Follia a Foggia andata in scena al Pino Zaccheria nel posticipo della trentaseiesima giornata del Girone C di Serie C. Un tifoso foggiano invade il campo e si lancia all’assalto dell’ex Iemmello.
LA RICOSTRUZIONE – A metà del secondo tempo su un risultato piuttosto netto in favore del Catanzaro – ben 4 gol di scarto – l’arbitro Collu della sezione di Cagliari fischia un calcio di rigore per un fallo di Dalmasso proprio su Iemmello. Qui si consuma la vergogna, in un primo momento con il lancio da parte della curva nord del Foggia in direzione dei calciatori di ben due fumogeni e numerose bottigliette di plastica e vetro. Successivamente accade l’impensabile: un tifoso foggiano invade il campo e si lancia in direzione di Pietro Iemmello con aria minacciosa. L’intento del “tifoso” era quello di colpire proprio l’ex giocatore foggiano, gesto che per fortuna non va a segno per il tempestivo intervento da parte degli steward. Clima rovente, con il tifoso che si macchia anche di un gesto deplorevole abbastanza eloquente, mimando il gesto del “ti taglio la gola” in direzione del numero 90 del Catanzaro. Partita che passa subito in secondo piano, con Scognamiglio e Sounas che non perdono un istante e vanno a consolare uno scosso Iemmello. Prende posizione anche Curcio – capitano del Foggia – che scuote la testa con faccia visibilmente dispiaciuta e va a parlare sotto la nord con una delegazione di tifosi. Gioco che rimane fermo per più di dieci minuti, con l’allenatore Vivarini che sceglie di sostituire l’attaccante per evitare che la situazione peggiorasse ulteriormente.
AMORE E ODIO – Storia complicata quella tra il Foggia e Iemmello, divenuto beniamino della tifoseria nella stagione 2015/2016, con ben 37 gol in 42 presenze, protagonista principale della promozione in Serie B. Poi l’addio mai digerito dalla tifoseria, con il trasferimento al Sassuolo in Serie A. Rapporto che si trasformo in odio nella stagione 2018/2019, quando il nativo di Catanzaro tornò all’ovile ma non disputò una grande stagione, condita poi anche dalla retrocessione in C nella “fatal Verona” (2-1 per l’Hellas). Da li partì una lunga contestazione da parte della tifoseria, con le accuse di non aver lottato abbastanza per difendere la B riconquistata dopo quasi un ventennio. Odio che raggiunse il sue apice l’11 maggio 2019, quando fu incendiata l’automobile dell’ormai ex centravanti del Foggia da ignoti.
REAZIONI – Non è di certo passato inosservato l’atto vergognoso dello Zaccheria. Oltre alle scuse da parte del presidente del Foggia Nicola Canonico, ha voluto dire la sua Giulia Elettra Gorietti, attrice e compagna dell’attaccante che si è sfogata cosi sui social: “Mia figlia ieri guardava il papà giocare e ha dovuto assistere a uno spettacolo che ha tutto tranne che i valori che lo sport deve trasmettere. È impensabile quello che è successo ieri, minacce di morte e tagli di gola mimati in diretta tv. Davanti a dei bambini che guardano la loro squadra. Non parlo mai di calcio ma dopo ieri condanno fortemente il club del Foggia che non sa gestire la sua tifoseria e le partite che avvengono nel proprio stadio. Inutile che si dissociano nelle interviste, lo dimostrino con i fatti”.
SANZIONI – Giudice sportivo Stefano Palazzi che stamattina dopo i fatti incresciosi ha diramato un comunicato con le sanzioni. Ammenda di 10,000 euro, con l’obbligo di disputare due turni con la curva nord chiusa e un turno con la curva sud chiusa.