L’errore più grande sarebbe quello di pensare che tutto sia risolto. L’esperienza di Pietro Infantino, sull’argomento, rappresenta la garanzia migliore per questo Messina. Le sconfitte nella confusione contro Bari e Igea sono alle spalle, non ha comunque ingannato la vittoria contro il Marsala. Il mutamento tattico ha regalato serenità, figlia soprattutto della ritrovata convinzione che si voglia andare tutti verso la stessa direzione senza personalismi. Una volta disegnato lo schema c’è da far risalire la condizione fisica, utile e fondamentale per l’accelerata necessaria per agganciare, velocemente, la parte alta della classifica. “Altro che Bari” viene da pensare, perché i campionati si vincono sopratutto su campi come quello della Cittanovese di Domenico Zito. I calabresi sono la tipica squadra di categoria: un bel mix di giovani e calciatori esperti, un tecnico che conosce i limiti della sua rosa e su quelli costruisce la pericolosità. Cittanova, come altre, rappresenta la trasferta difficile che tante volte il Messina dovrà affrontare in stagione. Una prova di maturità, carattere e personalità avrà un valore altissimo per costruire la vera faccia dei giallorossi. La rosa a disposizione di Infantino non ha ancora fatto il salto di qualità, netta la differenza con quanto fatto vedere dal solo Arcidiacono nella sfida contro il Marsala. L’ex Sicula Leonzio ha avuto un impatto devastante per personalità, solo una piccola parte di quello che potrà far vedere ma che servirà a poco se non seguita dalla crescita dei compagni di squadra.
SCELTE – Nella vittoria della scorsa settimana al San Filippo si sono viste le prime scelte tecniche: la tecnica di Bossa a centrocampo è stata l’arma in più nella fase di spinta maggiore, la duttilità e intelligenza tattica di Cocimano nel trio offensivo hanno regalato l’equilibrio necessario nelle due fasi. Sembra imprenscindibile, al momento, il pacchetto over in difesa con Russo a dare esperienza insieme a Cossentino e Porcaro. La fragilità difensiva, però, è il cruccio più grosso di questo Messina di inizio stagione: 8 reti in tre giornate sono troppe, a far male è sopratutto la facilità con cui gli avversari riescono a colpire la porta giallorossa. La prestazione di Meo contro il Marsala è stata insufficiente fino al miracolo in pieno recupero, incredibile come una squadra dello spessore (sulla carta) di questo Messina possa subire una simile occasione a pochi attimi dal termine. La fase difensiva, solitamente, subisce in maniera impressionante l’influenza di una mancanza di sicurezza generale, se il Messina non troverà personalità debordante nell’arco dell’intera sfida continuerà a ballare troppo. La continuità nelle scelte sarà necessaria: mister Infantino è pronto a scegliere la struttura fissa, le capacità di Bossa miste a Genevier e Biondi rappresentano una mediana di buon livello che dovrà essere lo scudo mentale di una difesa che sembra avere l’unico dubbio nel terzino destro. In avanti il discorso cambia: se in difesa dai nomi di Cossentino e Porcaro sembra difficile prescindere, in attacco il nome di Gambino non è più così intoccabile.
RIFERIMENTO – A Barcellona la sconfitta ha rinviato la discussione sulle scelte tecniche. Mister Infantino spedisce Gambino in panca per mettere dentro un trio veloce. Col Marsala torna il capitano, arrivano i gol e la vittoria. Coincidenza? Sì, perché in realtà la prova di Gambino è ampiamente insufficiente, probabilmente avvilita da una condizione fisica troppo lontana dall’ottimale. Utile la sua caparbietà nel tenere a bada i centrali avversari e alzare la squadra, troppo poco per un calciatore come lui. A disposizione di Infantino c’è un pacchetto offensivo ricco di talento e tecnica, meno di reti visto che in carriera con difficoltà si è sfondata la doppia cifra ogni anno. Gambino è unico come caratteristiche, non ci sono infatti altri centravanti strutturati come l’ex Cosenza in rosa. La sua bocciatura, in attesa di crescita fisica, però apre a un Messina totalmente nuovo dal punto di vista del gioco. Petrilli o Rabbeni con Arcidiacono e Cocimano sarebbero la soluzione più intrigante dal punto di vista della tecnica individuale ma costringerebbe il Messina a giocare un calcio ancora più veloce e spietato. Contro avversari chiusi, ad esempio, l’assenza di una boa porterebbe i giallorossi a dover muovere con intensità la difesa per riuscire a forzarla. In questo senso la gara contro la Cittanovese sarebbe il banco di prova perfetto.
CITTANOVESE (4-3-3) Cassalia; Barilaro, Tomas, Cucinotti, Genovesi; Crucitti, Sapone, Touray; Postorino, Abayian, Napolitano. All. Zito
MESSINA (4-3-3) Meo; Dascoli, Cossentino, Porcaro, Russo; Bossa, Genevier, Biondi; Cocimano, Petrilli, Arcidiacono. All. Infantino