Un catenaccio arrugginito divelto con i vecchi trucchi del mestiere. Berardi migliore in campo per il Messina a Castellammare, il resto appartiene alle libere interpretazioni come nel test delle macchie di Rorschach: opzioni a scelta la condotta arbitrale, la maggiore esperienza della Juve Stabia, l’insensatezza di alcune scelte di mercato in casa giallorossa, le ferite di un avvicendamento in panchina ancora sanguinanti.
Tra apocalittici e integrati la ragione scivola sempre in mille rivoli: le doti da condottiero di un’ex bandiera come Sasà Marra (voto 5,5) appaiono ancora celate ai più, il vecchio modulo all’italiana resta un’opzione sgradevole se l’obiettivo resta una classifica di vertice. Se poi a tradire le attese sono i giocatori dal curriculum più convincente, le buone intenzioni restano sospese nella mente dei sognatori.
Berardi 6,5: tiene il Messina in partita fino al 90’. Una certezza da cui ripartire.
Mileto 5,5: confusione e anarchia tattica per l’ex della partita. Fuori dal tunnel dell’apatia che lo aveva colpito nelle ultime settimane, ma le sbavature superano ancora di gran lunga le note positive.
Maccarrone 5,5: primo tempo sugli scudi con l’assist a Pozzebon e i tanti duelli rusticani vinti su Del Sante. Poi il diluvio.
De Vito 6: monumentale nel primo tempo, quando mostra la giusta cattiveria agonistica ed una visione di gioco di categoria superiore. Entra suo malgrado negli episodi che decidono la gara in senso avverso.
Ionut 5: altra prova da dimenticare per il romeno dopo la pessima prestazione offerta con il Francavilla. Errori negli appoggi, sofferenza nei ripiegamenti difensivi e il consueto incontrollato nervosismo dovrebbero far riflettere il tecnico sul suo utilizzo come esterno di un 3-5-2.
Foresta 6: se il Messina riesce ad organizzare una fase offensiva degna di questo nome il merito è soprattutto il suo. Intelligente la marcatura ad uomo su Esposito: il suo naturale dinamismo, a differenza della gara con il Francavilla, è qui incanalato nei binari di un supporto totale alle esigenze della squadra.
Musacci 4: lascia in dieci il Messina nel momento cruciale della gara. Prima dell’assurda espulsione, numerosi errori nella fase di impostazione.
Lazar 5: vale il discorso fatto per il connazionale Ionut. Ancora un cartellino giallo come coronamento di una prova anonima. (dal 34’ s.t. Gaetano sv)
Akrapovic 5: un fantasma. (dal 26’ s.t. Mancini 5: riesce nell’impresa di far rimpiangere Musacci in cabina di regia)
Pozzebon 6: un gol di rapina per scacciare i cattivi pensieri. Partecipa alla manovra con maggiore generosità rispetto al recente passato.
Ferri 5: sciupa con sufficienza un paio di ripartenze interessanti. Molto mobile su tutto il fronte d’attacco, ma non riesce mai a trovare la posizione dalla quale colpire. (dal 14’ s.t. Madonia 5: impalpabile)
JUVE STABIA Russo 6; Cancellotti 6, Atanasov 6,5, Morero 6,5, Liotti 6; Salvi 6, Esposito 5,5, Zibert 6,5; Marotta 6,5 (dal 30’ s.t. Sandomenico 6), Del Sante 5,5 (dal 6’ s.t. Montalto 6), Lisi 5,5 (dal 1’ s.t. Kanoute 6). All. Fontana 6,5