Il Messina si ferma a Latina: la Coppa Italia è del Matelica
Pubblicato il 18 Maggio 2019 in Primo Piano
Una rete di Dorato nei primi minuti, un Messina che regala un tempo per le scelte tattiche di Infantino, che poi reagisce sterilmente con il solo tentativo di Catalano a restare nella memoria. La Coppa Italia va al Matelica, forse più cinico dei giallorossi, sicuramente squadra più organizzata e meglio messa in campo.
LE SCELTE – Non mancano le sorprese nell’undici iniziale scelto da mister Infantino: torna la difesa a tre con Sambinha che strappa una maglia da titolare al fianco di Zappalà e Ferrante. Sulla corsia mancina Aldrovandi è preferito a Barbera, in mediana c’è Pirrone con Traditi; in avanti confermata la presenza di Tedesco con Catalano e Cocimano a completare il trio. Nel Matelica mister Tiozzo sceglie Cuccato in difesa, solo panchina per Benedetti; novità anche in mezzo al campo con Pignat che vince il ballottaggio con Favo, in avanti c’è Dorato.
DISORDINE – Prime battute della sfida che chiariscono come sia il Matelica a fare la partita, Messina raccolto nel suo abito difensivo con Traditi e Pirrone a lottare forte in mediana. Marchigiani che prendono campo minuto dopo minuto e passano presto: Angelilli cerca l’affondo centrale, escono male Ferrante e Aldrovandi che si accentra lasciando una prateria per l’accorrente Visconti, il terzino riceve lo scarico del compagno e crossa di prima intenzione, in area Dorato brucia Zappalà e batte un incolpevole Meo con un forte colpo di testa. Messina che adesso si ritrova sotto nonostante un atteggiamento remissivo, chiari gli errori di posizionamento e uscite che hanno favorito la rete dell’ex Vibonese. Reazione sterile per i giallorossi che sembrano faticare a trovare linee di passaggio pulite, ancora in ombra Catalano con Cocimano che si prende il peso della responsabilità provando a pungere il Matelica. Fumoso, però, il capitano giallorosso anche quando cerca la giocata furba su punizione: pallone rasoterra che passa sotto la barriera, Angelilli intuisce e spazza via, Avella sembrava comunque esserci. Matelica che adesso pare voler controllare, Messina che resta troppo basso anche nel pressing favorendo così gli avversari; la squadra di Tiozzo è meglio messa in campo e gestisce senza patemi il possesso. Proteste del Matelica per un contatto nell’area giallorossa: pallone in profondità verso Melandri, sfera che sta per terminare sul fondo, Meo esce in scivolata e tocca l’attaccante avversario che era arrivato prima sul pallone togliendolo dalla disponibilità del portiere messinese. Per il signor Arena non c’è rigore; in precedenza aveva protestato anche il Messina per una spinta ai danni di Biondi considerata legale. Il Messina prova a sfruttare la sua fisicità sulle palle inattive: corner dalla destra, Sambinha cerca l’anticipo ma non c’è precisione. Matelica che gestisce ma quando accelera fa male: ancora una giocata centrale, pallone che finisce a Melandri che salta secco Zappalà e ci prova di forza con la sfera che sfiora il palo e fa tremare Meo. Sempre il Matelica a pungere: Lo Sicco alza la testa e vede l’inserimento di Pignat, il suo colpo di testa sfiora la traversa con Meo che sembrava sulla traiettoria. Ancora Matelica prima dell’intervallo: corner da sinistra, Meo a vuoto, De Santis colpisce ma il pallone attraversa lo specchio e finisce sul fondo. Scorrono i minuti, non c’è recupero e le due squadre tornano negli spogliatoi con il Matelica avanti.
FUMOSI – Stravolge tutto a inizio ripresa mister Infantino: fuori Ferrante e Pirrone, in campo Selvaggio e Marzullo e giallorossi che passa al 4-2-4. Nessun cambio, invece, nel Matelica. Messina adesso totalmente sbilanciato: mancano ancora ordine e trame di gioco, però, alla squadra di Infantino che continua a non creare pericoli concreti alla porta di Avella. Frustrante la prestazione dei giallorossi che prendono campo ma al momento di finalizzare si perdono, manca la sensazione di poter far male realmente. Si sveglia Catalano e finalmente il Messina calcia nello specchio: taglio da destra verso il centro, sinistro a giro con Avella che si supera e devia in corner. Messina più a suo agio con la nuova veste tattica, occorre crescere nell’intensità se si vuol colpire un Matelica comunque ben disposto in campo. Rischia grosso il Messina quando Meo rinvia male verso Cocimano, il numero 10 tenta di saltare Angelilli che però gli ruba palla, passaggio per Melandri che eccede nei dribbling e si fa rimpallare il tentativo di destro da Aldrovandi. Risposta del Messina: ancora Cocimano recupera palla, ripartenza e verticalizzazione per Marzullo che controlla e calcia, deviazione e palla in angolo. Raddoppia il Matelica ma il signor Arena cancella tutto: corner di Lo Sicco, pallone che arriva a Florian che tocca di braccio e poi insacca, rete annullata e Messina ancora in partita. Girandola di cambi con Tiozzo che stravolge l’attacco e Infantino che gioca la carta Carini al posto dell’evanescente Tedesco. Partita che perde spinta, emozioni ridotte al minimo col Messina che non punge davvero più e il Matelica che controlla e cerca di tenere il pallone più lontano possibile dalla propria metà campo. Mancano le idee alla squadra di Infantino che adesso incrocia le dita e spera in una giocata di Catalano o Cocimano; proprio il numero 10 ci prova da lontano ma Avella blocca facilmente. Nel recupero ancora Matelica in contropiede: Bittaye scappa sulla sinistra, entra in area e calcia ma Meo respinge. Il tempo va via inesorabile: troppo disordinata la squadra di Infantino, e poco concreta nei momenti chiave, per poter davvero recriminare. Il Messina non colpisce più e il Matelica difende la rete di Dorato che vale un trofeo. La Coppa Italia di Serie D va al Matelica.
MESSINA 0
MATELICA 1
MARCATORE Dorato al 8′ p.t.
MESSINA (3-4-3) Meo; Sambinha, Zappalà, Ferrante (dal 1′ s.t. Marzullo); Biondi, Traditi, Pirrone (dal 1′ s.t. Selvaggio), Aldrovandi (dal 37′ s.t. Ba); Cocimano, Tedesco (dal 29′ s.t. Carini), Catalano. (Prisco, Janse, Dascoli, Barbera, Amadio). All. Infantino
MATELICA (4-2-3-1) Avella; Visconti (dal 42′ s.t. Arapi), Cuccato, De Santis, Riccio; Pignat, Lo Sicco; Angelilli (dal 30′ s.t. Bittaye), Melandri (dal 21′ s.t. Florian), Bugaro (dal 17′ s.t. Mancini); Dorato (dal 23′ s.t. Margarita). (Luglio, Benedetti, Favo, De Luca). All. Tiozzo
ARBITRO Arena di Torre del Greco
NOTE Spettatori 500. Ammoniti Ferrante, Mancini. Corner 7-4. Recupero 0′ e 5′.