Reazione immediata. Era quello che Karel Zeman si attendeva dalla sua banda, dopo la sconfitta indigesta rimediata col Palermo nel turno precedente.
DOMINIO – Il tecnico, che porta in panchina anche i due nuovi innesti di mercato, Lavrendi e Manfré, ritrova Fragapane, squalificato nel precedente turno, a cui viene affidata la corsia sinistra. A completare il reparto difensivo, davanti al portiere Avella, è la coppia di centrali Bruno-Ungaro e il terzino destro De Meio. Ott Vale, acciaccato, fuori dalla lista dei convocati così come Forte: centrocampo affidato pertanto al trio Buono-Sampietro-Cristiani. Davanti l’unico ballottaggio era per lo slot di centravanti, tra Coralli ed Esposito, risolto a favore del primo, che guadagna ancora una volta una maglia da titolare. Sugli esterni alti, indiscutibili Crucitti e Orlando. Che regala subito la prima annotazione per i taccuini: nemmeno un giro di orologio, e il diciottenne scavalca, dopo un’incursione da sinistra, il portiere Capasso, ma la sua fiammata si spegne sul palo. É sempre lui, Orlando, a creare grattacapi al Nola, stavolta costringendo il numero 1 ospite alla deviazione in corner: è il primo del match (e l’unico della prima frazione, per la verità), ma è anche il ponte di lancio del gol giallorosso. Bellissimo. La firma è di Cristiani, che calcia al volo da fuori sull’angolo di Crucitti. Bum. Il 7 giallorosso è in palla: deliziosa la palla messa in mezzo da sinistra, ma le zampate di Coralli e Crucitti non arrivano sulla sfera per un amen. Al di là del vantaggio, il quadro complessivo racconta di un Messina assolutamente padrone dal campo. E in mediana, con una prova convincente dei tre interpreti, va trovata la chiave della superiorità della squadra di Zeman.
GESTIONE – La trama non cambia. La partita è in mano all’Acr, che tiene bene il campo e concede poco o nulla. Dopo una fase di gioco continuamente spezzata dai cambi (tre in meno di un quarto d’ora, quelli operati dal tecnico campano Baldassarre), i giallorossi sfiorano il raddoppio con un cross di Crucitti, che genera una mezza frittata della difesa ospite, con il pallone che viene salvato (forse) sulla linea di porta. Poco dopo metà della ripresa, guai in vista per Orlando, che esce in barella per un infortunio al ginocchio. Cambio obbligato: è l’esordio in giallorosso per l’ex Sicula Leonzio Manfré, freschissimo di firma con il Messina e subito vicino al gol con un tiro per la verità non impeccabile. In mezzo ai due momenti, spazio anche per l’altro nuovo arrivato, Giovanni Lavrendi, alla seconda presenza dopo l’esordio del Barbera. Entra al posto di Sampietro, oggi autore di una performance decisamente superiore alla sua media stagionale. Il cronometro scorre, i giallorossi gestiscono il tempo senza prendersi troppi rischi. Dopo ben 8 (forse eccessivi) minuti di recupero, arriva il gong sulla sfida. Poco prima, altre due occasioni per Manfré, che calcia al di prima e sfiora il palo, e poi si fa neutralizzare da Capasso. Mani ai capelli, ma la festa arriva pochi minuti dopo, al triplice fischio. “E va bene così”, per dirla con Vasco.
ACR MESSINA 1
NOLA 0
MARCATORE Cristiani al 16′ p.t.
ACR MESSINA (4-3-3) Avella; De Meio, Bruno, Ungaro, Fragapane; Buono (dal 9′ Saverino), Sampietro (dal 32′ s.t. Lavrendi), Cristiani; Crucitti (dal 43′ s.t. Bossa), Coralli (dal 22′ s.t. Esposito), Orlando (dal 28′ s.t. Manfré). (Pozzi, Giordano, Strumbo, Bonasera). All. Zeman
NOLA (3-4-3) Capasso; Reale, Mileto, Guarro; Todisco (dal 36′ s.t. Marrella), Cardone (dal 13′ Calise), Cavaliere, Gargiulo (dal 7′ s.t. Gaye); Di Caterino, Stoia (dal 13′ s.t. Giliberti), Esposito (dal 32′ s.t. Serrano). (Anatrella, Sannia, Raimondi, Andrulli). All. Baldassarre (Esposito squalificato)
ARBITRO Bozzetto di Bergamo
NOTE Spettatori 600 circa. Ammoniti Buono, Gargiulo, Esposito, Cristiani, Avella, Gaye. Corner 2-1. Recupero 0′ e 8′.