Fidelis Andria-Messina, un pezzo di Serie C

Pubblicato il 3 Aprile 2022 in Primo Piano

“Le finali si vincono”, dice mister Raciti. Per il Messina la trasferta di Andria rappresenta la prima chance per non dipendere più dai risultati delle altre e mettere il destino nelle proprie mani. Le finali si vincono, ma queste partite non si devono perdere. Pena l’avvicinarsi della condanna ai playout.

ULTIMA SPIAGGIA ANDRIA – Atteggiamento corretto quello di Raciti. Nessun passo indietro, nessuna frenata di fronte alla possibilità di piazzare il colpo al Degli Ulivi. Una vittoria sarebbe pesantissima per il cammino salvezza, non perdere resta decisivo. Almeno a parole, però, il Messina va in Puglia senza pensare di limitare i danni. Opzione che i giallorossi sembrano non voler prendere in considerazione, ma un pari non sarebbe certamente una tragedia. Dal Degli Ulivi non arriverà una sentenza definitiva, o quasi: vincere non basterebbe senza continuità nei prossimi turni, un pari non condannerebbe dato che la giornata successiva presenta lo scontro diretto interno contro il Taranto e la Fidelis impegnata sul campo del Picerno, una trasferta non morbidissima. Perdere cambierebbe lo scenario, perché difficilmente si potrà pensare di allungare nuovamente sulla squadra di Di Bari e anche tentare il sorpasso sul Taranto perderebbe di slancio. Pensare così in avanti resta, comunque, un grosso errore. Prima c’è il Degli Ulivi, prima c’è la possibilità di vincere – giusto metterlo in testa agli obiettivi – e abbattere il morale di una squadra che ci crede ancora. Cammino piatto quello della Fidelis: una sola vittoria nelle ultime cinque – quella discussa contro la Paganese, coi campani che recriminano per un rigore non dato al novantesimo -, poi tre pareggi e una sconfitta. Un filotto apparentemente non entusiasmante, la nota positiva restano gli avversari contro cui sono arrivati questi risultati: Bari, Palermo e Latina, con la Turris unica a piegare Bubas e compagni. Davvero poco, ma tanto è bastato per rimanere appesi alla possibilità di non far scappare il Messina al famoso +9. Colpe anche dei giallorossi – e di quelle tre sconfitte in fila -, ma quando si parla di squadre in lotta per non retrocedere diventa capzioso ricercare infinita continuità. Quella che, come detto in precedenza, la squadra di Raciti deve conquistare in questo finale di stagione. Scavalcare il Taranto o allungare sull’Andria, infatti, passerà da una serie di risultati utili consecutivi, forse proprio vittorie. Almeno tre o, perché no, quattro. Un passo alla volta, però, perché prima c’è Andria. Tre i precedenti, tutti vincenti e tutti per 0-1. Vittorie arrivate in momenti caldi della stagione e non serve aggiungere altro.

VINCERE CON LA TESTA – I rientri di Burgio e Fantoni nella lista dei convocati equilibrano le assenze di Baldé, Trasciani e Angileri. Anche se per Raciti le opzioni in difesa diminuiscono. Formazione che va verso una conferma in toto dell’undici iniziale visto contro il Latina. Qualche dubbio resta: Camilleri o Celic – col primo in vantaggio -, poi quelli in mediana dove Marginean e Konate sono opzioni che insidiano Damian. L’ex Ternana resta avanti. Terzini Morelli e Fazzi, con Carillo insieme a Camilleri davanti a Lewandowski. La regia è di Rizzo, la protezione di Fofana e – come detto – Damian. Sulle fasce Russo pare intoccabile, Statella convince di più di Gonçalves per stato di forma. Piovaccari centravanti serve per esperienza, Adorante alternativa in corsa. Questo il quadro in campo, a contare sarà la testa e la voglia di non cedere di fronte alle responsabilità. Non cedere anche di fronte a un Degli Ulivi che promette di diventare fattore decisivo per la squadra di casa. La squadra di Di Bari, però, dovrà essere capace di non far diventare questa pressione come negativa. Pochi calcoli, meglio non pensare agli scenari e convincersi che la vittoria sia imprescindibile. Senza esagerare, perché la sconfitta sarebbe una vera condanna. Intelligenza ed equilibrio per spingere la Fidelis a scoprirsi un po’ – perché “fare la partita” non rientra tra i pregi dei pugliesi -, ma senza aspettare bassi. Pressing alto senza lasciare praterie: meno Campobasso, più Vibo Valentia. Due esempi recenti. Questo Messina, poi, non è squadra capace di arroccarsi – alternativa da escludere a priori -, perché il gol – numeri alla mano – rischia di prenderlo sempre. Indizi chiari, che dicono come Raciti debba pretendere attenzione massima e capacità di sfruttare i momenti. Le finali si vincono, gli esami di maturità non si falliscono.

FIDELIS ANDRIA (4-2-3-1) Saracco; Monterisi, Alcibiade, Riggio, Nunzella; Risolo, Urso; Gaeta, Bubas, Casoli; Messina. All. Di Leo-Di Bari

MESSINA (4-3-3) Lewandowski; Morelli, Camilleri, Carillo, Fazzi; Fofana, Rizzo, Damian; Russo, Piovaccari, Statella. All. Raciti

*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale

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