
Quanto sarebbe importante vincere. Una frase fatta, ma che rappresenta un bisogno vitale che questo Messina merita di soddisfare. Tre sconfitte in fila, ma sempre accompagnate da prestazione e volontà di non cedere un singolo millimetro. Sul campo della Cavese comincia il tratto finale della stagione: quello decisivo.
VINCERE – Fare i conti è una della cose più antipatiche del mondo del calcio, perché ogni singola opzione prevede una miriade di variabili che non si possono riassumere. La classifica oggi dice che il Messina ha uno svantaggio di 8 punti dalla Casertana, sarebbe dentro il playout e ci potrebbe essere ancora di più dopo che la Turris verrà esclusa. -3 per il Messina e -4 per la Casertana. In mezzo, però, c’è il turno di campionato che vede i giallorossi impegnati al Lamberti di Cava mentre la squadra di Pavanel sarà in scena ad Altamura. Insomma, sulla carta uno dei pochi turni simili per le due squadre: due avversari da fascia media, con la salvezza ormai in saccoccia e una vista playoff che è più un miraggio. Non che sia tempo di regali, non è ancora bassa stagione e le motivazioni esistono ancora; ma quelle di chi cerca di sfuggire alla Serie D sono certamente maggiori. Il Messina arriva alla partita con in testa la delusione di tre sconfitte consecutive figlie di una differenza di valori con gli avversari ed episodi che non sembrano girare. Dell’Aquila e Petrucci baciano i pali, Sounas centra l’angolino. E via così. Sulla testa del gruppo, inutile negarlo, pesa una condizione societaria senza alcuna certezza, con la brutta sensazione di correre verso il baratro e la pessima condizione di dover sopravvivere in totale autogestione. Tutte cose su cui ci soffermiamo brevemente, per ricordarle anche a noi stessi, ma che mettiamo da parte per far mantenere a squadra e staff tecnico il valore di essere professionisti esemplari capaci di andare oltre. Lo stanno dimostrando, perché l’impegno profuso non è scalfito da fattori esterni. Nonostante la settimana dura che porta all’evento. Vale per la squadra, come per Banchieri che deve fare i conti anche con una rosa che – per forza di cose – deve costruire la propria condizione fisica giocando. Vincere sarebbe vitale per la classifica e ossigeno puro per un gruppo costretto (da altri) all’apnea. A Cava si gioca un match complicato, perché Maiuri è tecnico preparato e bravissimo nel preparare la partita sui difetti degli avversari. Il suo arrivo ha cambiato passo alla Cavese. Squadra fisica in difesa e brillante in attacco. Insomma, avversario complicato, ma che non disdegna di prendersi qualche rischio difensivo. Buono a sapersi. Cosa servirà? Intensità, velocità di esecuzione e attacco della profondità.
LE SCELTE – Ultimo turno di squalifica per Krapikas, primo (dei tre) per Dumbravanu. Due assenze che pesano, alle quali sommare ancora Chiarella e Ingrosso. Da valutare la crescita di Haveri che, però, tornerà titolare vista la mancanza di alternative sulla sinistra. Buchel e Petrucci devono risolvere qualche piccolo fastidio, probabilmente gli stessi che hanno portato Banchieri a sostituirli contro l’Avellino, ma dovrebbero essere della partita. Da gestire, invece, alcuni elementi che stanno dando tanto in questo ultimo periodo: Crimi il primo (anche diffidato), Dell’Aquila il secondo. L’esterno, è giusto ricordarlo, arriva da un problema muscolare e le tre partite in una settimana potrebbero consigliare al tecnico di concedere minuti in corso d’opera. Nulla di grave, ma serve gestire la rosa visto il triplo impegno settimanale. Non per far conti e guardare già al Catania, che è incrocio sentito ma che vale come gli altri per chi ha fame di punti. Il Messina, come detto, si approccia alle sue ultime sette sfide: blocco finale di stagione, fatto di tanti scontri con avversari di lignaggio non superiore ai giallorossi. Sfide che non possono essere sbagliate, che devono portare una quantità di punti tale da mettere la Casertana (o il Latina, che non va considerato fuori) nell’obbligo di dover disputare il playout. Spareggio in cui, poi, i valori tecnici conteranno il giusto; sono partite che si vincono con testa e cuore. Due elementi che questo Messina dimostra di poter vantare e che possono azzerare ogni penalizzazione.
CAVESE (3-5-2) Boffelli; Saio, Peretti, Loreto; Rizzo, Konate, Pezzella, Sannipoli, Marchisano; Verde, Fella. All. Maiuri
MESSINA (4-2-3-1) Meli; Gyamfi, Gelli, Marino, Haveri; Garofalo, Buchel; Vicario, Pedicillo, Tordini; De Sena. All. Banchieri
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya