Cordata Barbera, trattativa tramontata: “Non siamo più interessati”
Pubblicato il 5 Maggio 2016 in Primo Piano
Diramato pochi minuti fa un comunicato che manifesta il pensiero della cordata guidata da Francesco Barbera in merito alla risposta dei vertici dell’Acr Messina sulla manifestazione d’interesse presentata nei giorni scorsi dal gruppo di imprenditori intenzionati a entrare nel club giallorosso.
Di seguito il comunicato integrale:
“Nell’interesse del Dott. Francesco Barbera — l’imprenditore Messinese ideatore del progetto ed ispiratore della “Manifestazione di Interesse” dal sottoscritto fatta pervenire il 3/5 all’Acr Messina rappresento qui di seguito il pensiero del mio cliente in esito agli ultimi sviluppi della vicenda ed in particolare in risposta al comunicato diffuso ieri dal Sig. Natale Stracuzzi Presidente del Cda dell’ Acr Srl.
Il grande entusiasmo con cui Francesco Barbera, e gli amici Imprenditori da lui coinvolti, si sono avvicinati all’Acr Messina ha evidentemente fatto loro commettere qualche piccolo “errore” di comunicazione che, però, è stato immediatamente individuato e fortunatamente ha, anche, consentito di fare emergere alcune inconciliabili posizioni delle parti.-
Infatti, ritenendo che fosse il nodo principale dell’Operazione, nella loro Manifestazione di Interesse gli Imprenditori hanno posto come primo fondamentale elemento di valutazione il tetto dei debiti societari. riservando di illustrare solo in una fase successiva il contenuto dei patti parasociali che, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto rappresentare il cardine della futura governance dell’Acr Srl. –
In questi patti parasociali (da me redatti in ben sei cartelle) , è utile farlo sapere, era tra l’altro per esempio già previsto:
- – Che del cda avrebbe dovuto fare parte (solo) un rappresentante per ciascuna quota delle otto quote del 12,5%.
- – Che il Presidente, ed il Managment (Dir. Gen. e Dir. Sportivo), da individuarsi al di fuori dei rappresentanti degli otto gruppi, tra soggetti di indiscusso valore e competenza, sarebbero stati scelti a maggioranza tra gli otto rappresentanti delle altrettante quote (due delle quali “riservate” all’attuale proprietà) e, pertanto, avrebbero potuto essere scelti anche solo con i due voti dei rappresentanti l’attuale proprietà, qualora gli altri sei avessero avuto ciascuno propri candidati.
Per esempio il 12,5% riconducibile al dott. Barbera avrebbe certamente proposto come Presidente Tullio Lanese, che non ha bisogno di presentazioni. Tutti gli altri (sette) avrebbero potuto (ognuno) candidare altri nominativi ed alla fine la scelta sarebbe stata operata con una democratica votazione che avrebbe riservato all’attuale proprietà due voti su otto astrattamente sufficienti a prevalere sugli altri .
– Che una quota del 12,5% avrebbe dovuto essere riservata all’azionariato popolare con partecipazioni, da 1 euro in su, fino alla concorrenza di 200.000,00 euro.
Uno di tali sottoscrittori (quindi un vero Tifoso nominato da veri Tifosi) avrebbe dovuto fare parte del Cda con potere di voto identico a quello di tutti gli altri.
Questa scelta avrebbe garantito maggior diffusione all’esterno, soprattutto tra i tifosi, di tutte le scelte del Cda.
Orbene l’avere omesso di evidenziare (da subito) questi elementi ha fatto forse credere (erroneamente) all’attuale proprietà che l’intendimento degli Impreditori (Barbera, Proto, Rescifina, un importante imprenditore della zona Tirrenica ed una Newco costituita da un gruppo di cinque persone, tra liberi professionisti ed imprenditori, cui va il più sentito ringraziamento del Dott. Barbera per l’incondizionata fiducia data al progetto) fosse quello di fagocitare l’attuale proprietà con la forza finanziaria, piuttosto che portare avanti l’Acr in sinergia, con condivisione e con criteri di gestione (imprenditoriali) improntati al massimo rispetto dei diritti e delle idee di tutti i quotisti.-
L’errore di impostazione/comunicazione ha però, fortunatamente, fatto emergere due rilevantissimi elementi:
il primo (alla luce della scelta dell’Acr di voler valutare solo l’ingresso di soci di “minoranza”) è rappresentato dall’inco1mabi1e – ed inconciliabile – differenza tra il metodo di gestione ipotizzato dagli Imprenditori e quello dell’attuale proprietà. E’ altresì emersa, agli occhi degli Imprenditori, una visione diametralmente opposta dell’uso delle “forze” all’interno in un sodalizio sportivo; il secondo è rappresentato dalla piacevolissima constatazione che l’attuale proprietà (che non ha accettato la proposta di una capitalizzazione che avrebbe determinato l’aumento di capitale da 75.000,000 euro a 1.600.000,00 euro di euro, interamente ed immediatamente versati) ha forza finanziaria, ed impianto organizzativo, adeguati e sufficienti per proseguire – anche il prossimo anno – nell’avvincente avventura calcistica in piena autonomia e garantire alla città, ed ai tifosi, grandiosi traguardi sportivi. –
Finisce così, suo malgrado, l’interessamento del Dott. Barbera, e degli Imprenditori, ma resta il loro amore per il Messina cui sinceramente augurano il raggiungimento dei più importanti traguardi sportivi.
Forza Presidente, Forza Messina!!”