Il Messina si butta via: pari a Taranto e playout con la Gelbison
Pubblicato il 23 Aprile 2023 in Primo Piano
Appuntamento mancato. Alla fine l’Andria perde a Latina e finisce in Serie D a braccetto con la Viterbese. A salvarsi, però, è il Monterosi che passa ad Avellino trascinato dal solito Costantino. Il Messina impatta a Taranto in una gara in cui subisce per tutto il tempo, ma fallisce il rigore salvezza con Kragl.
SPRECO E LEGNI – Conferme e novità nell’undici iniziale scelto da Raciti per la sfida dello Iacovone: in porta torna Fumagalli dopo la squalifica, stessa sorte per Celesia sulla corsia mancina. Nessuna modifica in mezzo, invece, dove c’è ancora la coppia formata da Hélder Baldé e Ferrini. In mediana l’escluso è Mallamo: giocano Fiorani e Fofana. Recupera solo per la panchina Ragusa, così tocca a Marino agire alle spalle di Perez con Kragl sempre a destra e Balde dirottato sulla sinistra. Nel Taranto confermato il classico schieramento con la difesa a cinque: torna Mastromonaco a destra, mentre Evangelisti trova spazio nel trio centrale. In avanti confermato Bifulco a supporto di Tommasini. Ritmi soporiferi quelli scelti dalle due squadre nell’approccio a un match che vive di sussulti legati anche agli altri campi. Lo scossone, così, arriva dal Francioni dove la Fidelis Andria passa con Ventola. Allo Iacovone regna l’apatia, che Antonini prova a frantumare con un colpo di testa – sugli sviluppi di un calcio piazzato – che si ferma sulla traversa. Dal Francioni arriva la notizia del pari del Latina, ma i giallorossi non sembrano scuotersi decidendo di mantenere un atteggiamento guardingo e di attesa. Pesa anche la paura, con un Messina fallosissimo in fase di possesso e incapace di tessere una parvenza di trama offensiva. Taranto che attacca senza dover spingere troppo sull’acceleratore, ma tanto basta per trovare un altro legno: ancora sviluppi di una palla inattiva – stavolta un corner -, difesa che spazza e pallone che finisce sul destro di Romano che calcia dalla distanza e di prima. Palo pieno e Messina ancora salvo. Gioca solo il Taranto, attacca solo la squadra di Capuano a cui, però, difetta ancora la mira quando Mastromonaco sfiora il palo alla destra di Fumagalli. La squadra di Raciti deve tirare fuori la testa, la prima volta che ci riesce sembra poter arrivare la svolta: Perez lavora un pallone sul limite corto dell’area rigore, sul controllo c’è il tocco di braccio di Evangelisti e per De Angeli è calcio di rigore. Il primo dopo, praticamente, due campionati per i giallorossi. Dal dischetto va Kragl: sinistro molle e centrale, Vannucchi blocca. Pessimo il tentativo del tedesco. Un lampo che non regala gioia, col match che torna sullo spartito che vede il Taranto pressare alto e il Messina arrancare nel tentativo di recuperare palla per poter ripartire. Tattica difficile, perché Capuano ha ben studiato e la sua squadra è brava nel restare corta e compatta. Si pressa insieme, si scappa insieme. Quasi impossibile, quindi, per il Messina bucare il muro pugliese se non con qualche variazione sul tema. Che non arriva. A giungere, invece, è il terzo legno del Taranto: corner di Provenzano, difesa giallorossa ferma con Ferrara che stacca e colpisce a botta sicura, ma la traversa nega la rete. Sulla respinta ci prova Bifulco in rovesciata con Fiorani che respinge sulla riga di porta. Dominio totale del Taranto. Il fischio di De Angeli chiude un primo tempo deludente per una squadra di Raciti legatissima, fin troppo impaurita e ancora in partita grazie alle due traverse e il palo colti dal Taranto. Pesantissimo, però, il rigore fallito da Kragl.
