Cosa ci ha insegnato Foggia-Messina

Pubblicato il 21 Novembre 2023 in Primo Piano

Altra sconfitta, la quarta consecutiva, per un Messina che non trova la quadra da diverso tempo. Una partita difficile, ma alla portata dei giallorossi ingenui nelle reti subite. Ecco, allora, cinque considerazioni sul match dello Zaccheria.

ZUNNO, A SPRAZZI – Senza alcun dubbio meglio delle precedenti uscite, nonostante una prestazione che potrebbe meritare al massimo una sufficienza. È chiaro che ogni tipo di giudizio nei confronti di un attaccante poi si vada a incontrare con il compito principale di un centravanti, ovvero segnare e ancora una volta Zunno resta a secco. Concretezza a parte, l’11 giallorosso fa del suo meglio per sopperire all’assenza di un acciaccato Plescia. Riesce a tenere su qualche pallone, riesce ad aprire qualche spazio e va in qualche occasione al tiro in porta. Alle volte manca la giocata da punta vera e si perde in superficialità nei pressi dell’area avversaria. Una prestazione a intermittenza che non può bastare per competere a questi livelli e che lascia ancora una volta quella sensazione che ci possa essere qualcosa in più, al momento ancora nascosto. 

CAPITOLO DIFESA – Nuovo match e nuova difesa per quanto riguarda gli interpreti, ma Modica qualche decisione l’ha presa, anche se con scarsi risultati. Contro il Foggia come coppia di centrali partono titolari Manetta e Polito con Ferrara fuori causa rientro infortunio e Pacciardi tenuto in panca per scelta tecnica. Sembrerebbe una vera e propria bocciatura nei confronti di Pacciardi che mai ha convinto in questo inizio di stagione. Da capire se con Ferrara a pieno regime Polito starà dietro nelle gerarchie, ma al momento il difensore giallorosso sembra essere preferito nel nuovo ruolo di centrale che Modica gli ha assegnato. I risultati non sono entusiasmanti anche se tutto sommato con il Foggia non si è concesso tanto, salvo poi buttare via tutto con due errori ingenui sulle due reti rossonere. Il capitolo difesa continua ad essere un rebus, in cerca di soluzione per interpreti e rendimento.

PALLE INATTIVE – Quello che a inizio stagione sembrava potesse essere uno dei punti di forza del Messina, adesso si è tramutato nell’esatto opposto. Sono solo un ricordo i piazzati calciati bene da Firenze e la buona tenuta difensiva su calci d’angolo e punizioni. Gli avversari spesso e volentieri riescono a sfuggire alla marcatura dei giallorossi riuscendo a impattare creando problemi a Fumagalli. Nel match con il Foggia il penalty che porterà al vantaggio nasce proprio da un corner difeso male da Manetta che frana sull’attaccante avversario. La seconda rete è ancora una volta su calcio d’angolo: Salines riesce addirittura a calciare due volte dopo la prima respinta del portiere. L’incapacità di affrontate situazioni come le palle inattive è sintomo di una squadra disunita e distratta. 

PAURA DI FARE – Un sentimento, la paura, che sembra prevedere una squadra che ha perso ogni certezza. Paura di sbagliare, ma soprattutto paura di fare. Contro il Foggia risultano evidenti un paio di situazioni in cui la giocata decisiva è mancata, forse, per paura di fare la scelta più coraggiosa. Ragusa dopo un minuto, lanciato in campo aperto non punta la difesa, ma serve Firenze che conclude con poca convinzione. La scelta più facile che, come in altre circostanze, non porta a nulla e che mantiene lo 0 sulla casella dei gol fatti dal Messina nelle ultime 4 partite. Per uscire da una crisi serve coraggio, serve dare qualcosa in più, ma finché permarrà un sentimento di ansia e paura la strada sarà sempre più tortuosa. 

LE DICHIARAZIONI – Per l’ultimo spunto di giornata usciamo dal campo e ci trasferiamo nella pancia del Pino Zaccheria di Foggia, dove mister Modica fa discutere con le sue dichiarazioni. Diametralmente opposte rispetto alla partita interna con il Latina, quando il tecnico si era lasciato andare a parole pesanti verso più giocatori. Questa volta definisce la partita “non malvagia”, risultando quasi soddisfatto della gara dei suoi. Sono dichiarazioni che fanno intendere che qualcosa è cambiato durante la settimana, che qualcosa si è mosso, ma così probabilmente non è. Nonostante qualche leggero passo in avanti il Messina resta in una crisi nera che non può essere placata da un giudizio del mister poco conforme a quella che è la situazione. Serve chiarezza, e un cambio di rotta così evidente rispetto alla settimana passata rende tutto oscuro ed enigmatico.

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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