Il sogno sempre vivo di un ritorno tra i professionisti. Anni difficili, travagliati e fatti di rinunce e campionati minori. L’arrivo della famiglia Mazzamauro e una gestione tutta concretezza e ambizione che ha regalato al Giugliano il ritorno in Serie C.
PASSATO ALLE SPALLE – «Voglio precisare che questa sarà l’unica volta in cui parlerò anche del passato, poi parlerò solo di presente e futuro». Si era presentato così Alfonso Mazzamauro, presidente onorario del Giugliano, realtà che, dopo 15 anni, si sta riaffacciando al calcio professionistico e vuole assolutamente dire la sua. L’obiettivo della famiglia Mazzamauro era chiaro fin dal suo approdo: portare il Giugliano in Serie C. Qualche settimana fa è arrivata una lettera da parte dello stesso Alfonso, che aveva lo scopo di rassicurare i tifosi in vista della nuova stagione e di illustrare il proprio modus operandi: «Tifosi, appassionati, intendo rivolgermi alla città di Giugliano tutta, all’alba dell’inizio di questo appassionante e complicato campionato di Serie C. Io con la mia famiglia e il mio gruppo di lavoro, siamo giunti a Giugliano poco più di un anno fa in punta di piedi, privilegiando il lavoro alle parole, il concreto all’astratto. I fatti. Forse per qualcuno non troppo popolari, forse troppo seri e introversi, ma il gruppo di collaboratori che mi onoro di guidare bada sempre al sodo lavorando per il bene della causa. In un anno si voleva fare tanto, tanto si è fatto. Siamo riusciti grazie all’unità di intenti, al lavoro, alla serietà e la professionalità a raggiungere un traguardo storico». Una priorità, non una promessa, per una società che nel giro di un anno è riuscita ad imporsi e a farsi apprezzare dai tifosi. La vittoria del Girone G di Serie D – con due giornate di anticipo – è valsa la prima storica partecipazione alla terza serie nazionale. Un traguardo difficile da immaginare, considerando che appena tre anni prima la squadra militava nel campionato di Eccellenza. Una categoria stretta per una piazza tanto calorosa, ma che tra il 2007 e il 2019 è stata la vetta più alta raggiunta dalla società campana che, nel frattempo, ha visto passare diversi presidenti e cambiare varie denominazioni. Galleggiando tra categorie differenti. Eccellenza, Promozione con in più tre anni – tra il 2014 e il 2017 – di inattività, in seguito ad una rissa che ha visto i tifosi aggredire dirigenti e calciatori di una squadra avversaria. Da lì la scelta dell’allora presidente Sestile di ritirare la squadra dal campionato di Eccellenza campana. Nel 2017 si riparte dalla quinta serie, ritrovando la Serie D due anni dopo. Poi, la crisi societaria che vede succedersi tre proprietari diversi nel giro di un anno. Annate sofferte per i tifosi del Giugliano, ma la pazienza è la virtù dei forti e chi ha atteso è stato ripagato. Infatti, l’impatto della famiglia Mazzamauro è stato estremamente positivo e ha reso possibile la partecipazione all’attuale campionato di Serie C.
IL NUOVO CORSO – La dirigenza è formata – nel dettaglio – dal suddetto Alfonso Mazzamauro, accompagnato da Ciro, Renato e dalla moglie Elena Annunziata. Si tratta di una solida famiglia campana, proprietaria della SRL “Mazzamauro Group”, azienda specializzata nella consulenza doganale che negli ultimi anni ha integrato diversi servizi logistici per ampliare la supply chain dei propri clienti. Gruppo ambizioso che già nei tre anni di gestione del Savoia aveva dimostrato di saper fare calcio. Un secondo, un terzo e un quarto posto che hanno permesso alla squadra di partecipare ai playoff per tre stagioni consecutive. Poi la “fuga” della famiglia da Torre Annunziata e il conseguente trasferimento del titolo sportivo a Giugliano, mal digerito dai tifosi del Savoia che definirono tale mossa come un “delitto perfetto”. Dal Savoia i Mazzamauro portarono con sé Giovanni Ferraro, condottiero dell’esaltante stagione 2021/22, rilevato in estate da Raffaele Di Napoli. Scelta che ha fatto discutere quella di affidare la panchina a uno dei principali responsabili della retrocessione della Paganese in Serie D. Eppure, l’allenatore campano si sta dimostrando all’altezza del compito a lui affidato. Fin qui due vittorie, due pareggi e una sconfitta, ma soprattutto un atteggiamento propositivo e deciso di una squadra che dà l’impressione di voler battagliare con chiunque. Del resto – al di là della categoria – questo è sempre stato l’obiettivo del nuovo corso. E la campagna acquisti ne testimonia le ambizioni, organizzata sulla costruzione di un organico di categoria e condita da giovani di settori giovanili importanti. Zullo, Salvemini e Piovaccari su tutti sono giocatori che conoscono benissimo il campionato e che stanno guidando i gialloblù in questo avvio di stagione. In particolare l’ex Messina sta dimostrando nuovamente – qualora ce ne fosse bisogno – di essere vero e proprio leader tecnico, impeccabile nella gestione del pallone e decisivo in zona gol, con tre sigilli in quattro gare. Un altro ex giallorosso, Gennaro Rondinella, sta trovando tanto spazio nel 3-5-2 imbastito da Di Napoli e insieme a Sassi, Scanagatta, Ceparano e Iglio va a formare un pacchetto under di tutto rispetto. Costruzione intelligente di una rosa improntata sul minutaggio, ma che sembra poter dare filo da torcere a tante delle rivali impegnate nella lotta alla salvezza.
*foto copertina: Giugliano Calcio 1928 – Facebook ufficiale