Le mani di Fumagalli, il piede di Kragl. La squadra viene sempre prima, ma il Messina che passa sul campo della Gelbison è spinto, soprattutto, dal peso specifico di due singoli d’eccezione. Vittoria pesante e fondamentale per continuare a correre in una lotta salvezza in cui nessuno sembra mollare.
I SINGOLI – Reazione serviva e reazione è arrivata. La sconfitta contro il Cerignola era di quelle che complicano i piani, soprattutto perché arrivata prima di una striscia di scontri diretti da non sbagliare. L’appuntamento di Agropoli non poteva essere fallito, con una sconfitta si sarebbe detto “addio” a ogni sogno di salvezza diretta. La vittoria che la squadra di Raciti strappa con convinzione e furbizia è di quelle che pesano più dei classici 3 punti. Partita non eccelsa e con più di un difetto, ma che ha mostrato la grande armonia tra prestazione di gruppo e la differenza che sanno fare i singoli. Chiaro, si vince sempre di squadra, ma il successo sulla Gelbison costringe all’esaltazione di due protagonisti. Ermanno Fumagalli tira fuori la parata giusta nel momento giusto quando spegne De Sena dopo un mega buco difensivo dei suoi compagni. Il momento in cui essere decisivi ha trovato presente il portiere giallorosso, a dimostrazione di quanto possa essere fondamentale fare la differenza tra i pali. Poi, c’è Oliver Kragl: il tedesco era reduce da un periodo poco brillante tra fastidi muscolari e il piccolo malessere avvertito nel pre gara col Cerignola. Doveva essere la sua domenica e lo è stata nel benissimo e purtroppo nel male. Prima rete dalla bellezza fulminante, come la coordinazione e la potenza che spingono il pallone volante alle spalle di Anatrella. La seconda è più raffinata, perché allo strapotere della potenza si aggiunge furbizia e pazienza: finta per mandare due difensori in confusione, mira e botta secca che tocca anche terra prima di ingannare, nuovamente, Anatrella. Due perle che spiegano come Kragl abbia i colpi per essere l’uomo decisivo della salvezza del Messina. Se lo potrà essere con continuità, però, lo diranno gli esami alla sua caviglia sinistra. Brutto il pestone che lo stende e gonfia l’articolazione in maniera preoccupante. Importantissimo che non si tratti di qualcosa di grave, speranza che si va a sommare a quella sull’esito degli approfondimenti strumentali sul ginocchio di Catania. Due calciatori dalle caratteristiche opposte, ma di importanza simile per lo sviluppo del gioco del Messina. Capitolo infortuni che inizia a pesare, visto che nel riscaldamento si ferma anche Balde per un fastidio muscolare. Non questioni secondarie, perché Agropoli ha spiegato come Ragusa abbia ancora bisogno di rodaggio e come la confidenza con la rete di Perez sia rimasta arrugginita. Lo stop contemporaneo dei tre calciatori più incidenti di questo 2023 sarebbe una vera e propria mazzata.
LA SQUADRA – Dall’approfondimento sui singoli a quello che la partita ha raccontato. Il Messina è furbo nel trascinare la Gelbison nella partita a lui più congeniale, coi campani che non possono speculare sul pari e devono aprirsi. La rete di Kragl li costringe, ma il pari immediato di De Sena avrebbe potuto cambiare le carte in tavola. Non è così, perché il Messina resta compatto e solido sul suo triangolo centrale. Tolte le prestazioni sopra le righe di Fumagalli e Kragl, infatti, sono Ortisi più la coppia Fiorani-Fofana a fare la vera differenza. Il quartetto offensivo è di quelli da supportare, così Raciti sceglie bene quando affida la mediana a due calciatori dalla doppia fase e dall’atletismo decisivo. A loro due si aggiunge un Ortisi bravo nel calarsi nella parte dell’uomo di fatica. L’ex Casarano pressa alto, rincorre e picchia quando serve. La tecnica non manca, così calcia anche in porta e mostra i primi segnali di quanto potrà essere importante in questo scorcio di stagione. Un triangolo su cui il Messina si appoggia nelle due fasi, con quella offensiva che attende maggiore incidenza da calciatori come Ragusa e Perez. Il primo – come detto – sta trovando la condizione giocando, pecca ancora in brillantezza ma un paio di giocate tecniche si iniziano a vedere. Questione Perez più delicata: la prestazione resta di buon livello, ma giocare solo di sponda e spalle alla porta non può bastare. Quando scivola davanti