Salvezza e campanile. Il Messina getta alle ortiche un’occasione d’oro nella prima partita della gestione Proto: in superiorità numerica per oltre un’ora e in vantaggio grazie ad un rigore di Milinkovic, la squadra guidata da Lucarelli crolla in una ripresa condotta con un atteggiamento dissennato, un festival degli errori che vede alla fine prevalere il Catania degli ex Pozzebon e Barisic.
SVOLTA IMMEDIATA – Doppio 3-5-2 nel nubifragio per Lucarelli e Petrone. Il tecnico livornese rinuncia a De Vito inserendo Grifoni e Sanseverino sugli esterni in un valzer di confermati tra centrocampo e attacco. L’ex ascolano, da due sole partite alla guida degli etnei, esclude Mazzarani e Di Grazia per Russotto e Fornito; in attacco il tandem composto dagli ex centravanti peloritani Tavares e Pozzebon. Inizio all’arma bianca con un colpo di scena immediato: Anastasi sfugge a Drausio sul filo del fuorigioco, il brasiliano lo stende per il più classico dei falli da ultimo uomo. Messina galvanizzato dall’immediata superiorità numerica, arrivano occasioni in serie con da Silva e Sanseverino (doppio miracolo di Pisseri) prima di un errore clamoroso di Anastasi nel cuore dell’area. Con l’intensificarsi della pioggia i ritmi calano per una lunga fase di studio: giallorossi padroni del campo, etnei spauriti fino al duplice fischio di Fourneau.
ERRORI SANGUINOSI – Maccarrone per gradire, poi Anastasi che conquista il penalty del vantaggio (trasformazione di Milinkovic): tutto in discesa per il Messina, che concretizza ad inizio ripresa il netto predominio mostrato nella prima frazione. Tutto corretto se non fosse per alcuni banali errori di gioventù: prima da Silva guadagna il secondo giallo con un inutile intervento da tergo su Bergamelli, poi Milinkovic sciupa per eccessivo egoismo il contropiede del possibile raddoppio. L’inerzia cambia e il Catania ne approfitta subito con Pozzebon, lesto a tradurre in rete un cross ben calibrato di Marchese dalla sinistra. Un autentico harakiri per il Messina che prosegue nel periodo di blackout: un primo esempio con Grifoni che stende in area Pozzebon (rigore a lato), prova generale per il gol del sorpasso firmato da un altro ex, il subentrato Maks Barisic. Tutto sprecato, la squadra di Lucarelli non ha più la forza per ribaltare la situazione. Chi è causa del suo mal.
MESSINA 1
CATANIA 2
MARCATORI Milinkovic (M) su rigore al 14′, Pozzebon (C) al 29′, Barisic (C) al 40′ s.t.
MESSINA (3-5-2) Berardi; Maccarrone, Rea, Bruno; Grifoni, da Silva, Musacci, Mancini (dal 20′ s.t. Foresta), Sanseverino (dal 41′ s.t. Plasmati); Anastasi, Milinkovic. (Russo, De Vito, Ferri, Madonia, Palumbo, Ciccone, Akrapovic, Ansalone, Capua, Saitta). All. Lucarelli.
CATANIA (3-5-2) Pisseri; Drausio, Bergamelli, Marchese; Russotto (dal 20′ s.t. Parisi), Biagianti, Bucolo (dal 23′ s.t. Barisic), Fornito, Djordjevic; Pozzebon, Tavares. (Martinez, Scoppa, Mbodj, Di Grazia, De Rossi, Longo, Piermarteri, Mazzarani, Manneh). All. Petrone.
ARBITRO Fourneau di Roma 1.
NOTE Spettatori 7000 circa. Ammoniti Rea, Da Silva, Biagianti, Russotto, Anastasi, Fornito, Grifoni, Bruno. Espulsi Drausio all’8′ p.t. e da Silva al 22′ s.t. Corner 5-7. Recupero 1′ e 3′.