Il punto di Caserta è già in archivio, per il Messina è tempo di un nuovo crocevia: al Franco Scoglio arriva il Taranto, all’orizzonte un possibile tie-break decisivo. “Dipende tutto da noi, vincere significa fare un grande passo in avanti verso il nostro obiettivo: non sarà facile, ma con la voglia e la concentrazione mostrate nelle ultime due partite difficilmente ci faremo superare”. Parole di Giordano Maccarrone, uno tra gli elementi più in forma dell’organico guidato da Cristiano Lucarelli: “Ci ricorderemo del pari di Caserta come di un risultato fondamentale per il nostro campionato. Abbiamo interrotto un lungo digiuno, ora dobbiamo trovare la necessaria continuità per compiere lo scatto decisivo”.
AUTOSTIMA – Porta inviolata per due gare consecutive, il Messina riparte dalla difesa per l’assalto decisivo: “Non subire gol alimenta l’autostima dell’intera retroguardia, una buona base per poter migliorare nel complesso le nostre prestazioni. La penalizzazione? Due punti sono ormai andati, dobbiamo aspettare l’evolversi della situazione che riguarda gli altri punti in sospeso. Nelle ultime settimane si è concretizzato qualche risultato strano, ma non mi stupisco particolarmente della resurrezione delle ultime in classifica, è sempre capitato in tutti i campionati in questa particolare fase della stagione. In graduatoria osservo solo il margine del Messina dai playout: siamo stati bravi a mantenere nonostante tutto un +4 sulle dirette concorrenti; abbiamo il pallino nelle nostre mani”.
IL PERSONAGGIO – Da mesi il suo ballottaggio con Bruno alimenta i dubbi della vigilia: rimasto a lungo la prima opzione utile ai due titolari, oggi Maccarrone ha sorpassato nelle preferenze dell’allenatore il giovanissimo collega di reparto. “Abbiamo lo stesso ruolo, quando ha giocato lui sono stato il primo a sostenerlo e a dargli una mano. Ora la situazione si è ribaltata, ma non vi è nessun attrito: siamo molto amici, viviamo questa situazione con grande serenità. Sono sicuro che Luca farà una grandissima carriera, ha tutte le qualità per scalare in breve tempo le varie categorie”. Il difensore di origine etnea è stato uno tra i più attivi contestatori della vecchia proprietà: “Avevamo toccato il fondo a tutti i livelli, oggi siamo sicuramente più tranquilli. Forse sono stato male interpretato quando ho parlato di stipendi durante il corteo ai cantieri navali: noi giocatori abbiamo le nostre tutele, le mie parole volevano far emergere le ragioni di staff e magazzinieri, lavoratori che hanno vissuto lontano dai riflettori le nostre medesime problematiche”.