Cosa ci ha insegnato Turris-Messina

Pubblicato il 30 Gennaio 2024 in Primo Piano

Pareggio in extremis che premia un Messina mai arrendevole e in partita fino all’ultimo. Match complicato e fastidioso per i ragazzi di Modica che hanno faticato a trovare gli automatismi delle ultime uscite. Ecco 5 considerazioni sulla gara con la Turris.

PASSO INDIETRO – Il pari può star bene per come si era messa la partita e non è un risultato da buttare ma rispetto alle precedenti prestazioni c’è sicuramente stato un passo indietro. Le gare brillanti con Casertana e Taranto hanno alzato le aspettative e adesso sta al Messina tenerle alte. La Turris è brava a chiudersi dopo aver trovato la rete a 10 minuti dall’inizio della partita, ma da parte dei giallorossi è mancata quella compattezza importante anche in fase offensiva per creare pericoli di squadra. 

LO SMALTO DEI CAMPIONI – Nel calcio alla fine conta segnare e i più bravi sono quelli che la buttano dentro la porta. Schemi, tattiche, giocate preparate in allenamento passano in secondo piano in una partita puramente episodica come quella di Torre del Greco. Il fortino difensivo della Turris cade per due volte grazie a due giocate che solo giocatori del calibro di Rosafio ed Emmausso possono fare. Sberla da lontano che bacia il palo e sfera che rotola in porta per il 70 giallorosso che abbraccia Modica con passione. Poi a tempo scaduto tiro al volo di destro che si infila all’angolino, quasi a farlo sembrare facile, di una freddezza disarmante su cui si può davvero fare poco. Un qualcosa che era mancato e che non può assolutamente mancare perché le partite così solo i campioni le possono risolvere. 

MOMENTO POSITIVO – Perle a parte dei due citati sopra il Messina dimostra di stare bene e di essere squadra capace di non disunirsi davanti alle difficoltà come accadde tante volte nel girone d’andata. La rete rocambolesca valsa il vantaggio della Turris in pieno recupero è una doccia fredda per chiunque, ma i ragazzi di Modica con gran carattere sfruttano alla grande gli ultimi minuti. Nessuna frenesia, nessun pallone buttato a caso, una proposta di gioco anche con il cronometro che corre via. La qualità di Emmausso è essenziale perché il pallone varchi la linea ma la lucidità nel creare una palla gol così nitida a tempo scaduto è notevole. Le cose girano quando si è bravi a farle girare, il motore del Messina al momento è ad un buon numero di giri. 

RITMO – Quello che il Messina ha faticato a trovare in una partita fin dal primo momento spezzettata. Tanti falli, tanti contrasti duri che hanno costretto il direttore di gara a fermare il gioco diverse volte. Fattore decisivo per spezzare continuamente la manovra di gioco dei giallorossi che fanno del palleggio un punto di forza. La Turris, dopo aver trovato il vantaggio al 10’ di gioco, accentua questo tipo di situazione impedendo di fatto al Messina di mettere su azioni pericolose. Il cronometro agevola i padroni di casa ma la perla di Rosafio cambia il volto della partita. 

TESTA – È una questione di testa, lo è stata e lo sarà sempre per una squadra capace di tirare fuori sia belle prestazioni che gare ai limiti del tollerabile. Perdere con la sfortunata autorete degli ultimi minuti sarebbe stata una mazzata dal punto di vista morale, il pari dà fiducia e consente di affrontare il prossimo importante incontro senza avere di nuovo l’acqua alla gola. La sfida con il Francavilla è uno sconto diretto che può dire tanto nella stagione dei giallorossi. È necessario ripartire dalle belle partite con Taranto e Casertana per superare una prova di pura maturità che aumenterebbe ancora le consapevolezze di questo gruppo.

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya

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