Da quella vittoria in Coppa Italia Dilettanti alla terza vittoria consecutiva in questa stagione di Lega Pro. Il Monopoli di Diego Zanin è la sorpresa di questo scorcio di campionato. Dopo una stagione fatta di alti e bassi, dalla gestione Tangorra fino al cambio in panchina con l’arrivo di D’Adderio. Uomo giusto per calmare le acque e ottenere la salvezza ai playout, una volta archiviata la pratica Ischia ecco la rivoluzione. Panchina affidata all’ex tecnico della Primavera della Reggina, con lui arrivano nuovi punti fermi tecnici dopo il commiato a Gambino, Croce e Pisseri. Arrivano in Puglia calciatori come Gatto e Genchi, che si aggiungono alle conferme importanti di Bacchetti, Viola e Pinto, oltre a quella di capitan Esposito. Probabilmente l’inizio di stagione con 14 punti in graduatoria e le tre vittorie esterne pesantissime non erano messe in programma, quello che era già scritto era il cambio di veste tattica e di atteggiamento. La squadra di Zanin è furba: sfrontata quando serve e cinica quando c’è da portare a casa il risultato. Squadra a fisarmonica, che sa sfruttare ampiezza e profondità con la duttilità tattica degli interpreti. La base è il 4-3-1-2, il rombo come viene chiamato in gergo. La realtà è ben diversa dalla tattica scritta coi numeri, perché la squadra di Zanin sviluppa calcio grazie ad un ottimo movimento senza palla e un attacco degli spazi non improvvisato. L’approccio al campionato parlava di due sconfitte e una vittoria, ma perdere contro Lecce e Juve Stabia è accettabile. I cinque risultati utili consecutivi, invece, segnano un cambio di passo clamoroso. L’ultima vittoria, ad Andria, dice due cose: l’infortunio di Bacchetti sarà un problema (anche se a breve termine), il trio d’attacco è difficilissimo da anticipare. Genchi è un centravanti mancino e dotato di buona tecnica, quando lavora per i compagni, spesso, lo fa in maniera decisiva. Gatto e Montini si sono presi le altre due maglie da titolari, il loro continuo movimento li rende tra gli attaccanti più interessanti del girone meridionale. Solo 5 le reti subite fin qui, frutto di un sistema difensivo a cui partecipano tutti senza esclusione. Questo uno dei punti di forza: l’unione. Il Monopoli di Zanin lavora sempre di insieme, se funziona l’intesa i pugliesi diventano pericolosissimi.
APPLICAZIONE – Addentriamoci all’analisi tattica della formazione di Zanin. Siamo nella sfida di Andria, azione di ripiegamento difensivo utile per rendere subito chiaro un concetto: si difende di squadra. In giallo evidenziamo Gatto che segue Piccinni, col linea blu segniamo il trio mediano con Sounas, Nicolini e Viola che sono piazzati con le giuste distanze e non schiacciati sulla linea difensiva. In rosso la parte più interessante: bene e naturale Pinto che segue Tartaglia, ma la grande applicazione è quella di Montini che si abbassa sulla corsia mancina per andare a pareggiare la sovrapposizione della squadra avversaria. La cosa più complicata per chi sceglie di giocare col rombo è la copertura sugli esterni, serve grande sacrificio ed elasticità cose che il Monopoli ha ben chiare. Proprio sull’ampiezza, concetto che dovrebbe cozzare con questo tipo di impostazione tattica, baseremo il prossimo focus perché il movimento a fisarmonica dei pugliesi stupisce.
AMPIEZZA – Siamo nella sfida contro il Fondi giocata al Veneziani, terminata con la vittoria dei pugliesi grazie alla rete di Montini. Il nostro frame si concentra su altro: azione di ripartenza del Monopoli, lancio dalle retrovie a cercare spazio da attaccare sulla corsia mancina. Ad attaccarlo c’è Viola, il numero 8 parte come intermedio sinistro ma, come il collega Sounas a destra, ha il compito imprescindibile di uscire lateralmente per aprire gli avversari e far creare spazio per i compagni. In blu la posizione del tridente: Genchi (numero 9) è paradossalmente il più basso dei tre, con Gatto e Montini che rimangono aperti per costringere la retroguardia avversaria a restare larghi e non difendere con densità centrale. A rimorchio arriva anche Sounas (riquadro giallo), che ha tantissimo campo da attaccare, circostanza che si viene a creare per l’errata copertura del Fondi. Questo il caso particolare, ma in generale è chiaro come il Monopoli cerchi di non regalare mai punti di riferimento agli avversari.
NESSUN RIFERIMENTO – Come per il blocco precedente, ci ricolleghiamo alla parte finale per chiudere il discorso sul Monopoli di Zanin. Siamo ancora nella sfida contro il Fondi, andiamo ad analizzare il sistema offensivo del trio Genchi-Gatto-Montini. In rosso abbiamo segnato Genchi, il centravanti non lavora da riferimento ma partecipa alla costruzione. Nella circostanza è ancora una volta il più basso dei tre, la sua imbucata premia il movimento in profondità di Montini (riquadro blu) che sfrutta quello opposti di Gatto (cerchio arancio). Allargandosi, infatti, il numero 10 pugliesi costringe la linea laziale a non coprire totalmente il centro con la paura che Genchi possa scaricare direttamente sulla destra. Un trio che diventa molto difficile da leggere, sempre in movimento e che costringe chi difende ad una lucidità mentale estrema. Nulla è impossibile, però anticipare la giocata del sistema di Zanin è abbastanza complicato; più semplice scegliere un sistema di squadra che rimanga corto e non regali spazio tra le linee, ovvero il terreno fertile su cui il Monopoli ha costruito questo inizio strabiliante.