INESISTENTI – Ripresa che comincia col doppio cambio scelto da Raciti: fuori un pessimo Baldé, dentro Ferrara e campo anche per Mallamo che prende il posto di Fofana. Atteggiamento mutato in questo inizio di secondo tempo, col Messina che alza la propria linea e prova a costruire in zona offensiva mentre il Taranto si abbassa e copre bene ogni zona di campo. Quando la squadra di Capuano tenta di ripartire sa come far male e il Messina si salva ancora grazie alla deviazione di Ferrini sul destro a botta sicura di Tommasini, che può calciare appena poco il limite dell’area dopo un bel servizio di Bifulco. Match che scorre via mentre dagli altri campi le notizie per il Messina restano positive – almeno quelle riguardanti la Fidelis Andria sotto a Latina -, tocca ai giallorossi che, però, non sembrano saper trovare la via. Raciti tira fuori Marino – impalpabile – e Kragl – totalmente assente dopo il rigore fallito -, in campo ci vanno Grillo e Iannone. Loro sulle due corsie, Balde torna centrale. Ultimo cambio che arriva poco dopo, perché Mallamo accusa un problema dopo uno scontro in area giallorossa e alza bandiera bianca: al suo posto Konate. Le notizie dagli altri campi si incrociano e incastrano: Avellino sotto col Monterosi, ma il crollo della Turris a Foggia salva gli irpini che dovranno ringraziare Delio Rossi. La Viterbese passa sulla Virtus e supera la Fidelis, ma la distanza dal Monterosi – ora quintultimo – non salva i laziali che, però, sperano nel ricorso che potrebbe restituire i 2 punti di penalizzazione subiti per mancati versamenti IRPEF. Insomma, mentre il Messina fatica allo Iacovone e si appende alla gran parata di Fumagalli su Tommasini, il Monterosi sta vivendo quello che avrebbe voluto la squadra giallorossa. Una salvezza che potrebbe sfuggire solo con un ribaltone dell’Andria al Francioni o una rete del Messina. Da ricordare, poi, che il Monterosi resta in attesa dell’esito del ricorso su 2 punti di penalizzazione subita. Se il Messina dovesse vincere e scavalcare i laziali, infatti, la società della Tuscia potrebbe ancora risalire in caso di restituzione. Discorsi sempre teorici, perché il Messina continua a non vincere a Taranto e, anzi, rischiare di finire sotto i colpi convinti di Tommasini. Nessun tiro in porta per la squadra di Raciti, nessuna azione pericolosa creata. Zero assoluto, giallorossi rimasti fermi al rigore sbagliato da Kragl. Messina che resta anche in 10 quando Celesia si becca un secondo giallo per fermare Tommasini lanciato a rete da Nocciolini, il finale diventa sempre più drammatico. Il Messina non passa, non sembra nemmeno averne forza e capacità. Anzi, finisce col subire senza sosta con Fumagalli che si deve superare su Semprini e Tommasini. Il recupero è di 6 minuti: il Messina si butta in avanti, crea poco ma poi ha la palla della vittoria con Ferrini: il suo sinistro finisce fuori. Triplice fischio e quadro chiaro: Monterosi salvo per la distanza tra quintultimo e penultimo posto, Messina condannato ai playout contro la Gelbison. Andata ad Agropoli sabato 6 maggio, ritorno al San Filippo sabato 13 maggio.
TARANTO 0
MESSINA 0
TARANTO (5-3-2) Vannucchi; Mastromonaco, Evangelisti (dal 31′ s.t. Sciacca), Antonini, Formiconi, Ferrara; Romano (dal 15′ s.t. Labriola), Provenzano, Mazza (dal 31′ s.t. Semprini); Tommasini, Bifulco (dal 26′ s.t. Nocciolini). (Loliva, Caputo, Manetta, Fontana, Citarella, Colurciello, Rossetti, Finocchi, Cannolicchio). All. Capuano
MESSINA (4-2-3-1) Fumagalli; Berto, Baldé (dal 1′ s.t. Ferrara), Ferrini, Celesia; Fiorani, Fofana (dal 1′ s.t. Mallamo e dal 22′ s.t. Konate); Kragl (dal 17′ s.t. Grillo), R. Marino (dal 17′ s.t. Iannone), Balde; Perez. (Lewandowski, Zuppel, Trasciani, Salvo, G. Marino, Ragusa, Ortisi). All. Raciti
ARBITRO De Angeli di Milano
NOTE Spettatori 4000 circa. Espulsi al 34′ s.t. Celesia per doppia ammonizione e al 37′ s.t. Manetta dalla panchina. Ammoniti Baldé, Celesia, Evangelisti, Mastromonaco. Corner 11-3. Recupero 1′ e 6′.