Prestazioni a metà. Nel Messina di Auteri il tratto comune sembra essere quello dell’incompiutezza: difesa che troppo facilmente concede l’errore decisivo, attacco fastidiosamente lezioso e inconsistente. La trasferta di Avellino è salita ripida, anche se l’avversario sembra già all’ultima spiaggia.
SERVE PERFEZIONE – Il clima in casa irpino non è dei migliori. Mister Taurino è già sul banco degli imputati, anzi è forse l’unico imputato. Classica via quella dello scarico sul tecnico, in una ricerca quasi mai ragionevole di addossare le colpe a un singolo elemento. Questo Avellino, però, è rosa meno importante rispetto allo scorso anno, con un progetto che attendeva il tocco di un allenatore capace di ottime prestazioni a Francavilla. Partenza lentissima: un punticino – quello del pari interno con la Gelbison – e poi sconfitte con Monopoli e Pescara, più brutte nelle prestazioni che nella nettezza dei risultati. Campi anche difficili, ma è il non-gioco a bocciare Taurino e il suo Avellino. Situazione opposta rispetto a Messina, dove l’unica nota positiva è proprio Gaetano Auteri. La sua visione di un calcio coraggioso e mai rinunciatario ha colpito in maniera favorevole, con la maggior parte della critica che si è spostata – giustamente – sulle prestazioni di reparti e singoli. La cattiva abitudine della difesa di regalare ingenuità sta pesando, perché tra Francavilla e Viterbese si sono lasciati per strada punti importanti per vere e proprie concessioni gratuite. Ecco, il Messina sbaglia troppo spesso in una situazione di scarsa pressione o pericolo. Con la capacità (in negativo) di trasformare un tentativo avversario in un rischio, e infine in gol subito. L’altra faccia della stessa medaglia è un attacco ricco, ricchissimo, di finte di corpo e tocchi di esterno. Sostanza pochina. In tre uscite i più volenterosi e cattivi sono parsi Iannone e Napoletano, nonostante la tendenza al ghirigoro sia presente anche in loro. Auteri un po’ bacchetta, un po’ minimizza ma è consapevole che senza gol non si canta messa. Che tradotto sarebbero punti in classifica. Avellino è gara difficile, contro un avversario in crisi ma più forte. Precede Catanzaro, vera sfida insormontabile, almeno sulla carta. Tentare, però, è un obbligo che questo Messina deve prendersi. Non sarà una squadra votata alla speculazione – quella giallorossa -, ma senza la totale attenzione il rischio di venir condannati è ancora alto. E quello del gruppo giovane non deve diventare ritornello a cui aggrapparsi.
A SPECCHIO – Fuori dai convocati Fazzi per il problema muscolare di Francavilla, c’è invece Curiale nonostante una piccola distorsione subita a inizio ripresa con la Viterbese. Convocato Versienti che dovrebbe tornare titolare, lui come Camilleri per alzare il tasso di esperienza di una linea difensiva che potrebbe restare a quattro. Conterà la condizione di Fiorani e anche la considerazione di Auteri per Konate come mediano. Con gli stessi uomini, infatti, è possibile passare da un 3-4-3 al 4-3-3: Konate a tutta fascia con Trasciani, Camilleri e Ferrini – favorito su Filì – in mezzo, oppure Konate mezzala con Trasciani che scala a destra e Versienti sulla linea dei difensori a sinistra. Con Fiorani, invece, confermato il sistema visto con la Viterbese. La possibilità di vedere ancora Ferrini al posto di Filì toglie un under dal conteggio del minutaggio, che può tornare in pari con l’inserimento in avanti di un paio di volti nuovi. Napoletano su tutti, ma anche Zuppel se si volesse aumentare il peso fisico del tridente. Balde piace al tecnico e parte favorito su Grillo per una maglia da titolare, la terza dovrebbe essere ancora di Iannone. Nell’Avellino previsto un percorso tattico simile a quello del Messina con Taurino pronto a mandare in soffitta la difesa a 3 per virare su un 4-3-3 più equilibrato. Un paio di acciaccati da valutare, più un reparto offensivo – praticamente ricostruito nell’ultimo giorno di mercato – ancora lontano dalla miglior condizione. Rosa che “vanta” un paio di fuori lista dello spessore di Forte, Sbraga e Scognamiglio, segnale di quanto sia complicata la genesi di questa stagione irpina. Taurino deve valutare il centrale Illanes e il terzino Tito, mentre in avanti Trotta parte un passo indietro rispetto a Gambale. A supporto del centravanti sono in tre per due maglie: non convocato Di Gaudio, allora Kanoute e Micovschi sono i favoriti con Ceccarelli che resta opzione valida.
AVELLINO (4-3-3) Marcone; Ricciardi, Aya, Moretti, Tito; Dall’Oglio, Casarini, Franco; Kanoute, Gambale, Micovschi. All. Taurino
MESSINA (4-3-3) Daga; Trasciani, Camilleri, Ferrini, Versienti; Fiorani, Marino, Fofana; Napoletano, Balde, Iannone. All. Auteri
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale