Messina-Cavese, Rizzo: «Colpa nostra, dobbiamo lavorare»

Pubblicato il 31 Ottobre 2024 in Sala Stampa

Conferenza stampa post Messina-Cavese, caduta rovinosa per i giallorossi che si fanno travolgere nelle ripresa dai campani. Analizzano la sfida i due il tecnico Vincenzo Maiur e il difensore giallorosso Francesco Rizzo. Chiuso in riunione con staff e ds, invece, Giacomo Modica.

MAIURI – «In preparazione abbiamo optato per giocare con un 3-5-2 per giocare due contro due con i loro centrali, ma Modica ci ha sorpreso mettendosi anche lui con lo stesso modulo. Quando volevamo cambiare, lo ha fatto prima il Messina dandoci la possibilità di giocare per come l’avevamo preparata. Abbiamo trovato il vantaggio e la partita è andata dalla nostra parte. Abbiamo meritato, contro una squadra ben allenata e ben messa in campo. Chiaramente, se arrivi da un 6-0 può capitare che una volta subito il pari ci sia un contraccolpo. La chiave del match è stata la pazienza, abbiamo aspettato il momento giusto. Il Messina ha fatto il passo cambiando e siamo stati bravi ad approfittarne. Una volta avanti abbiamo gestito bene, poi il rosso a Marino ha chiuso la sfida. Chi è entrato ha fatto bene, vedo senso di appartenenza e se c’è quella c’è tutto. Puoi buttare giù una montagna. Non abbiamo fatto nulla, lunedì c’è il Foggia che sarà arrabbiato per la sconfitta nel derby col Cerignola. Siamo felici, ma dobbiamo imparare anche a gestire la vittoria. Umiltà e lavoro. C’è tanto da fare ancora. Non parlo dei singoli, per me c’è la Cavese e chi sta meglio e lavora al massimo scende in campo. Il morale ora è alto, che dovrà essere abbassato per non farci fregare dall’euforia che potrebbe farci sconfinare nella presunzione. La vittoria la dedichiamo alla nostra gente, ora erano tanti anche in un giorno infrasettimanale».

FRANCESCO RIZZO – «Eravamo scesi in campo col piglio giusto, volevamo riscattarci dopo Avellino. Il vantaggio era meritato, stavamo gestendo bene e poi è arrivato questo pari che ci è pesato sulla testa. Magari collegato anche al risultato di Avellino. Questa cosa non deve succedere, non possiamo permettercelo. Il pari non doveva far scattare nulla, dovevamo restare in partita. È stata una brutta figura. Dobbiamo lavorare. Non mi interessa se siamo giovani, tutti hanno i giovani. Dobbiamo prenderci le nostre responsabilità, il campionato corre e non ti aspetta nessuno. Da domani testa bassa, c’è un derby importante e deve essere l’occasione per riscattarci. Le reti? La linea alta è una nostra idea, ci alleniamo così e non è questo il problema. Magari, ci sono errori di lettura o attenzione. La spina si è staccata facilmente, non possiamo farlo. Il cambio modulo? Io ero stato ammonito, la sostituzione ci stava. Abbiamo approcciato bene la ripresa, volevamo vincere ma il raddoppio ci ha tagliato le gambe. Brutto commentare questa situazione. Noi siamo dalla parte del mister al 200%, per noi è come un padre. Lui ci ha scelto, noi abbiamo scelto lui. Dobbiamo lavorare, colpa nostra. Come trovare la scossa? Deve nascere da noi, facile far pagare il mister. I risultati non stanno arrivando, non è una questione di allenatore. Siamo venuti qui sapendo cosa ci aspettava, anche la contestazione – che non aiuta, perché in casa il pubblico ci avrebbe dato una grossa mano -, ma siamo un gruppo che ha voglia di fare. Niente è finito adesso, ci sono tanti punti in palio e dobbiamo cercare la salvezza a tutti i costi. La ricetta è il lavoro».

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