Primo Piano
Messina come un diesel, poi il trionfo
Un primo tempo mediocre, poi la svolta: è il nuovo appuntamento con quella vittoria che mancava dal 23 ottobre, un successo che vale il momentaneo abbandono della zona playout.
Un primo tempo mediocre, poi la svolta: è il nuovo appuntamento con quella vittoria che mancava dal 23 ottobre, un successo che vale il momentaneo abbandono della zona playout.
Una squadra senza fondamenta. Idee contraddittorie in fase di mercato, troppi protagonisti ad alternarsi alla costruzione di un organico copioso solo nei numeri, mai nei contenuti tecnici: per varare nuovi esperimenti tattici tornano in scena Ionut e Marseglia, quella che doveva essere una commedia brillante diventa improvvisamente teatro dell’assurdo.
Cristiano Lucarelli si siede sulla panchina del Messina a poche ore da un esordio in Coppa Italia che non scalda i cuori, a farlo è immediatamente il suo approccio a squadra e pubblico. Arriva una vittoria che verrà replicata nella sfida, ben più importante contro la Casertana.
Un derby non è mai un intralcio. Apparentemente lontana dai furori del campionato, la sfida di Coppa Italia con il Catania regala al Messina un pomeriggio da incorniciare: perfetta aderenza alla parte, efficace agonismo, eleganza nelle trame di gioco.
Quando Jurgen Klopp è diventato l’allenatore del Liverpool una delle sue prime mosse fu quella di accantonare Mario Balotelli e, più lentamente, Christian Benteke. Sulla riva rossa del Mersey la domanda lecita era solo una: chi farà gol?
“Il Messina è stato cattivo e feroce, tutte le nostre occasioni sono partite da palloni sradicati con veemenza all’avversario di turno”.
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