Vittoria di carattere e di importanza fondamentale che permette al Messina di provare a iniziare un percorso nuovo all’interno di questa stagione. I giallorossi se la possono giocare con tutti, è tutta questione di testa. Ecco 5 considerazioni del match con il Francavilla.
FINALMENTE FRISENNA – È obbligatorio partire dalla perla di Giulio Frisenna per analizzare il match contro il Francavilla che il giovane centrocampista ha risolto con un’invenzione. Gol stupendo, capacità tecnica elevata per dosare alla perfezione una conclusione dai 35 metri che neanche l’intervento disperato di Monteagudo può salvare. Oltre al gol vittoria, il migliore in campo della partita, i primi due gol arrivano da due cross messi da lui in area. Palloni complicati che la difesa pugliese non ha saputo respingere. In mezzo al campo una garanzia in termini di quantità e qualità. Giulio mancava tanto, ora è il momento che mantenga gli standard alti come le sue qualità gli consentono.
DIROTTAMENTO FALLITO – Tra le note stonate della gara di sabato c’è sicuramente Giuseppe Salvo. Espulsione a parte – più che rivedibile la decisione delle tre giornate di squalifica – il terzino classe 2003 fa fatica per tutta la partita. Il ritorno di Lia porta Modica a dirottare il messinese sulla fascia sinistra, complici anche le condizioni fisiche non eccellenti di Polito, il risultato è da rivedere. Non riesce a spingere con la stessa qualità e in fase difensiva concede troppo. Una gara steccata doveva pur arrivare dopo un’ascesa formidabile, ma non c’è da preoccuparsi. Il ragazzo avrà, purtroppo, tre giornate per tornare al massimo e dimostrare a Modica che può fidarsi ciecamente di lui.
ESORDIO COMPLICATO – Probabilmente Modica avrebbe aspettato di più per farlo esordire ma l’infortunio di Pacciardi ha aperto le porte all’esordio di Dumbravanu. Il moldavo non ha vita facile contro Polidori e Artistico ed ha buone colpe sulla prima rete pugliese. Da dividere a metà con Salvo invece le responsabilità sulla seconda rete. Tra gli aspetti positivi della sua gara emerge una buona capacità di giocare la palla con i piedi e un’ottima visione di gioco. È ancora poco cercato dai compagni ma col tempo può crescere ed essere una buona alternativa per le rotazioni del tecnico giallorosso.
NOSTALGIA DI GOL – Una nostalgia che pervade specialmente gli attaccanti di solito e nel caso del Messina che Ragusa e Plescia sfortunatamente condividono. Il capitano giallorosso sembra essere colpito da una maledizione: quando sembra fatta qualcosa non va per il verso giusto. Nel finale una enorme occasione sciupata che sconforta in primo luogo lui, voglioso di tornare ad incidere. Discorso diverso per Plescia che dopo un ottimo avvio sembra aver smarrito la via del gol e la fiducia in se stesso. La rete arriverà per entrambi e sarà linfa vitale per una stagione che deve ritrovarli come protagonisti.
SOGNO, NON OBIETTIVO – Non dare un rapido sguardo alla classifica sarebbe anche poco giusto nei confronti di quello che il Messina sta facendo. Sei punti di vantaggio dalla zona play out e quattro lunghezze di distanza da quello che qualche mese fa sembrava un’utopia, i playoff. Guai a pensare di farlo diventare un obiettivo, ma è sicuramente stimolo e motivo di orgoglio per il lavoro fin qui svolto. I giallorossi hanno degli evidenti ma hanno dimostrato di poter giocare con tutte le squadra del girone. Ogni tanto guardare in avanti piuttosto che indietro fa anche bene. I ragazzi di Modica da ora in poi dovranno esprimere al meglio la propria idea di gioco senza il fiato sul collo di una zona play out che comincia ad allontanarsi.
*foto copertina: Virtus Francavilla Calcio – Facebook ufficiale
