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AAD Invest, Cissè: «Il Messina tornerà nobile, progetto a lungo termine»
Pubblicato il 31 Gennaio 2025 in Primo Piano
Doudou Cissé scopre le carte del progetto AAD Invest legato al Messina. Il nuovo proprietario del club giallorosso ha illustrato il piano di rilancio, partendo dalla genesi dell’operazione: «Abbiamo iniziato a parlare con Sciotto a giugno, vogliamo costruire qualcosa di durevole insieme ai nostri partner GEM e Licorne Gulf».
PIANO ECONOMICO – La questione di maggior rilievo è certamente quella legata agli aspetti finanziari dell’operazione, si parte quindi forte col chiarire quale sia il piano industriale a sostegno dell’investimento dell’AAD nel Messina: «La struttura finanziaria del progetto prevede un investimento complessivo di 75 milioni di euro, garantiti da alcune famiglie che ci hanno sostenuto dal punto di vista finanziario per portare avanti il progetto, ma non saranno destinati solo al Messina – spiega Cissé -, verranno gestiti nelle prossime stagioni. Con GEM abbiamo un’intesa per un nuovo investimento a partire dal mese di giugno. AAD non sarà quotata in borsa perché lussemburghese, ma abbiamo altre attività in Canada e USA che lo saranno. Presenteremo le garanzie alla FIGC, abbiamo già pagato alcune fatture arretrate ed entro febbraio sistemeremo tutti i debiti. Non mi piace parlare del passato, voglio guardare al futuro, ma abbiamo trovato un club con una situazione finanziaria difficile e siamo consapevoli di dover intervenire. Con il presidente Sciotto – lo spiegherà dopo anche il commercialista e consulente Francesco La Fauci, ndr – abbiamo un accordo chiaro sulla liquidazione del monte debitorio, anche un solo centesimo oltre la cifra prevista nei documenti dovrà essere presa in carica da lui. Il nostro non è un progetto a corto respiro, non vogliamo ricapitalizzare per poi vendere; ci immaginiamo qui a Messina per molto tempo». Doudou Cissè, ex banchiere e con un passato nel mondo del basket e delle transazioni sportive – così si presenta parlando del suo background -, ha le idee chiare: «Messina non sarà l’unico club europeo di AAD, ma qui vogliamo ripartire dai giovani del territorio. È inaccettabile che oggi si allenino a 30 km dalla città». Al suo fianco due figure dal passato calcistico in Francia, Brahim Thiam e Wally Dieng; che saranno consulenti per la parte tecnica, a supporto del lavoro del ds Roma.
QUESTIONE TECNICA – La priorità immediata è il mercato, come confermato anche dal presidente Stefano Alaimo, soprattutto visto l’impegno in arrivo contro il Latina: «In realtà saremmo dovuti sbarcare a Messina oggi, ma invece siamo subentrati un mese fa. Alcuni ritardi sono fisiologici. L’organigramma completo ci sarà, compreso il direttore generale, ma ora pensiamo a rinforzare la squadra. Il direttore Domenico Roma sta proseguendo nel suo lavoro per completare la rosa. Non vogliamo calciatori che non volevano restare, chi è andato via non è un rimpianto». Così Alaimo, poi torna Cissè a puntualizzare altri aspetti legati al campo: «Da giovedì ho il controllo del conto bancario, rispetteremo tutte le scadenze previste. Apriremo lo stadio ai giovani delle scuole, vogliamo un rapporto stretto con la città. Questa è una piazza che ha vissuto la Serie A, ricordo Candela, e può tornare ad essere la prima realtà calcistica in Sicilia. Anche se il Messina dovesse retrocedere, ma non accadrà, noi resteremo qui. Questo è solo l’inizio di una nuova storia».
IL CASO DEINZE – Una chiosa d’obbligo è quella legata all’esperienza poco fortunata in Belgio, alla guida del KMSK Deinze: «Quanto avete letto non è veritiero, perché sono io che ho deciso di non salvare il club. Perché? Sono stato vittima di insulti razzisti nelle riunioni con istituzioni e vecchia proprietà. Mi hanno dato della “scimmia”, e allora gli ho detto “restate nella vostra merda”. Ho lasciato dopo quattro mesi. Il club è in bancarotta per colpa dei precedenti proprietari giapponesi. Ora, sono concentrato solo sul Messina».