Ricominciare dal calcio. Il Messina è pronto per il primo incrocio con la Gelbison. Coda di una storia a cui è mancato (fin qui) il lieto fine. Finale amaro, come quel dischetto di Taranto. Si riparte da quel momento e quel protagonista: perché Oliver Kragl è l’uomo a cui chiedere le giocate decisive.
IL PESO DELL’ANDATA – La prima cosa da mettere da parte sono “equivoci”, chiacchiere e tutto quello che non riguarda il terreno di gioco. Paradossalmente utile dirsi le cose in faccia, ma fondamentale resettare in maniera reale senza tenere in canna il colpo. Un avvelenamento dei pozzi nato e finito in casa giallorossa, con i protagonisti che – accortisi della deriva – sono stati maturi nel mettere in pausa quelli che dal 14 maggio dovranno diventare gli argomenti principali da trattare. È tempo solo di campo, di Gelbison e di un’andata playout che pesa già come una finalissima. La prima sfida dice tanto di questa tipologia di incontri, perché se sbagli non è facile correggere e se hai un vantaggio – soprattutto col ritorno in casa – c’è margine per gestirlo. Ragionare sul doppio confronto, quindi, lascia il tempo che trova. Meglio, allora, scendere in campo pensando di poter chiudere i conti già al novantesimo. Messina che risolti i dissidi interni si presenta come squadra con tutte le potenzialità per avere la meglio su una Gelbison apparsa in forte difficoltà nel 2023. I giallorossi hanno assaporato la salvezza, ma i playout sono già un risultato da non pensare scontato. L’avvento di Raciti ha portato 30 punti in 18 gare, Viterbese e Fidelis Andria ne hanno messi insieme 33 in 38 partite. Numeri, che dicono tantissimo e spiegano che il Messina sia rivale che la Gelbison non avrebbe voluto trovare sulla sua strada. La pausa tra ultimo turno e playout è stata foriera – come noto – di troppe chiacchiere, ma è servita per rimettere in condizione qualche protagonista e smaltire le tossine dello Iacovone. Come quelle che Kragl ha dovuto ingoiare dopo quel rigore tirato male. Le sue lacrime nel post gara sono la vera grande speranza dei giallorossi: perché un calciatore che ci tiene così tanto ha, sicuramente, un ultimo grande spettacolo da regalare. Il tedesco è – senza possibilità di smentita – il vero leader tecnico di questa squadra e rappresenta uno dei più importanti sotto l’aspetto emotivo. Dalla sua prestazione – anzi, prestazioni – passerà la salvezza del Messina. Di fronte ci sarà una squadra in chiara difficoltà e che cerca nel tecnico Galderisi un salvagente a cui appigliarsi. Stagione partita con lo scatto arrivato dal cambio in panchina e una gestione De Sanzo capace di accumulare punti col minimo sforzo offensivo. La decadenza è stata naturale, perché un campionato racconta sempre la verità ed i valori espressi valevano un posto nei playout. Da Esposito a De Sanzo, per tornare al primo e chiudere con Galderisi. Filo comune? Nessuno, per esperienze e richieste. Sottovalutare la Gelbison, però, sarebbe il vero errore del Messina. Così non sarà, perché Raciti è troppo scafato per non sapere che non c’è peggior avversario di quello che sembra battuto in partenza.
FORMAZIONE CON POCHI DUBBI – Fuori dai convocati lo squalificato Celesia e gli infortunati Versienti e Mallamo. Assenze pesanti quelle sulla corsia sinistra dove, quindi, ci sarà da adattare qualcuno. Andiamo con ordine: Fumagalli in porta, poi Trasciani a destra con Berto che pare la miglior soluzione per occupare lo slot di terzino sinistro. In mezzo Ferrara con Ferrini partono un passo avanti rispetto a Hélder Baldé: sia per la condizione altalenante del portoghese, sia per le caratteristiche degli attaccanti campani. In mediana l’assenza di Mallamo apre le porte a Fiorani in coppia con Fofana, mentre Konate pare soluzione ideale per subentrare in corso d’opera. Kragl a destra, Balde centrale ed a sinsitra? Ragusa, che sta bene e vuole esserci. Riferimento centrale Perez. Nella Gelbison non recupera Faella, mentre torna a disposizione Graziani che si candida per una maglia nel trio di centrocampo. Galderisi dovrebbe ripartire dal 3-5-2, ma attenzione a una virata tattica con schieramento a specchio. D’Agostino in porta, terzetto difensivo tutto fisicità con Gilli, Cargnelutti e Granata. A destra Nunziante con Loreto che parte favorito su Correnti a sinistra. Uliano e Fornito in mezzo, con loro Graziani che potrebbe anche agire più avanzato alle spalle delle due punte. La coppia dovrebbe essere formata da De Sena e Tumminello con Caccavallo e Infantino pronti a subentrare.
GELBISON (3-5-2) D’Agostino; Gilli, Cargnelutti, Granata; Nunziante, Graziani, Uliano, Fornito, Loreto; De Sena, Tumminello. All. Galderisi
MESSINA (4-2-3-1) Fumagalli; Trasciani, Ferrara, Ferrini, Berto; Fiorani, Fofana; Kragl, Balde, Ragusa; Perez. All. Raciti
*foto copertina: Acr Messina – sito ufficiale | ph. Francesco Saya