Seconda vittoria consecutiva che significa entusiasmo e consapevolezza per il Messina di Giacomo Modica che batte di misura il Taranto. La zona play out dista ancora soli 3 punti, guai ad abbassare la guardia. Ecco 5 spunti sul match del San Filippo.
PROVA DI MATURITÀ – Se la vittoria a Caserta poteva essere vista come un exploit del Messina, la conferma dei tre punti in casa con il Taranto evidenzia una una prova di maturità dei ragazzi di Modica che con una partita composta e attenta portano a casa il bottino pieno. Che il Messina possa giocarsela con chiunque non sembra più un’utopia, forse non lo è mai stata, la consapevolezza raggiunta dai giallorossi è una base per il resto della stagione da affrontare al massimo per ottenere una salvezza tranquilla. Da migliorare, certamente, la gestione della gara, da chiudere più in fretta per non lasciare spiragli agli avversari, ma in generale la squadra di inizio novembre sembra ormai un brutto incubo che nessuno vuole ricordare più.
ROSAFIO, UN ALTRO PASSO – “Al Messina serve un esterno rapido in grado di puntare l’uomo”, questa era quello che si diceva prima del mercato di gennaio. Con le giuste cautele possiamo dire che quell’esterno adesso c’è. Marco Rosafio è quanto di più giusto servisse al Messina e a Modica. Un esterno puro, che crea la superiorità puntando l’uomo, che è rapido nel palleggio e nell’allungo e che ha qualità nei piedi. Il gol ancora deve arrivare, ma non manca molto. Seppur con il Taranto non sia il migliore in campo, dimostra di avere un passo diverso, essenziale per l’impostazione di gioco del tecnico di Mazara del Vallo. L’asse formato da lui e Salvo funziona alla grande e mette in seria difficoltà la retroguardia difensiva. Come successo a Caserta, succede ancora con l’espulsione di Bifulco. La sua fascia energica e vivace il Messina ce l’ha e non è neanche al massimo delle sue potenzialità.
FINALMENTE ABBONDANZA – Abbondanza è sintomo di ottima forma e per la prima volta al Messina si ragiona sugli interpreti migliori da impiegare in ogni partita. L’arrivo di Rosafio e il ritrovamento di Marco Zunno aprono nuove possibilità sugli esterni con Ragusa che momentaneamente è sceso nelle gerarchie. A centrocampo le assenze di due titolari come Franco e Firenze con Giunta e Frisenna bravi a fare il lavoro sporco. E poi sulle fasce: l’ascesa di Salvo e il recupero imminente di Lia metteranno presto Modica di fronte ad una scelta difficile che ad inizio stagione non era neanche in discussione. Dall’altro lato l’arrivo di Zona e il rispolvero di Polito come terzino sinistro fanno dormire sogni più tranquilli ai giallorossi con il solito Ortisi, pronto in ogni caso a ricoprire quel ruolo.
MODULO CHE VINCE… – Modulo che vince non si cambia, il proverbio non era esattamente così ma rende l’idea di quanto si vuole dire. Il 4-2-3-1 di Modica vince e convince, e su questa strada si deve continuare. Perseverare con questo sistema di gioco può essere la chiave per il proseguo del campionato. Una squadra che riesce ad esprimere un ottimo potenziale offensivo grazie a esterni e punta che collaborano di più, guidati da quello che è il vero protagonista di questo modulo, Michele Emmausso. Da vagabondo per il campo si è trasformato in faro per i compagni che sanno di trovare in lui l’uomo giusto per gestire ogni pallone. Già a Picerno si era provato questa disposizione, ma lì il 10 sembrò disperso tra le linee avversarie. Adesso la squadra gira insieme a lui, offrendo sprazzi di buon calcio che non possono che aumentare continuando in questa direzione.
TESTA BASSA E PEDALARE – Ancora non si è fatto nulla. Bisogna dirlo, scandirlo bene, ripeterlo una, due, dieci volte se serve, per evitare di pensare che un qualche traguardo sia stato raggiunto. Testa bassa e pedalare, si direbbe in ambito ciclistico, ma lo si dice anche sul rettangolo verde ed è quello che il Messina deve fare per non vanificare quanto di buono fatto finora. Le prossime sfide con Turris e Francavilla possono davvero dare una svolta al campionato dei giallorossi che devono pedalare per allontanarsi sempre di più dal gruppo di coda. La volata è ancora lunga e manca tanto al rush finale ma acquisire un buon vantaggio adesso farebbe tutta la differenza del mondo.