Virtus Francavilla, la matricola che studia da grande

Pubblicato il 9 Settembre 2016 in Tattica

Neopromossa dopo una stagione sorprendente ma, numeri alla mano, trionfale. Alla guida c’è Antonio Calabro che di cose in comune con un Antonio più famoso ne ha almeno due: le origini salentine e il 3-5-2. Chiaramente facciamo riferimento ad Antonio Conte, ma di imbastire un pezzo sul banale paragone con l’ex tecnico della Nazionale non ne abbiamo nessuna voglia. Solo un accenno non proprio campato in aria, la questione Conte, però, è già chiusa anche perché mister Calabro merita un’analisi particolare e non influenzata da falsi paragoni. Terza stagione alla guida della Virtus Francavilla per lui, dopo un cammino trionfale nell’ultimo campionato di Serie D si sono spalancate le porte del professionismo. Esordio rinviato, c’è infatti da recuperare la gara della prima giornata contro la Paganese, che ha concesso una settimana in più per preparare la storica vittoria sul Catanzaro. La prestazione contro i calabresi si potrebbe facilmente banalizzare: fattore campo e avversari in confusione (esoneri di Erra e Spader ed esordio per Mario Somma). Vero, ma non basta perché basta osservare qualche azione (e lo faremo) del Francavilla messo in campo da Calabro per capire che i pugliesi non sono in vena di comparsate.

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NESSUN DOGMA – Partiamo dal principio, quindi dalla formazione. Contro il Catanzaro un paio di assenze giustificate riducono le scelte di Calabro, ma gli undici scesi in campo non vanno lontanissimo da quelli che formeranno lo zoccolo duro della stagione. Nella nostra grafica il 3-5-2 scelto dal mister leccese, analizziamo i punti chiave: evidenza nera per uno dei punti di forza del Francavilla, ovvero la difesa. Pacchetto di esperienza e rendimento: Idda, Abruzzese e Faisca rappresentano un blocco raro in categoria. I primi due vengono da una stagione coronata coi playoff tra Casertana e Lecce, il portoghese ha importanti esperienze in B e in Lega Pro. La casa è basata su fondamenta solide, un trio che (sulla carta) rappresenta una garanzia. Passiamo in mezzo al campo: in azzurro abbiamo evidenziato Galdean, numero 10 che con Prezioso divide il peso di custodire i codici di gioco. Un regista non regista, che dal periferico centrodestra trova spazio per fare calcio. Freccia rossa per Danilo Alessandro (a Messina non ci sarà per squalifica): lui è il pendolo di Calabro e non pensare al Di Maria di Ancelotti o, ancora meglio, al Giaccherini di Conte sarebbe essere ciechi. Il calciatore in carriera ha sempre giocato più avanti, ala d’attacco o addirittura falso nove in un tridente; a Francavilla nuova veste tattica per lui. Tagliare il campo e spezzare il ritmo, giocatore chiave. A proposito di giocatori decisivi, nel cerchio verde c’è De Angelis: lui non ha bisogno di presentazione. Parlano da sole le statistiche di una carriera da bomber di categoria, lo scorso anno doppia cifra raggiunta a Caserta.

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CORAGGIO – Scendiamo in campo, consapevoli di aver una sola partita a disposizione per analizzare la creatura di Calabro: nel primo frame prendiamo in analisi il coraggio nel portare il pressing dei pugliesi. Con le linee rosse abbiamo tracciato la disposizione dei 6 uomini che portano pressione già nella metà campo avversaria. Bel rischio, ma calcolato e soprattutto voluto. Attacco alto del pallone, base per garantire alla squadra di rimanere corta. Andiamola a vedere, allora, questa linea difensiva. Nei prossimi due frame possiamo notare come Calabro chieda a suoi difensori di prendersi il rischio massimo: avere tantissimo campo alle spalle. Nel primo abbiamo evidenziato in giallo la linea tra Idda e Abruzzese, con quest’ultimo nel riquadro ultimo uomo. Linea azzurra con cerchio per indicare Nzola e comprendere quanto sia corta la formazione pugliese. Ancora più chiaro nel nostro secondo fermo immagine: linea gialla e freccia, il trio gioca praticamente nel cerchio di centrocampo accettando la sfida avversaria. Nel caso specifico il Catanzaro tenta un break in ripartenza, il Francavilla accetta il rischio e quasi sfida gli attaccanti a giocare l’uomo contro uomo. Questa è una scelta puramente tattica, mister Calabro imposta la sua squadra in questa maniera per chiara volontà di fare gioco e impostare il sistema difensivo sulla forza dei singoli. Modello Contiano? Possibile, più facile farlo con Barzagli-Bonucci-Chiellini; ma le scelte di mercato che finiscono per comporre il trio di esperienza a disposizione di Calabro indirizzano verso quel tipo di approccio calcistico.

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TUTTO IL RESTO È SCHEMA – Ultima parte del nostro focus sul Francavilla di Antonio Calabro, prendiamo in analisi le palle inattive in fase offensiva. Come scritto in precedenza possiamo attingere dalla sola sfida contro il Catanzaro, ma nella vittoria sui calabresi è possibile osservare alcune peculiarità delle idee di Calabro. Siamo nell’azione che porterà al gol di Gianluca De Angelis: cerchi rossi per evidenziare le tre coppie che escono dal mischione in area. Un attacco sul palo lungo e due a tagliare sul primo, il resto (riquadro azzurro) crea confusione al limite. Fuori area rimane Prezioso (riquadro viola) pronto per la ribattuta. Interessante il movimento sul secondo palo e il doppio attacco sul primo, nel caso specifico il Catanzaro sceglie di marcare a uomo, chi opterà per una difesa a zona dovrà mettere in conto di rischiare tantissimo sul lato debole. L’azione si svilupperà con una respinta della retroguardia calabrese, sul secondo crosso De Angelis batterà Grandi regalando i primi tre punti al Francavilla.

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