al portiere avversario sembra maledire un momento in cui il gol pare un miraggio lontano. Deve sbloccarsi. Sia per non far pesare questa carenza sulla sua testa, sia per diventare decisivo nel momento in cui alcuni compagni potrebbero dover restare forzatamente ai box. Piccoli difetti, quindi, che si notano in entrambe le fasi perché anche in difesa si balla quando si abbassa il livello di attenzione. La rete di De Sena è la cosa meno importante, il vero strafalcione arriva nella ripresa quando – come descritto prima – Fumagalli deve fare il miracolo. Lancio dalla difesa della Gelbison e Messina che commette un vero orrore: Baldé accorcia in avanti ma viene scavalcato da un pallone che invitava a scappare, Trasciani parte un secondo dopo nella marcatura preventiva e ci deve pensare Fumagalli. Un grosso difetto nel meccanismo che poteva costare carissimo. Che funziona da sveglia, perché da quel momento – anche grazie all’ingresso di Ferrara – la difesa diventa solidissima. Ecco, dai singoli alla squadra perché dopo le due giocate di Kragl il Messina è bravo a soffrire e resistere. Raciti (voto 6,5) non sbaglia una mossa e trova in Versienti e Marino due innesti che danno grinta e agonismo. Il pericolo resta percepito e la vittoria matura nettamente. Gelbison banale per tutti i minuti di gioco, appesa alla giornata di grazia di De Sena e poco altro. Il Messina attira i campani nella propria metà campo per avere più libertà sul ribaltamento. Non tutto funziona in maniera perfetta, ma resta evidente come i giallorossi siano stati bravi nel portare la partita dove volessero. Un po’ come accaduto, al contrario, nel match contro il Cerignola con la squadra di Pazienza capace di intrappolare presto quella di Raciti.
Fumagalli 7: nella ripresa compie un vero e proprio miracolo che chiude De Sena e spegne le velleità dei campani. Sulla rete subita non può nulla. Decisivo.
Berto 6: ordinato, capisce presto che i clienti dalla sua parte sono scomodi così resta compatto e stretto sui due centrali.
Baldé 6: poco fronzoli e tanta sostanza prima di mollare per un risentimento alla caviglia. Legge male il pallone che lancia De Sena verso Fumagalli nella ripresa. (dal 14′ s.t. Ferrara 6,5: ingresso fondamentale. Gestisce il momento di pressione con tutta l’esperienza del mondo, quando non può anticipare strappa un fallo in attacco)
Trasciani 6: un paio di insicurezze più che errori, gli manca un po’ il ritmo dopo qualche settimana passata in panchina. È bravo a reagire e in alcune letture mostra attenzione e precisione. Tumminello la vede pochissimo.
Celesia 6: deve preoccuparsi di difendere e limita le salite offensive, gioca una gara attenta.
Fiorani 6,5: uomo ovunque. Rincorre, recupera, appoggia in sicurezza e prova pure ad accompagnare la fase offensiva.
Fofana 6,5: sempre nel vivo del gioco, giornata da doppio mediano che deve supportare un quartetto sbilanciato e lui si trova a suo agio.
Kragl 7,5: Olli si allena spaccando le porte. Primo gol meraviglioso per coordinazione, nel secondo la cosa più bella è la finta. Peccato per l’infortunio, dalle sue condizioni passa tanto del futuro del Messina. (dal 31′ s.t. Versienti 6: bravo a calarsi nella partita in un momento in cui occorre soffrire)
Ortisi 6,5: lotta, picchia e pressa, poi mette anche tecnica e caparbietà. Impegno massimo in fase di non possesso, bravo anche quando c’è da sgomitare sulle palle inattive avversarie.
Ragusa 6: la gamba è ancora pesante, la prestazione non è eccezionale, ma quando pennella l’assist per la prima rete di Kragl mostra di cosa sono capaci i suoi piedi. (dal 20′ s.t. Marino 6: si immerge nella sfida con volontà e capacità di lottare. Corre tanto e non sbaglia nulla)
Perez 5,5: classica prestazione da centravanti che lavora per la squadra. Duella e fa a sportellate, ma quando scivola davanti ad Anatrella spreca una mega occasione per sbloccarsi. (dal 20′ s.t. Curiale 6: è bravo nel ridare vivacità al reparto, convinto quando c’è da battagliare)
GELBISON Anatrella 5,5; Gilli 5,5, Cargnelutti 6, Granata 5 (dal 29′ s.t. Correnti 5,5); Nunziante 5,5 (dal 37′ s.t. Kyeremateng s.v.), Graziani 5,5 (dal 18′ s.t. Sane 5), Papa 6, Uliano 5,5, Loreto 6; De Sena 7, Tumminello 5,5. All. De Sanzo 5,5
*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya