Tre punti d’oro per la classifica e per il morale dei giallorossi. Vittoria sporca e sofferta, partite che il Messina affronterà spesso in questa stagione. Ecco allora 5 considerazioni che toccano i punti salienti del match contro il Giugliano.
FUORI LIA, DENTRO FERRARA – La domanda che sorge spontanea è se questo tipo di cambio sia frutto di una mossa tattica o di una scelta obbligata. La risposta, probabilmente, sta nel mezzo. Quando a metà ripresa Damiano Lia deve lasciare anzitempo il campo, Modica sposta Manetta sulla destra e inserisce Ferrara al centro della difesa per un’inedita coppia Ferrara-Pacciardi. Non è sicuramente una scelta che il mister dei giallorossi fa volentieri, visto il grandissimo lavoro che Lia stava facendo fino a quel momento e l’assenza di un ricambio sulla fascia porta a questa scelta molto difensiva. Polito viene scelto titolare a sinistra, esce al 45′ a favore di Ortisi dopo essere stato ammonito e di fatto brucia un possibile ricambio sulla fascia. Salvo non è ancora entrato nelle rotazioni della squadra, dunque l’unica scelta possibile resta quella di inserire Ferrara con un Manetta sulla fascia più che bloccato. Il risultato è a favore dei giallorossi e la priorità e dare solidità ad una difesa che avrebbe subito l’assedio avversario nei minuti successivi. Qualcosa, o meglio, qualcuno manca nel pacchetto dei terzini, ma Modica abilmente ha messo una pezza ad una situazione che poteva diventare critica.
FRISENNA, SERVE OSSIGENO – In pochi come Giulio Frisenna stavano aspettando questa settimana. Tre match in 7 giorni tutti dal primo minuto e in campo per la quasi totalità dei minuti. Il classe 2002 ha, senza dubbio, fatto gli straordinari e il grande sforzo fisico cominciava a vedersi in mezzo al campo. Modica non ci rinuncia mai, nonostante una forma non eccellente nelle ultime uscite. È mancato un po’ di smalto che si era visto nelle prime uscite, ma la giocata è sempre dietro l’angolo – l’assist al gran gol di Plescia parte dai suoi piedi – e dunque ci sentiamo di dare ragione al mister che lo tiene sempre lì, perno del centrocampo giallorosso. L’impegno con il Picerno è in programma per venerdì sera, un riposo quindi comunque ridotto – considerata anche la trasferta – ma che sarà utile a dare ossigeno a Frisenna in vista di un match che si prospetta molto combattuto.
UN ROSSO CHE NON FA MALE – Al minuto 88 il Messina resta in 10 uomini per espulsione di Pacciardi reo di aver commesso fallo da ultimo uomo su Nocciolini lanciato a rete. Una prestazione, ancora una volta, per nulla convincente perché se il rosso è l’unica chance possibile per evitare una grande occasione al Giugliano, l’errore che porta a questa situazione è dello stesso Pacciardi che si perde su un lancio lungo l’attaccante dei campani. Il rosso non fa male, anzi è il giusto sacrificio per i tre punti che vanno al Messina, ma resta un problema la situazione difensiva. Non si tratta di atteggiamento offensivo e rischioso, ma di errori singoli di marcatura che portano Pacciardi in enorme difficoltà. Il Giugliano lo capisce e cerca sempre quel lato con lanci tra le linee. La stessa situazione si ripete più volte prima del fallo che porta al rosso: in precedenza, infatti, un fallo a favore fischiato dal direttore di gara salva Pacciardi che aveva lasciato andare Salvemini nello stesso identico modo in cui poi lascerà andare Nocciolini. Un errore grave che continua a lasciare dubbi sulle prestazioni del centrale che, adesso, rivedremo a disposizione tra circa due settimane.
CASO EMMAUSSO? – No, nessun caso e nessun allarme, solo una semplice e necessaria gestione delle energie. Modica l’ha fatto altre volte e gli effetti si sono visti, ultimo caso proprio quello di Ragusa: in panchina dopo una prestazione non convincente e dentro a partita in corso con la giocata che ha poi portato al gol contro la Casertana. Emmausso è apparso stanco e poco brillante, lezioso e poco concreto nel momento del bisogno. Nel match di ieri entra a partita in corso senza mettersi particolarmente in mostra, ma la speranza è che la panchina gli abbia fatto bene. Ricaricare le energie fisiche e soprattutto mentali serve sia al Messina che a lui per tornare ad essere il leader offensivo di cui i giallorossi hanno bisogno. Ruolo che, ormai, sembra aver assunto Plescia con gol e prestazioni più che convincenti, ma troppe volte lo si trova solo a battagliare. Emmausso ha il compito di diventare suo scudiero ritrovando la brillantezza vista contro la Turris. La trasferta con il Picerno il primo banco di prova per dimostrare ai molti che lo criticano che si sbagliano.
GIOCARE, GIOCARE, GIOCARE – Ultima considerazione sul match direttamente sulle parole del mister Giacomo Modica. Il tecnico di Mazara del Vallo sentenzia chiaramente dicendo che la sua non è una squadra che può gestire, ma che deve giocare. Il riferimento è evidente ad una partita che il Messina lascia aperta e che senza il rosso di Pacciardi avrebbe rischiato di non portare a casa. La squadra preparata e costruita per Modica deve produrre di più e segnare di più. Lo abbiamo detto tante volte, ma lo stesso mister si rende conto che la strada da lui tracciata al momento è tortuosa e difficile da percorrere come vorrebbe. Il rischio di subire gol è da prendere in conto, ma ciò che dà rabbia è non riuscire a innescare più volte un ispiratissimo Plescia, mancanza dovuta, al momento, a degli esterni non protagonisti come si sperava. Emmausso e Ragusa – i titolari – stanno ancora faticando ad ingranare e Zunno e Cavallo – i naturali sostituti – sono acerbi e poco continui. L’imperativo resterà lo stesso per tutta la stagione, ma serve una marcia in più per mettere in campo quello che mister Modica vuole.
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya