria dell’impianto, estendendo queste responsabilità anche alla zona “foresteria”. La convenzione definisce le opere di manutenzione ordinaria come “interventi che riguardano le opere di riparazione e rinnovamento delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti esistenti”. Tuttavia, non sono stati stabiliti criteri specifici per il monitoraggio della qualità dei lavori svolti, né sembrano esistere clausole che permettano al Comune di intervenire in caso di manutenzione inadeguata. È importante notare che il Comune mantiene la responsabilità per gli interventi di manutenzione straordinaria, con la possibilità di autorizzare la società ad effettuarli in caso di urgenza. Considerando la volatilità finanziaria che spesso caratterizza le società calcistiche (tutte, non il Messina nello specifico), c’è il rischio concreto che, in caso di difficoltà economiche dell’Acr Messina, la manutenzione dell’impianto possa essere la prima vittima di tagli al budget, con conseguenze potenzialmente gravi per un bene pubblico di tale rilevanza.
LA QUESTIONE GASOLIO: UN’ANOMALIA GESTIONALE, MA CON LIMITI DEFINITI – Un aspetto peculiare della convenzione è l’impegno del Comune a fornire gasolio per le caldaie fino a un massimo di 11.000 euro, attraverso la società in house Messina Servizi Bene Comune SpA. Questa soluzione solleva interrogativi sulla sua efficienza e necessità. Non è chiaro perché questa responsabilità non sia stata lasciata interamente alla società sportiva, come parte dei suoi obblighi di gestione. L’incremento delle tariffe di 3.200 euro per coprire questa spesa, stabilito con deliberazione della G.C. n. 64 del 16-2-2024, sembra aggiungere un livello di complessità amministrativa difficilmente giustificabile. Tuttavia, questa disposizione potrebbe offrire al Comune un certo grado di controllo sui costi di gestione dell’impianto. Sarebbe utile un’analisi più approfondita per comprendere se questa scelta possa avere benefici in termini di gestione complessiva dell’impianto da parte del Comune.
LA GESTIONE DELLA PUBBLICITÀ: UN’OPPORTUNITÀ MANCATA – Il divieto per l’Acr Messina di gestire gli impianti pubblicitari, mentre il Comune mantiene questa prerogativa, sembra una scelta miope. Anche se, in questa città, i precedenti non mancano. Questa limitazione rischia di ridurre le potenziali entrate della società, rendendola più vulnerabile finanziariamente. Si sarebbe potuto considerare un approccio più collaborativo, condividendo la gestione pubblicitaria per massimizzare i benefici per entrambe le parti.
BILANCIO COMPLESSO E NECESSITÀ DI TRASPARENZA – In conclusione, questa convenzione presenta un quadro complesso, con aspetti che sembrano favorire la società sportiva e altri che potrebbero limitarne le potenzialità. Da un lato, la gestione dei debiti pregressi e il meccanismo di compensazione sollevano legittime preoccupazioni sulla tutela degli interessi finanziari del Comune. Dall’altro, il divieto di gestire gli impianti pubblicitari potrebbe paradossalmente penalizzare il Messina, privandolo di una fonte di reddito potenzialmente significativa. Questa apparente contraddizione sottolinea la necessità di un approccio più equilibrato e trasparente. Un accordo ottimale dovrebbe mirare a creare una sinergia tra gli interessi della città e quelli della squadra. È fondamentale che i membri del Consiglio Comunale e le autorità competenti riesaminino attentamente i termini di questa convenzione. L’obiettivo dovrebbe essere quello di definire clausole più chiare, stabilire meccanismi di controllo efficaci e trovare soluzioni innovative che possano beneficiare sia il Comune che la società sportiva. Una revisione della convenzione – volta a garantire equità, sostenibilità finanziaria e massima valorizzazione dell’impianto sportivo -, sarebbe nell’interesse di tutti: Comune, Acr Messina e, soprattutto, i cittadini.