Pareggio di garra e di bellezza per un Messina che non molla mai e che strappa un punto alla vicecapolista. Ecco 5 considerazioni sul match con il Picerno.
CONSAPEVOLEZZA – Un termine importante per una squadra che conosce le sue qualità e sa come valorizzarle al meglio. Ma la consapevolezza è anche quella di Giacomo Modica che capisce di non aver centrato in pieno la formazione e la aggiusta dando il la ad una rimonta importante che a fine primo tempo sembrava lontana e difficile. Dentro Frissena per dare quantità in un campo pesante ma che con le squadre allungate è diventato una prateria da percorrere con forza. E dentro Nino Ragusa per Luciani togliendo così punti di riferimento e inserendo freschezza ad un reparto che stava facendo fatica. Il risultato lo conosciamo tutti.
CAPITANO MIO CAPITANO – A proposito di Ragusa è necessario parlarne con i giusti spazi perché il capitano del Messina ha risposto a critiche e dubbi – più che legittimi – mettendo in campo cuore e qualità che da tempo non si vedevano. Un percorso che sta arrivando al suo culmine che in teoria dovrebbe essere proprio il ritorno al gol. La rete era arrivata ma un fuorigioco dubbio di Emmausso la cancella e rimanda l’appuntamento a Brindisi dove è necessario vincere per ipotecare la salvezza in maniera definitiva. Lo spirito messo in campo da Nino è diverso, che parta titolare o che entri dalla panchina è in grado di essere pericoloso per la retroguardia avversaria. Quella cattiveria che mancava per trovare il gol nelle precedenti uscite stavolta c’è stata, per tornare sul tabellino manca poco.
UNA PERLA RARA – Probabilmente in molti si staranno chiedendo cosa ci faccia Marco Zunno in serie C. La domanda è lecita, la risposta è incerta, ma è probabile che il prossimo anno l’attaccante giallorosso possa compiere un meritato salto di qualità. Sarebbe bello credere ad una sua permanenza ma è presto per pensarci, ora conta solo godere del gran talento del giocatore di proprietà della Cremonese. Un rendimento sempre in crescita impreziosito da giocate sempre più ambiziose e audaci. Con il Sorrento abbiamo assistito a colpi di stile interessanti, col Picerno è arrivata la perla di rara bellezza. Acrobazia in rovesciata che non lascia scampo al portiere e San Filippo in delirio. Zunno si è preso il Messina che si deve aggrappare anche a lui per sognare in grande.
RISORSE – Che le gare non si vincano solo con gli 11 titolari è un fatto risaputo che con l’introduzione dei 5 cambi a partita in corso diventa ancora più evidente. Modica è riuscito a creare un gruppo di uomini sempre pronti a scendere in campo e a sedere in panchina. Senza discussioni, senza nervosismo. Tutti sono importanti e il tecnico giallorosso è maestro nel far capire questo concetto anche a chi sembra essere più marginale nel progetto squadra. Da questo modo di intendere i 90 minuti ne esce una rosa completa in grado di lasciare raramente lacune in mezzo al campo. Se Firenze non sta dando il meglio, c’è uno come Frisenna pronto ad entrare. Sulla fascia la staffetta Lia-Salvo è un lusso che in pochi possono permettersi. E tante altre situazioni che dimostrano come il Messina sia una squadra piena di risorse.
LOTTARE – È un campionato difficile da decifrare e non sappiamo cosa riserverà alla fine dei giochi al Messina, ma se lo spirito combattivo dei giallorossi non si esaurirà qualche soddisfazione potrà essere tolta. Lottare e giocarsela con tutti, senza distinzione, senza sottovalutare nessuno e senza spaventarsi di nessuno. Semplicemente giocando e mettendo in campo le proprie idee di gioco. I risultati positivi di questo Messina non sono casuali e saltuari, ma sono frutto del lavoro di una squadra che si è messa in discussione e adesso ha trovato la propria dimensione. Nessuna paura nel guardare in alto, nessuna presunzione nel dire che la salvezza è praticamente raggiunta, solo una lotta contro tutti che finirà al termine del campionato.
*foto copertina: ACR Messina – Faecbook Ufficiale | ph. Francesco Saya