Cessione Messina: Mannino tratta, Ilari è quasi fuori

Pubblicato il 12 Giugno 2023 in Primo Piano

Tempo quasi scaduto. Le date chiave per il futuro del Messina sono sempre più vicine, tanto da far diventare pagamenti degli stipendi e fideiussione per l’iscrizione temi in fase di trattativa. Sciotto riflette e valuta, con Ilari sempre più sullo sfondo e Mannino vicino all’offerta finale.

LE COSE FORMALI – E venne il giorno. Fabrizio Mannino è arrivato in città nella serata di domenica, breve assaggio di quella che potrebbe diventare “casa sua” prima di incontrare – nella mattinata di lunedì – il sindaco Federico Basile. Quasi un’ora di colloqui fitti per un confronto che è oscillato dalla questione strutture fino ai possibili interessi imprenditoriali legati alla città. Parte burocratica sul piatto, come ovvio che fosse in un incontro col primo cittadino, lo stesso che non ha mai abdicato dal suo ruolo di garante e supervisore della trattativa. Il secondo passaggio sarà quello fondamentale: l’appuntamento col presidente Sciotto. La due diligence è terminata nei tempi necessari allo studio Morgante per avere un quadro reale e realistico dei libri contabili del club. L’ipotesi di spesa nella prima pec di approccio è stata rimodulata e verrà sottoposta al presidente giallorosso. Il patto di riservatezza cuce le bocche di entrambe le parti, ma rimane ferrea la volontà dei protagonisti di non prolungare a oltranza la trattativa. Dentro o fuori, anche se l’ottimismo è sbandierato da tutti. Scadenze in arrivo: se quella del 15 per indicare il San Filippo come stadio per la prossima stagione non preoccupa – al netto delle forti problematiche legate ai lavori post concerti -, è più pressante quella riguardante il pagamento degli stipendi di marzo, aprile e maggio e l’iscrizione al prossimo campionato da assolvere entro il 20 giugno. Scadenza legata a esborsi che, se non dovesse arrivare un closing nelle prossime 24/36 ore, dovranno essere a carico del cedente per poi diventare motivo di ulteriore trattativa per il prezzo di vendita finale.

PIÙ NO CHE FORSE – Mentre Mannino è sbarcato a Messina per il primo vero passaggio ufficiale, finisce sempre più sullo sfondo la trattativa con Manuele Ilari. L’offerta presentata dall’imprenditore romano non sembra aver convinto del tutto il presidente Sciotto: sia per la valutazione totale che per alcuni passaggi legati alle modalità stesse della transazione. Nessuna nota ufficiale delle parti così, anche in questo caso, si viaggia per indiscrezioni e percezioni. Probabile che una volta arrivata l’offerta di Mannino verrà chiarita, anche, la decisione rispetto a quella di Ilari.

NELLA TESTA DEL PRESIDENTE – Notti travagliate per Pietro Sciotto. Il presidente ha scelto liberamente di fare un passo indietro, dato che il personaggio – e chi lo conosce potrà confermarlo – non è tipo da farsi condizionare per una scelta così delicata ed emotivamente importante, ma il momento del distacco rappresenta il più complicato da gestire. Il legame tra Sciotto e la “sua creatura”, infatti, non permette a nessun soggetto terzo di poter mettere la parola fine senza il consenso dello stesso presidente. Insomma, se la trattativa con Mannino dovesse andare in porto bisognerà convenire che a Sciotto siano arrivate tutte le garanzie del caso in termini finanziari e di sostenibilità. La storia insegna come Sciotto non sia facile dal farsi convincere dal primo pronto a subentrare. Magari solo a parole. Lo dicono i precedenti con Arena e quelli post promozione con la virata netta con rottura con la percentuale salernitana presente in società. Sciotto, quindi, rappresenta una garanzia almeno per la parte legata alla solidità in fase di cessione. Poi, sia chiaro, diverrà anacronistico tirarlo in ballo – al netto di clamorosi e, al momento, inaspettati risvolti – in un futuro prossimo nel quale non sarà più proprietario e, per questo, non più responsabile. Allo stesso modo, per completezza, un suo rifiuto non fare automaticamente rima con responsabilità da parte del compratore. In una trattativa a essere contento deve essere chi vende ma anche chi acquista. La formula magica, quindi, rimane quella del “giusto prezzo”.

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