Solo un pari. È bastato un pareggio, un mezzo passo falso per gettare nel pessimismo cosmico il tifoso giallorosso. Il Messina di Pasquale Rando deve combattere contro avversari e fantasmi: perché il cammino non può avere momenti bui, pena una settimana nel girone dei criticati.
STABILITÀ – Le due vittorie con Castrovillari e Marina di Ragusa sommate a quella a tavolino contro l’Acireale, 9 punti magici che davano il sorriso a una classifica – fin lì – infima, facendo sognare una lotta testa a testa col Palermo. Poi un pareggio sporco e cattivo col Marsala: una di quelle partite che rimpiangi di non aver vinto ma che sei contento di non aver perso. Il classico pari insomma, nulla di speciale in un campionato nel quale vincere sempre non è possibile neanche dalle parti del Barbera. Quando rincorri, però, l’umore fa la differenza: quello attorno al Messina vive su un’altalena legata – a doppio filo – ai risultati. Il tifoso è tifoso, difficile chiedergli di guardare troppo oltre al risultato, soprattutto quando questo è stato latitante per troppe giornate. Una volta tornato il brivido della vittoria, diventa difficile accontentarsi (senza pessimismo) di un misero 0-0 casalingo. Chi vive dall’altra parte (allenatore e squadra), però, deve sapere andare oltre: il Messina di Rando ha subito una sola rete in tre gare e solo su rigore, pur rischiando sia a Ragusa che – tantissimo – col Marsala. Primo passo di non poco conto per una squadra bucata anche da 50 metri ad Avellino. Dall’arrivo di Rando una stabilità, nelle scelte, è arrivata e con essa una ricerca di solidità continua; nonostante qualche rischio di troppo sempre concesso. Il cammino di chi insegue non può essere fatto, o comunque non solo, di gioco frizzante e caterve di reti: quando rincorri devi sudare, un metro sembra infinito e la meta si allontana sempre. Quando insegui un pari, come quello contro il Marsala, va più che bene.
IDENTITÀ – Le scelte sono arrivate, alcune anche nette e senza lasciare spazio a fattori diversi da quelli del rendimento sul campo. In difesa Bruno e Ungaro hanno strappato i gradi da titolari nel ruolo, forse, più complicato e trafficato vista una rosa nata per la difesa a tre. Contro il Marsala la prima di Sampietro è coincisa con un centrocampo tutto over: una scelta significativa, figlia anche dell’assenza di Saverino ma certamente un primo segnale di come si voglia dare sostanza e esperienza lì dove ne occorre di più. Rando ha scelto di iniziare dalle fondamenta, ha scelto di creare una forte base di over sui quali far poggiare il suo credo tattico. Non una mera questione di moduli, quindi, ma la consapevolezza mista alla concretezza di un tecnico con le idee ben chiare. Il passaggio finale sarà quello dell’esplosività offensiva, con l’attacco che meriterebbe un approfondimento a parte. Crucitti va protetto, avvolto nel gioco della squadra e fatto esplodere negli ultimi venti metri. Rando ne è conscio, allo stesso tempo sa di non potersi permettere una copertura del campo diversa dal sacrificio generale. Crucitti arriverà, segnerà e farà segnare; dovrà solo aspettare che il Messina cresca con lui e grazie a lui.
CAMPO – Avversario meno ostico degli anni precedenti la Cittanovese. La squadra di Franceschini gode di qualche singolo di buon livello e un gruppo, sostanzialmente, incapace di rivivere l’ottima stagione vissuta lo scorso anno. Un paio di assenze per Pasquale Rando: il ritorno di Saverino apre a soluzioni alternative vista la scelta più ampia nella casella 2001. Il Cristiani visto contro il Marsala è sembrato appannato e in Calabria non ci sarà, aperto il ballottaggio Saverino-Buono per completare la mediana. In difesa out Strumbo, favorito Fragapane su Barbera, scelta che influirebbe anche su quelle in attacco con Orlando sicuro titolare. L’avversario, quando rincorri, è un mostro strano: hai bisogno di punti e non puoi pesare troppo quanto forte sia; allo stesso tempo devi fare i conti con la sua forza e solo al fischio finale ti rendi conto di quanto difficile sia stata la prestazione. Il Messina deve svuotare la testa, non guardare la classifica e rispettare l’avversario con la consapevolezza di una forza di gruppo in crescita. Lunedì è il giorno per analizzare e comprendere gli errori o le cose ben fatte, prima c’è solo da mettere in campo autostima e convinzione, contro chiunque.
CITTANOVESE (3-5-2) Spataro; Cordova, Cianci, Neri; Lavilla, Tripicchio, Sessa, Cuomo, Paviglianiti; Silenzi, Giorgiò. All. Franceschini
MESSINA (4-3-3) Avella; De Meio, Bruno, Ungaro, Fragapane; Ott Vale, Sampietro, Buono; Crucitti, Coralli, Orlando. All. Rando