Come era giusto non deprimersi dopo la sconfitta contro la Fidelis Andria o la brutta prova contro la Lupa Castelli Romani, adesso esaltarsi dopo Foggia pensando di aver chiuso qualsiasi discorso sarebbe errore altrettanto grave. Manca un piccolo tassello al campionato del Messina, anzi due: il primo sono i famosi 40 punti per la salvezza virtuale ma reale, il secondo è quello di dominare e fare la partita contro un avversario di minore levatura. Fin qui il Messina ha sempre fatto bene quando c’era da difendersi e ripartire. Se poi incontri squadre allegre difensivamente come il Foggia, lo spettacolo è assicurato. Lo è perché il Messina, a differenza di come la possa pensare qualcuno, ha qualità tecniche importanti. L’obiettivo salvezza è stato il ritornello di tutta la stagione, tanto da far passare in secondo piano il particolare del gioco e dello stile. Adesso, con la classifica serena questo Messina può mettere in campo armi viste in poche uscite. Al San Filippo arriva un Melfi dalla situazione complicata, piena zona playout e salvezza lontana più per quantità di avversari che per punti. Toccherà al Messina fare la partita e scalfire il muro tirato su da Ugolotti. Una squadra, quella lucana, dallo strano destino viste le buone qualità in rosa. Il Messina contro la Fidelis Andria è andata sotto troppo presto, impossibile poi riuscire a fare una partita serena e ragionata. Contro il Foggia il capolavoro tattico di Raffaele Di Napoli è stato quello di lavorare sulla limitazione dell’avversario, adesso sarà importante trasformare quelle soluzioni. La prima mossa? Tavares esterno senza compiti di difesa.
CHIUSI MA NON TROPPO – Primo focus sul Melfi. Siamo a Lecce, trasferta beffarda per i lucani passati in vantaggio con Masini e ripresi solo nel recupero da Caturano. Nel nostro frame un piccolo esempio di come la squadra di Ugolotti non sia esattamente un blocco granitico in fase difensiva, non per errore ma per scelta. In azzurro non abbiamo evidenziato solo il fatto che si difenda un 3vs3, ma anche la posizione della linea che potete vedere rimane fuori dall’area di rigore. Mezz’ora alla fine e vantaggio da difendere, il Melfi però non vuole schiacciarsi troppo. Probabilmente esagera, vista anche la distanza tra i reparti (linee arancioni), ma quello che vogliamo sottolineare è che sicuramente al San Filippo vedremo un Melfi attento a non prenderle, ma non aspettatevi barricate estreme.
CENTRAVANTI DI MANOVRA – Seconda analisi sul Melfi che riguarda la fase offensiva. Masini è il centravanti atipico della squadra di Ugolotti. Buon realizzatore ma sopratutto giocatore utile allo sviluppo del gioco in generale. Nel nostro frame siamo allo scontro di settimana scorsa contro il Martina Franca, il Melfi è in vantaggio grazie ad un gol proprio di Masini. Rete, però, realizzata con un braccio dall’ex giocatore della Reggina. Nel nostro frame abbiamo isolato un movimento della punta lucana: lo vediamo evidenziato in rosso scalare fino a centrocampo e lavorare il pallone per i compagni. In giallo la traiettoria del suo lancio verso Longo che può attaccare l’area avversaria svuotata dei centrali tirati fuori proprio dal movimento di Masini. Il 4-2-3-1 vive di molteplici soluzioni, una è quella del centravanti che lavora per la batteria di trequartisti alle sue spalle. Il movimento di Masini sarà centrale nel gioco del Melfi, il Messina dovrà essere bravo nel leggere lo sviluppo e trovare le giuste contromisure. Importante l’aiuto del vertice basso del centrocampo vista, soprattutto, la presenza di un trequartista centrale tra le linee. Martinelli e De Vito dovranno trovare un aiuto importante dai compagni per non ritrovarsi fuori posizione o in inferiorità numerica.
CASA MESSINA – Tornano tra i convocati Cocuzza e Padulano, assenti ormai da mesi i due attaccanti rappresentano una valida alternativa per mister Di Napoli per questo finale di stagione. Contro il Melfi difficilmente li rivedremo in campo, se non per qualche spezzone a fine gara. Fuori invece Lorenzo Burzigotti, il centrale difensivo soffre per un problema al piede e dopo un paio di panchine arriva la non convocazione. Il suo recupero servirà per il rush finale. Scelte fatte per mister Di Napoli che non dovrebbe stravolgere la sua linea difensiva sostituendo Giorgione, squalificato, con Giuseppe Russo senza muovere Zanini dal ruolo di terzino sinistro. In attacco Gustavo è intoccabile, oltre che scheggia impazzita. Con lui ci sarà ancora Scardina nel ruolo di centravanti, per Tavares spazio ancora a sinistra con, probabilmente, minori compiti difensivi.