Messina, un punto pesante: a Benevento finisce senza reti

Pubblicato il 15 Febbraio 2025 in Primo Piano

Squadra tosta. Il Messina impatta senza reti sul campo del Benevento: prova di carattere e solidità dei giallorossi che rischiano poco e giocano una partita volenterosa in avanti, anche se pesa un po’ di leggerezza in fase di finalizzazione. Quarto risultato utile consecutivo e un punto guadagnato sul Latina.

IN CONTROLLO – Vivacità diventa la parola chiave di un primo tempo combattuto, intenso e molto tattico. Banchieri non deroga dal 4-3-3 già visto contro il Picerno, ma stavolta c’è Costantino al posto dell’evanescente Luciani. Ancora Vicario e Tordini a supporto, seconda chance dopo quella bucata contro i lucani. Per il resto non c’è molto da scegliere: out Buchel, allora Petrucci in regia mentre in difesa Gyamfi supera Lia a destra. Un sistema che cerca di mantenere i reparti vicini per poi cercare accelerate di qualità sulle corsie. Dove c’è spazio, perché Pazienza dirotta il suo Benevento su un 4-3-1-2 che lascia gli esterni bassi in balia delle catene laterali dei giallorossi. Copione scritto dai due tecnici, che però si annullano per colpa di possessi fallosi e scarsa qualità negli ultimi venti metri. Messina che punge dal limite con un sinistro velenoso di Garofalo che Nunziante respinge; il Benevento fa ancora meno e Krapikas non deve mai intervenire. Quando arriva uno spunto interessante, tocca a Gelli fare muro su Lanini. Certo, la volontà da parte dei campani di fare la partita esiste, ma il Messina si accomoda in campo senza grosse difficoltà e pare controllare più che reggere. Anzi, quando si alza la linea del pressing della squadra di Banchieri, quella di Pazienza va in seria difficoltà nella gestione del pallone. Manca qualcosa, che non è altro che la fase offensiva: Vicario vorrebbe mostrare la sua qualità, Tordini la sua elettricità, ma entrambi faticano a fare l’ultimo passo necessario per coinvolgere Costantino. L’ex Lucchese sgomita e lotta, pochino viste le attese. Benevento che cala verso la fine della frazione, Messina che si prende qualche confidenza di troppo e finisce per aprire un buco inatteso: Manconi si invola verso Krapikas in solitaria, poi spara larghissimo col sinistro e continua a non giustificare la sua presenza in campo. Sbavatura grave, ma utile per capire che non è il caso di scherzare con il fuoco. Primo tempo? Finito, squadre a riposo e Messina che prende la via degli spogliatoi con la consapevolezza di essere ampiamente dentro la partita.

FALSARIGA – I primi venti minuti della ripresa volano via come un nulla di fatto. Banchieri inserisce Lia per Haveri dopo la pausa, più tardi diventa tempo per De Sena in staffetta con Costantino. Nel mezzo manca il secondo giallo a Viscardi per fallo su Vicario, con Di Reda che preferisce essere salomonico prima che aderente alle regole. Lo stesso Viscardi, tra l’altro, aveva innescato, esattamente a inizio ripresa, Acampora per l’unico tiro in porta campano con Krapikas a rispondere deviando oltre il palo. Una sequela di fatti di contorno, perché il nucleo centrale del match resta simile al primo tempo e c’è poco da raccontare. A cambiare, sicuramente, è l’atteggiamento delle due squadre col Benevento in crescita e il Messina troppo basso. Gelli e Dumbravanu si fanno muro invalicabile, così Pazienza capisce l’andazzo e cambia modulo: out Lanini e Acampora, dentro gli esterni Lamesta e Starita. Risposta immediata di Banchieri che tira fuori gli insufficienti Vicario e Tordini, dentro Luciani e Chiarella. Mosse contrarie, perché Pazienza ora cerca ampiezza mentre Banchieri vuole sfondare in mezzo. Idea che dura poco – e neanche funziona dato che Luciani sbaglia tutti i palloni che passano dalle sue parti -, perché Chiarella (che pare accusare un problema fisico) viene sostituito da Ingrosso. Non vuole rischiare Banchieri, e si passa a un solido 3-5-2 con Gyamfi nei tre centrali. Messina più abbottonato, ma che trova lo spazio con Garofalo per calciare ancora dal limite con Nunziante sempre attento. Pazienza gioca tutte le carte offensive, ma la sua squadra è sterile. Finale che non si discosta dal resto: partita bloccata. Risultato che non si muove, anche sull’ultima palla buttata in mezzo dove Krapikas prima esce a vuoto e poi mette una pezza. Finisce come all’andata e per il Messina è il quarto risultato utile consecutivo dall’arrivo di Banchieri in panchina. Pareggio che muove la classifica e serve per guadagnare sul Latina.

BENEVENTO – MESSINA 0-0

BENEVENTO (4-3-1-2) Nunziante; Veltri, Capellini, Tosca, Viscardi; Talia, Viviani (dal 36′ s.t. Borello), Acampora (dal 23′ s.t. Lamesta); Simonetti; Lanini (dal 23′ s.t. Starita), Manconi (dal 41′ s.t. Perlingieri). (Manfredini, Lucatelli, Sena, Prisco, Pinato, Agazzi, Oukhadda, Carfora, Avolio). All. Pazienza

MESSINA (4-3-3) Krapikas; Gyamfi, Gelli, Dumbravanu, Haveri (dal 1′ s.t. Lia); Garofalo, Petrucci, Crimi; Vicario (dal 24′ s.t. Luciani), Costantino (dal 19′ s.t. De Sena), Tordini (dal 24′ s.t. Chiarella e dal 34′ s.t. Ingrosso). (Meli, Marino, Anzelmo, Morichelli, Dell’Aquila). All. Banchieri

ARBITRO Di Reda di Molfetta

NOTE Spettatori 3000 circa. Ammoniti Costantino, Acampora, Viscardi, Talia, Simonetti, Banchieri (all. Messina) e Ingrosso. Corner 5-3. Recupero 1′ e 5′.

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

Commenta

navigationTop
>

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi