Il ds Vittorio Tosto a catechizzare il gruppo a centrocampo pochi minuti dopo il triplice fischio. Questa l’immagine simbolo della prima uscita ufficiale del Messina 2016-17: nessun volo pindarico dopo il trionfo di Siena, bandite le illusioni estive, il lavoro è ancora lungo. Elastico e privo di cedimenti, il 4-3-3 di Bertotto (voto 7, in panchina il secondo Bazeu) esalta l’agonismo di una squadra che si sorregge ancora una volta sui maggiori protagonisti della passata stagione, da De Vito a Giorgione passando per Ionut e Burzigotti. Da migliorare la fase d’impostazione, con Bramati apparso fuori fuoco rispetto ai compagni di reparto.
Russo 6: impreciso nelle uscite alte, si riscatta tra i pali dove mostra reattività e ottimo senso della posizione sulle conclusioni di Firenze e Gentile.
Mileto 6: bloccato in difesa, si limita ad assolvere con abnegazione le consegne dell’allenatore.
Burzigotti 6,5: si batte con Mendicino senza cedere un millimetro nella contesa. Supplisce con l’esperienza ai pesanti carichi di lavoro che rendono ancora poco fluida la sua manovra.
De Vito 7: nella posizione che fece le fortune di Martinelli, l’ex milanista brilla per intelligenza tattica, praticità e scelte stilistiche.
Ionut 6: una prova senza sbavature nell’inedita posizione di terzino sinistro. Jolly difensivo dalle spiccate doti agonistiche, il romeno mostra una naturale propensione verso una duttilità tattica che potrà renderlo fondamentale durante il campionato.
Baldassin 6,5: corsa e spirito di sacrificio erano annotate alla voce segni particolari al momento del suo arrivo, l’assist per il primo gol di Ciccone la piacevole dimostrazione di geometrie abbinate al dinamismo.
Bramati 6: lento e impacciato, stenta a trovare una posizione da cui rendersi utile alla causa. (dal 25′ s.t. Musacci sv)
Giorgione 7: non ha mai smesso di correre da quelle assolate mattinate al San Filippo della scorsa estate. Imprendibile, travolge con il suo impeto lo sfilacciato centrocampo toscano.
Ciccone 7: due gol al debutto per smentire chi fonda i propri ragionamenti solo su statistiche e almanacchi (26 presenze e nessuna marcatura in carriera prima della gara del Franchi). Di pregevole fattura la prima realizzazione, con un tiro a giro sul secondo palo che non lascia scampo a Biagiotti. (dal 31′ s.t. Ferri sv)
Pozzebon 7: manuale dell’attaccante moderno, cinico quando individua lo spiraglio giusto in avanti, rapido nei ripiegamenti e generoso nel gioco di sponda. (dal 40′ s.t. Ricozzi sv)
Milinkovic 6,5: esprime solo in parte il proprio potenziale. Offre un saggio di classe e convinzione nell’azione che porta al secondo gol di Ciccone.