Ritorno dalle vacanze amaro per il Messina di Giacomo Modica che si deve arrendere al Cerignola dopo aver ripreso la partita in inferiorità numerica. Tanta grinta, ma qualche problema strutturale di troppo. Ecco 5 considerazioni sul match del San Filippo.
ALLARME ROSSO – Anno nuovo, vecchie abitudini. Ancora una volta nel referto del direttore di gara compare un cartellino rosso ai danni del Messina. Questa volta a farne le spese è Ortisi che tenta un recupero disperato dopo uno schema mal riuscito, ma finisce per stendere l’avversario quando davanti non aveva più nessuno. I giallorossi sono costretti nuovamente a giocare più di metà gara in inferiorità numerica con il risultato di zero punti conquistati da un match che sembrava essere alla portata dei ragazzi di Modica. Attribuire le colpe al singolo giocatore pare inopportuno, quanto piuttosto è utile segnalare come certe situazioni vadano evitate a prescindere dalle nobili intenzioni. Mettere in pratica uno schema può essere un colpo a sorpresa, ma è inaccettabile non avere neanche un uomo in copertura quando si è a metà del primo tempo. Le amnesie costano caro e anche stavolta a pagare è il Messina.
CHI TROPPO VUOLE – Nulla stringe. Un proverbio celebre che può ben riassumere il match del Messina, andato sotto nel punteggio e bravo poi a recuperare nonostante l’inferiorità numerica. La beffa nel finale, però, fa storcere il naso, specialmente perché arriva da un’azione manovrata nella propria area di rigore in un momento in cui i ragazzi di Modica dovevano avere come unico scopo quello di difendere la porta. Il gol galvanizza i giallorossi che tentano qualche offensiva sfiorando anche la rete del clamoroso vantaggio. Giusto provare a sfruttare l’inerzia, ma in situazioni del genere un punto ne vale tre, soprattutto per la classifica ancora poco felice che vede il Messina dentro la zona play out. Conquistato il pari, tutte le energie dei giallorossi sarebbero dovute essere destinate alla difesa del risultato, evitando che un abile D’Andrea impattasse di testa da dentro l’area piccola. Ogni punto è d’oro, l’impresa andava capitalizzata.
ZUNNO, UNA RINVINCITA – Quella di Marco Zunno è la più classica delle rivincite e per lui si prospetta un girone di ritorno in primo piano. Magari non da titolare fisso ma l’esterno giallorosso è capace di far male a gara in corso e ancora una volta quando chiamato in causa è stato bravo ad incidere sul match. Partito praticamente in fondo alle gerarchie, adesso qualche suo compagno ha le valigie in mano, qualcuno è già andato via (Zammit) e lui sembra essere sicuro di voler restare per lottare fino alla fine. La sua rete è illusoria ma dimostra una crescita continua che potrà tornare utile a Modica in tutte le prossime uscite.
CAPITOLO ESTERNI – Zunno a parte – per il momento impiegato da sostituto di Plescia – la batteria degli esterni comincia a carburare in attesa di ulteriori gol. L’arrivo di Rosafio smuove il reparto che diventa più imprevedibile e più dinamico, l’esterno ex Spal nei 70 minuti giocati dimostra di poter dare qualcosa all’attacco giallorosso che in questa prima parte di stagione è chiaramente mancata. Un plauso anche a Ragusa ed Emmausso: il primo si sacrifica per quasi 15 minuti nel ruolo di terzino per evitare a Modica di utilizzare il primo slot per i cambi; il secondo entra e si rende pericoloso con qualche giocata interessante, non sembra sperduto come lo è stato per buona parte del girone d’andata. Chiudendo il capitolo c’è Cavallo con le valigie in mano.
AGIRE ADESSO – Le carenze sono evidenti e critiche se non si agisce al più presto. La difesa continua a fare acqua e prendere centrale e terzino diventa adesso questione di vita o di morte. La sorte non è dalla parte del Messina e il fallo da ultimo uomo lo commette proprio Ortisi che salterà la prossima gara con la Casertana. Resta di fatto totalmente scoperto la fascia sinistra, il ds Domenico Roma ha il compito di chiudere per un primo innesto su quella fascia il prima possibile. La seconda criticità stava per manifestarsi bruscamente e sarebbe stato un autentico disastro per i giallorossi: a inizio partita qualche fastidio sembra colpire Fumagalli, per fortuna nulla di grave altrimenti avrebbe dovuto fare il suo esordio un giovanissimo Di Bella, a causa dell’assenza di un secondo portiere. La rescissione repentina di De Matteis non ha corrisposto all’arrivo di un nuovo portiere e con il tempo che corre è inammissibile che una squadra professionistica si presenti in campo senza una vera riserva per la porta. Le occasioni di mercato arriveranno più avanti, adesso c’è da completare un puzzle ancora con troppi pezzi mancanti.
*foto copertina: Audace Cerignola – Facebook ufficiale