Difficile fare un’analisi solo tattica del crollo del Messina al “Pinto” di Caserta. La squadra di Arturo Di Napoli è stata vittima della scellerata serata di Alessandro Berardi, esempio ma non unico colpevole di una prestazione con la spina staccata. Si salvano in pochi, per lotta e apparenza ma fare la lista dei buoni e dei cattivi è un errore da non commettere. Danni come se piovesse, sbagliano in tanti e in maniera incredibilmente netta. Addario stima fuori un tiro che muore nell’angolino, De Vito si fa cacciare per ironico nervosismo. Nel post le parole di mister Di Napoli fanno tremare lo spogliatoio, lo stesso che non è riuscito a tenere sulla corda lui per primo. La sosta arriva nel momento giusto, si dovrà lavorare su tutti i fronti. Scendere nel dettaglio della gara di lunedì sera sembrerà un puntare il dito, proviamo ad analizzare asetticamente i motivi della sconfitta del Messina contro una Casertana più scaltra che spettacolare.
BERARDI ULTIMO ESTRATTO – Andiamo subito all’azione più contestata della gara. Il finale lo conosciamo bene, Berardi esce avventatamente su Alfageme ed il contatto che provoca è da calcio di rigore. Passo indietro, vediamo come si sviluppa l’azione: in azzurro Negro è in possesso palla con Frabotta e Baccolo che faticano ad opporsi. Freccia gialla per evidenziare l’attacco tra il centrale ed il terzino di Alfageme. In rosso Parisi e De Vito. entrambi in ritardo sul movimento dell’argentino e tagliati fuori dal filtrante di Negro. L’attaccante della Casertana scappa via, il suo ingresso in area è defilato e il successivo intervento di Berardi è inutile e dannoso, ma comunque ultimo errore di un sistema difensivo che pecca in ogni sua componente.
DA DE VITO A FRABOTTA – Secondo ed ultimo episodio per la tattica di questa settimana. Analizziamo due diversi momenti che porteranno all’autorete di Daniele Frabotta. In azzurro abbiamo isolato un trio di calciatori del Messina intenti a coprire una zona di campo senza avversari. In rosso il duello che decide l’azione. Sul lancio lungo Mangiacasale è lasciato solo, De Vito è troppo distante e concede spazio e tempo all’esterno casertano di controllare e puntare. La distanza non verrà mai colmata e il cross di Mangiacasale risulterà decisivo. In giallo il movimento di De Angelis che taglia alle spalle di Burzigotti, diventando un pericolo per la copertura di Frabotta.
Passiamo alla seconda parte dell’azione. Inutile puntare il dito su Berardi, troppo teso il cross per abbozzare un’uscita. De Angelis è in ritardo, quasi impossibile per lui raggiungere il pallone. Il compito di Frabotta non appare difficilissimo, il terzino è però messo male col corpo. Indeciso fino all’ultimo su come approcciarsi al pallone, impaurito dall’avversario il cui intervento, comunque, non influisce sull’esito. Frabotta sbaglia tutto, tradito dalla scarsa personalità che ha contraddistinto il suo percorso in maglia giallorossa.