Avremmo potuto parlare di tante cose in questa nostra analisi tattica del post Akragas-Messina. Il cambio Barisic-Bossa che sbilancia il Messina tanto da favorire la rimonta e il sorpasso della squadra di Rigoli. Sarebbe stata polemica inutile stando alle parole del tecnico Raffaele Di Napoli, in panchina di abile e arruolabile c’erano solo punte esterne e per la sostituzione di Bossa le alternative passavano da Barisic a Padulano. Giorgione e Genny Russo, sul primo abbiamo la certezza sul secondo presumiamo, erano ad Agrigento per onor di firma. Il 4-2-3-1 che viene fuori dal cambio mediano-attaccante fa prendere maggiormente campo all’Akragas, anche se il “Gigante” passa grazie alla cattiveria sulle palle inattive. Stiamo divagando perché l’unica cosa veramente interessante accaduta all’Esseneto è la prestazione superlativa di Diogo Tavares. Il campionato del Messina è finito, e trovare appunti tattici di rilievo sarebbe esercizio praticamente inutile. Meglio concentrarci sulla grande applicazione del portoghese nel ruolo di centravanti, tre sfaccettature della stessa verità: Tavares è il fiore all’occhiello della stagione dei giallorossi.
BOMBER DI RAZZA – Partiamo subito forti, proprio come hanno fatto Messina e Tavares. Pochi minuti sul cronometro ed i giallorossi sono già in vantaggio: l’azione si sviluppa sulla sinistra, Fornito riceve e alza la testa, il movimento del portoghese va impreziosito con una grande palla e il centrocampista cosentino piazza un sinistro praticamente perfetto. Concentriamoci su Tavares (cerchio azzurro): il portoghese attacca da manuale la difesa avversaria. Davanti al terzino ed alle spalle del centrale, lì dove qualsiasi difesa soffre. Movimento da bomber vero, lettura del movimento degli avversari e dettatura del passaggio. Senso del gol ma non solo, perché questa è una rete che parte dal suggerimento al compagno.
CALAMITA CENTRALE – Passiamo alla seconda azione che vede attore non protagonista (in questo caso) il centravanti portoghese. Messina in vantaggio e vicinissimo al raddoppio, Baccolo pesca lungo Cocuzza che viene fermato da un ottimo Vono in uscita. Torniamo alla genesi dell’azione: Baccolo ha alzato il suo raggio di azione, agendo nel suo ruolo preferito ovvero quello dalla trequarti in sù, Tavares accorcia bene sul portatore e si tira dietro tutta la difesa avversaria. In rosso abbiamo evidenziato Grea, Muscat e Marino, tutti e tre sono attratti dal portoghese, sopratutto Grea sbaglia lasciando un corridoio ottimale per l’imbucata di Baccolo e la profondità di Cocuzza. La mancata rete cambia poco, è la giocata di squadra a dover esaltare. Tavares è centrale nello sviluppo, senza il suo movimento e la sua aura di pericolosità niente sarebbe potuto accadere.
FULCRO DEL GIOCO – Ultimo passaggio sulla grande prova di Tavares contro l’Akragas. Ancora nel primo tempo, siamo vicini allo scadere del tempo ma il portoghese trova la strada giusta per raddoppiare. Azione che parte dalla sinistra, Cocuzza trova Tavares che si gira aspetta il rimorchio di Bossa ed è bravo a chiudere il triangolo con un destro di prima intenzione che batte Vono. Parentesi su Bossa: bravissimo il ragazzo nella gestione della palla, nessuna emozione e passaggio coi tempi e modi giusti. Torniamo all’azione del gol e come sempre fermiamoci alla fase embrionale. Cerchio azzurro per Tavares, il portoghese è perfettamente al centro della zona offensiva guardato con timore dai due centrali di Rigoli e con l’attenzione di tutta la squadra addosso, come indicato dalle frecce gialle. La bravura di Tavares sta nell’essere sempre al centro della manovra, si stacca dalla marcatura di Marino ed è pronto a ricevere il passaggio di Cocuzza. Una volta in possesso ecco che si sdoppia: grande visione di gioco per lui, da rifinitore lavora sullo scarico più utile ovvero quello su Bossa e non per quello semplice su Gustavo, torna centravanti e detta il contropassaggio al compagno. Chiude ancora da bomber, il suo destro potrà apparire non irresistibile. In realtà è precisissimo, tanto che della potenza può farne abbondantemente a meno.