Giornate tormentate in casa Messina. Il tira e molla dell’ex dimissionario Modica è terminato col rientro in panchina del tecnico, pronto a proseguire un lavoro che deve, al momento, colmare ampie lacune di gioco e atteggiamento. Latina banco di prova complicato, ma un passo falso farebbe davvero male.
ABBIAMO SCHERZATO – Come sempre accade a quelle latitudini, tutto si risolve con un nulla di fatto. Facendo finta che niente sia accaduto, basta “un’ondata d’affetto travolgente” per dimenticarsi di quanto detto e fatto. Nessun commento esasperato su quanto deciso da Giacomo Modica perché, dopo tutto, sarà l’uomo e l’allenatore a fare i conti con sé stesso. Insomma, quanto messo sul piatto già lo scorso anno sembra non avere più un peso specifico tale da creare malumori. Organizzazione, campi, minutaggio, amministrazione comunale ostile, tutto nel dimenticatoio e lavato via dal rientro di dimissioni che – in tutta onestà – parevano logiche e motivate. Abbiamo scherzato e si andrà avanti – dobbiamo pensare – nel massimo della serenità. In questo splendido mondo fatto di nuvole di zucchero filato irrompe, meschino, il campo. Quasi una scocciatura, di quelle che guastano l’idillio di una società impegnata nel collezionare peculiarità come il non trovare il tempo per far rilasciare un paio di dichiarazioni (magari di circostanza) all’allenatore. Vigilia al buio, quindi, ma in vista delle gare in trasferta è purtroppo diventata una insana abitudine. Ma non è neanche la cosa peggiore che possa essere fatta.
ESAME – Latina avversario tosto, non di prima fascia e non imbattibile, ma classica sfida di categoria. Di quelle che lasciano l’amaro in bocca quando vanno male, anche per le ripercussioni in classifica visto che, questo Messina, deve trovare punti proprio contro squadre di questo livello. Uno scontro diretto, a voler far vincere la retorica. Il Messina ci arriva dopo un pari deludente con la Casertana, dopo una sfida ben approcciata e condotta fino a un black-out atroce che ha favorito il pari dei campani. Fragilità e confusione difensiva, difetti che non si correggono in pochi giorni ma su cui Modica dovrà lavorare per far migliorare i suoi sul lungo periodo. Metterci una toppa, però, è necessario. Errori individuali, di concetto e spesso di sistema. Insomma, si difende male tutti insieme e le responsabilità non possono ricadere solo sul quartetto difensivo del momento. Servirà molta attenzione e, soprattutto, molta cattiveria agonistica. Perché il Latina è squadra tenace e spigolosa, con un centrocampo di qualità e movimenti senza palla e un attacco fisico e fastidioso. Padalino, come Modica, deve fare i conti con un reparto difensivo non di altissimo livello, ma che sta aiutando grazie a una forte compattezza di squadra. Per il Messina, quindi, un impegno di quelli che mette alla prova. Dopo la gara del Francioni, infatti, si potrà fare una prima ipotesi su quale sia la fascia in cui incastonare questa squadra. Almeno per il momento, poi il lavoro fatto bene o fatto male (speriamo di no) farà il resto e potrebbe modificare lo stato attuale.
MODIFICHE – Lutto al braccio e minuto di silenzio in memoria di Christian Argurio, salutato da tutti noi lo scorso lunedì. Passiamo al campo, non ci sono assenze nell’elenco dei convocati di Modica, che deve capire le condizioni di un Frisenna rimasto fuori – se non per una comparsata contro la Casertana – nelle ultime due. Si riflette anche su una piccola modifica tattica, con l’esclusione del regista e l’inserimento di un trequartista per un ritorno al 4-2-3-1 che potrebbe garantire una copertura del campo più ampia e, forse, più scolastica. Curtosi sarà in porta, poi Manetta e Rizzo dovrebbero essere ancora preferiti a Marino nonostante la brutta prova di venerdì. Lia a destra, mentre a sinistra si apre il ballottaggio tra Ortisi e Salvo. In mediana, l’unico che pare certo del posto è Garofalo, poi Frisenna più Anzelmo in caso di 4-3-3. Se si dovesse virare, invece, out proprio l’ex Vibonese con Pedicillo sulla trequarti e la conferma sia di Anatriello che Luciani. Nel Latina, mister Padalino, dovrebbe confermare il suo rombo mobile a centrocampo, buono per supportare il duo offensivo formato da Mastroianni e Capanni, anche se Bocic si candida per una maglia da titolare.
LATINA (4-3-1-2) Zacchi; Di Renzo, Berman, Vona, Crecco; Riccardi, Petermann, Scravaglieri; Di Livio; Capanni, Mastroianni. All. Padalino
MESSINA (4-2-3-1) Curtosi; Lia, Manetta, Rizzo, Salvo; Frisenna, Garofalo; Anatriello, Pedicillo, Petrungaro; Luciani. All. Modica
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya