La sosta natalizia vista come la famosa oasi nel deserto. Per una squadra stanca e piena di infortuni, le due settimane senza partite con la possibilità di lavorare e rigenerarsi diventano più decisive di una diagonale ben fatta. Pensare alla sosta sarebbe, però, un errore. Prima c’è l’ultima grande partita del 2015. Lo ha detto il capitano del Messina, Alessandro Parisi, consapevole che la pausa risulterà decisiva ma altrettanto che arrivarci con i punti strappati in Campania renderebbe tutto migliore. Di fronte ai giallorossi c’è la sorpresa dell’anno, la Casertana di Romaniello partita senza proclami, che tra bel gioco e uomini di categoria ha costruito un primato non casuale. In attesa della sfida di lunedì sera c’è il Foggia in testa, la grande favorita, interessante sarà vedere che tipo di pressione sentiranno addosso gli uomini di Romaniello. Tornare in testa o continuare a sognare? Stesso risultato ma con prospettive diverse, perché tra il vincere a tutti i costi e vincere passa un mondo di pressione psicologica. La Casertana ha stupito, un 3-5-2 che incuriosisce per l’interpretazione offensiva scelta. Una squadra solida ed intelligente, che avvolge e colpisce l’avversario spesso nel suo momento migliore. Killer spietati ed esperti i campani, il Messina dovrà lottare come mai quest’anno. Arturo Di Napoli perde Cocuzza, ritrova i “suoi” titolari e cerca l’ultima prestazione stagionale. Poi sosta e lavoro, ma soprattutto mercato perché tutto è perfettibile. Breve analisi di alcuni movimenti della Casertana, le due fasi vivono su sottilissimi equilibri.
RISCHI CALCOLATI – Romaniello sceglie un 3-5-2 offensivo soprattutto per gli interpreti. Mangiacasale, lo scorso anno esterno del tridente dell’Aversa Normanna, prende il ruolo dell’esterno destro a tutta fascia. Una scelta che può ricordare quella di Paulo Sousa con Bernardeschi, ovvio però che il ruolo imponga un certo sacrificio nella fase difensiva. Nel nostro frame siamo ad Andria, la Fidelis batterà 2-0 la capolista, questa l’azione che porta al vantaggio pugliese. Tartaglia sfonda a destra, sia Tito che Murolo sono troppo lontani dall’esterno di D’Angelo, i due centrali in area si accoppiano con le punte. In rosso c’è Mangiacasale, la poca attitudine in fase difensiva è chiara. Guarda la palla, stringe in mezzo mentre alle spalle Cortellini (in azzurro) legge benissimo l’inerzia dell’azione. Taglio alle spalle e calcio in porta. Fidelis in vantaggio, Casertana colpita su uno dei suoi punti deboli. Romaniello è consapevole dei rischi delle sue scelte, a volte il rischio non paga.
CONTRAPPASSO – La posizione di Mangiacasale è un rischio in difesa, quando si cambia lato del campo diventa un’arma letale. Siamo in Casertana-Monopoli, un frame che dice poco ma che chiarisce definitivamente l’utilità dell’esterno destro campano. La Casertana è avanti di due reti, mancano venti minuti al termine ma si continua ad attaccare. In rosso Mangiacasale, notiamo subito che è il giocatore più alto della linea offensiva della squadra di Romaniello. Lo scarico su di lui è automatico, e nelle gare della Casertana è ossessivo. Si passa sempre da lui, il 3-5-2 di Romaniello è avvolgente, la giocata ad allargare il campo è una soluzione continua e ripetuta. A sinistra Tito a piedi educati, ma serve da equilibratore. Il Messina dovrà stare attento sopratutto a Mangiacasale ed alla capacità di fargli attaccare il lato debole grazie a continui ribaltamenti di campo.
CASA MESSINA – Fuori Martinelli e Palumbo, a destra ci sarà Frabotta preferito a Barilaro. Difesa confermata con De Vito che dovrà vedersela con Mangiacasale. In mezzo al campo tornano Giorgione e Baccolo, confermato Fornito. In avanti Cocuzza out, tornano Tavares e Gustavo titolari con Barraco a completare il trio offensivo. Mister Di Napoli può finalmente scegliere, ultimo impegno prima della sosta e richiesta di sacrificio anche per quei ragazzi in condizioni non ottimali. Inutile centellinare le energie, ultima fatica prima di un lavoro programmato che dovrà formare l’ossatura per il proseguimento del torneo.