Scontro diretto (quasi decisivo). L’incrocio tra Latina e Messina non può avere definizioni diverse, perché la sfida del Francioni dirà tantissimo sul futuro di entrambe le squadre. I laziali cercano i punti per allungare sulle rivali, la squadra di Modica deve vincere per restare attaccata alla top 10.
PRIMO SCONTRO – Il calendario è sempre una buona base su cui fondare ogni ragionamento. Le partite complicate di Sorrento e Foggia, infatti, dicono che per il Latina è arrivata l’occasione – vista anche la sconfitta del Cerignola – per scavare un solco su chi insegue. Sarebbe un forte scossone, soprattutto per il Messina che si troverebbe a caccia dell’ultimo posto utile con troppa compagnia al suo fianco. Un’esagerazione? Forse, ma il turno che si snoda tra venerdì e lunedì sembra, davvero, poter risultare decisivo. Un termine di cui si abusa, ma che ogni tanto può calzare a pennello. Il Latina arriva alla sfida col Messina dopo aver sotterrato il Crotone – che un posto il playoff sembra averlo blindato col successo immeritato del San Filippo -, con la gestione di Gaetano Fontana che ha risvegliato un gruppo finito nell’apatia con Di Donato. Un esonero che è servito per cambiare rotta, pur non portando grosse modifiche sul piano tattico o delle scelte. Solo qualche dettaglio limato, tanto è bastato per cementare i nerazzurri tra le prime 10 in classifica. Squadra difficile da leggere e comprendere, tipica formazione da cui è lecito attendersi giornate di grazia e l’esatto opposto. Il Messina ci arriva dopo il pari di Benevento e la consapevolezza di essere avversario temuto da ogni squadra di questo girone. Le brutte storie arbitrali vanno messe da parte, perché questa squadra è troppo bella e divertente per farsi rubare la scena dalle polemiche. Il calendario è un tema per il Latina tanto quanto per il Messina. La sfida del Francioni anticipa quella col Foggia, due passaggi in cui pare crescente l’obbligo di sommare punti in quantità. Doppio incrocio che conterà parecchio per il destino playoff dei giallorossi, e quello di Latina resta assolutamente quello più importante. Non solo perché, banalmente, il primo, ma anche perché sembra proprio arrivato il tempo di mandare un messaggio alle dirette concorrenti per un posto negli spareggi promozione.
MODULO CONFERMATO – Vincere al Francioni terrebbe il Latina nel mischione e chiarirebbe a tutti che il Messina non è pronto ad accontentarsi di una salvezza tranquilla. Al Vigorito il messaggio è, comunque, già stato inviato con una squadra capace di cambiare nuovamente volto e applicarsi in soluzione diverse. Segnale, questo, che il lavoro di Modica non si è fermato e che l’innovazione continua. Le assenze non mancheranno anche in Lazio, dove Emmausso non ci sarà per il secondo turno di squalifica. Fuori anche Civilleri per una forte contusione al costato, la febbre ferma, invece, Plescia. Assenza, questa, che sommata a quella di Emmausso snellisce le opzioni in attacco e invita a pensare che Modica possa confermare il 4-3-3 visto in Campania. In porta Fumagalli, davanti a lui Lia – favorito su Salvo – e Ortisi sulle corsie con Manetta – rientrante dopo la squalifica – in coppia con Dumbravanu. Anche se Pacciardi sembra pronto per rientrare. In mediana Frisenna e Franco avanti nei sondaggi, poi Giunta meglio di Firenze. Attacco dalle scelte obbligate: Zunno prima punta, Rosafio e Ragusa ai lati con Luciani prima alternativa in panchina. Ecco, l’attacco sembra dover essere il reparto incaricato di fare la differenza. Non per banalità, ma perché di fronte ci sarà una squadra raccolta ma molto sbilanciata sulle corsie esterne. Per questo, allora, la verve crescente di Rosafio e Ragusa potrà essere l’arma in più di una squadra che, comunque, pare viaggiare tutta alla stessa velocità.
LATINA (3-4-3) Guadagno; Cortinovis, Rocchi, Vona; Ercolano, Di Livio, Riccardi, Crecco; Del Sole, Mastroianni, Paganini. All. Fontana
MESSINA (4-3-3) Fumagalli; Lia, Manetta, Dumbravanu, Ortisi; Frisenna, Franco, Giunta; Rosafio, Zunno, Ragusa. All. Modica
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale | ph. Francesco Saya
