Fidelis Andria-Messina, il sarto Di Napoli e le misure di Strambelli
Pubblicato il 16 Ottobre 2015 in Tattica
Una è la capolista più inattesa del girone. L’altra è una nobile decaduta in cerca di riscatto. Luca D’Angelo vuol continuare a stupire con la sua Fidelis Andria tutta corsa e colpi di genio. Arturo Di Napoli ha lasciato l’alibi della condizione fisica nel cassetto dei ricordi, da adesso si parla di campo e obiettivi. Fidelis Andria-Messina, la sfida del talento e delle protagoniste inattese. Pugliesi trascinati da uno strepitoso Nicola Strambelli, trequartista sfiorato dal calcioscommesse, che col suo sinistro sta inebriando i tifosi andriesi. Passa tutto da lui, folletto anarchico tra movimenti studiati e forza fisica. Il Messina dovrà stare in guardia, perché Strambelli è la ciliegina su una torta composta da strati di solidità difensiva e velocità offensiva. Fuori Gustavo e Padulano, Barraco potrebbe essere la carta vincente per Di Napoli. Il tecnico del Messina non parla mai di moduli, sta tutto nell’atteggiamento dice, ma la disposizione in campo conta moltissimo.
PROVA A PRENDERMI – Primo focus sull’avversario del Messina. Akragas-Fidelis della settimana scorsa, l’Andria è già in vantaggio. La nostra attenzione è puntata sull’imprevedibilità di Strambelli e di tutto il movimento offensivo. Freccia gialla per indicare il percorso e lo scarico del pallone di Piccinni (cerchio azzurro) che si sposta dalla sua posizione di mezzala sinistra e taglia tutto il fronte. Strambelli (riquadro rosso) lascia la zona centrale, trova aria pulita sull’esterno dove riceve. Mancino naturale, da quella mattonella va in porta, pallone non pericoloso nella circostanza. Nella stessa gara troverà un super gol dai 30 metri con un sinistro che schiaffeggia la traversa e si spegne in rete. Azione che esemplifica la difficoltà di approccio ad un giocatore del genere. Baricentro basso, sinistro spietato e una predilezione per i no-look.
SI VIENE E SI VA – Ancora attenzione ai movimenti offensivi della squadra di D’Angelo. Fidelio-Lupa Castelli: abbiamo isolato il movimento che porta al vantaggio pugliese con Francesco Grandolfo. Nel cerchio azzurro c’è Morra, nel riquadro rosso in alto proprio Grandolfo. Coppia offensiva con i contromovimenti. Morra viene incontro, palla di prima per l’attacco della profondità del compagno di reparto. Così viene mossa la difesa e colpita con un movimento senza palla. Le contromosse che il Messina dovrà attuare si concentrano, sopratutto, nella fase di inizio azione. Nessuna libertà a Stendardo, ma sopratutto a Cortellini. L’ex terzino sinistro del Barletta è il regista fantasma dell’Andria. Col suo piede educato, è spesso lui ad iniziare l’azione. A loro va aggiunto Bisoli, centrale davanti alla difesa con tempi di gioco eccellenti. Di Napoli scioglierà il dubbio alla fine, ma il modulo che il Messina attuerà dipenderà, tantissimo, dal bisogno di arginare la Fidelis.
SPAZIO PER TUTTI – D’Angelo per la sua Fidelis ha scelto il 4-3-1-2. Strambelli anarchico tra le linee, due punte ma sopratutto due mezzali di grande movimento. Abbiamo isolato un esempio dell’attacco degli spazi di Onescu, intermedio destro del centrocampo a 3 dell’Andria. Nel cerchio azzurro c’è Grandolfo, il centravanti si muove sull’esterno per giocare la palla e lasciare il corridoio dell’inserimento, assist all’uomo in corsa (Onescu nel riquadro rosso) che nell’occasione sprecherà.
CONTROMOSSE – Abbiamo scelto tre momenti offensivi della Fidelis Andria, lo abbiamo fatto per farvi comprendere come la squadra pugliese non sia casualmente in testa al girone. D’Angelo ha preparato un’articolata macchina dotata di fisicità e agilità, tanta tecnica e movimenti studiati. Il Messina, fin qui, ha dimostrato grande attenzione e applicazione nei confronti dei punti di forza avversari. Ad Andria le assenze di Gustavo e Padulano mettono in difficoltà il tecnico giallorosso. A Benevento il Messina ha messo in campo un 4-4-1-1 corto e pronto a ripartire. Rivederlo ad Andria è una possibilità alta, l’esordio di Parisi potrebbe essere posticipato al ritorno al “San Filippo” sabato prossimo contro la Lupa Castelli Romani. Conferma per il blocco che ha tanto ben fatto contro il Matera, a centrocampo Zanini e Fornito si prendono le fasce con Giorgione e Bramati in mezzo. Decisivo Barraco, la sua libertà tra le linee alle spalle di Tavares potrebbe rivelarsi la chiave per aprire l’Andria. Disturbare Bisoli e tirare fuori uno dei centrali difensivi. Tavares e la sua fisicità dovranno fare il resto.