Progetto, questo sconosciuto. Almeno in Italia, dove tutto viene stravolto in poco tempo per assecondare umori, polemiche, intuizioni spesso fuorvianti. Difficile, dunque, parlare di programmi pluriennali in cui il risultato finale sia subordinato ad un’effettiva valorizzazione di un progetto tecnico e societario strutturato nel tempo. A fari spenti, costantemente sottotraccia, il Cosenza prova a diventare protagonista. Con semplicità e senza alcun tipo di frenesia.
LA SVOLTA – Una squadra intimorita, spenta, vittima di dubbi e perplessità: questo il Cosenza visto nelle prime giornate della scorsa stagione nell’apparente viatico di una stagione di estrema sofferenza. L’arrivo di Roselli in panchina in sostituzione di Cappellacci rimescola le carte, dona motivazioni, restituisce orgoglio a chi sembra escluso dal progetto. “Nessuna rivoluzione, solo uno scolastico 4-4-2 per una svolta che ha esaltato le caratteristiche dell’intero gruppo”, ha precisato ai nostri microfoni Antonio Clausi, giornalista di Cosenza Channel, “lavorare sulla psicologia dei giocatori risulta spesso più redditizio di ogni tipo di alchimia tattica. Con Roselli sono poi arrivate una tranquilla salvezza e la storica vittoria nella Coppa Italia di Lega Pro: il Cosenza è stato il primo club calabrese a conquistare un trofeo a livello professionistico, un vanto per l’intera città che resterà a lungo impresso nella memoria dell’intera tifoseria rossoblu”.
AVANTI A PICCOLI PASSI – La conferma in blocco dell’organico con il rinnovamento dell’intero reparto offensivo: queste le indicazioni di Roselli in sede di mercato per lanciare la sfida alle posizioni di testa. “Gli acquisti di Arrighini e Vutov possono cambiare gli equilibri in un campionato come quello di Lega Pro”, ha proseguito il collega di Cosenza Channel, “il bulgaro è uno dei migliori prospetti individuati dall’Udinese nel suo collaudato lavoro di scouting in giro per il mondo; a Cosenza potrà esibire quelle grandi qualità già messe in mostra con la maglia della Nazionale Under 21. Da non sottovalutare, inoltre, la seconda punta Andrea Raimondi, ex di Padova e Venezia. Il Cosenza verrà a Messina con il dichiarato obiettivo di conquistare l’intera posta in palio. Al San Filippo la squadra di Roselli cercherà di mantenere il tradizionale equilibrio tra i reparti per tentare di sfruttare in contropiede ogni possibile varco”.
GIGI MARULLA – Nei giorni in cui a Messina si torna a parlare dell’intitolazione dello stadio San Filippo diviene inevitabile approfondire in conclusione il caso atipico di Cosenza: “Il San Vito è stato ufficialmente dedicato a Gigi Marulla, storico attaccante dei silani venuto a mancare lo scorso 19 luglio. Sono numerose le iniziative sviluppate in città per celebrare la memoria di un’autentica leggenda del calcio italiano: oltre all’intitolazione dello stadio sono state eseguite due opere di street-art nel centro cittadino ed è ancora in atto una raccolta fondi per la realizzazione di una statua in suo onore”.