Probabilmente la partita ci smentirà, ma questo è il rischio che si corre a provare ad analizzare prima una sfida. Troppo facile parlare solo dopo. Lecce e Messina sono squadre con punti in comune e differenze atroci. Una delle cose che avvicina le due formazioni è la capacità di mantenere il risultato una volta passati in vantaggio. Solo il Catanzaro è riuscito a ribaltare il punteggio contro il Lecce di Piero Braglia. Il Messina, invece, andato in vantaggio è stato ripreso solo dal Matera, riuscendo comunque a vincere con un rigore di Cocuzza al novantesimo minuto. Al “Via del Mare” si gioca una sfida ad alta quota, tra due squadre che inseguono una vetta non lontanissima. Fermarsi è vietato. Obiettivi opposti ad inizio anno, ma cammini diversi. Il Lecce è partito pianissimo, tanto che mister Asta ha fatto fagotto e lasciato spazio a Braglia. Il Messina è in fase di decelerazione, dopo una partenza fortissima adesso la vittoria manca da tre turni, ed i gol sono solo due nelle ultime cinque uscite. Difese solide ma che concedono tantissimo, attacchi diversi invece. Il Lecce ha nomi e numeri, Moscardelli e Curiale sono un lusso per la categoria. Dove non arriva la manovra ci pensano le giocate dei singoli. Il Messina non ha la stessa qualità, con la manovra inceppata i risultati sono evidentemente insufficiente. Focus tattico sull’avversario del Messina e probabile formazione.
L’UOMO TRA LE LINEE – A Messina Juan Surraco lo ricordiamo giovane, acerbo ed esterno offensivo. La carriera del giocatore uruguaiano, però, ha avuto un’evoluzione particolare. La grande qualità gli è stata utile, ancora di più ha fatto la grande adattabilità tattica. A Modena e Cittadella tanta esperienza in una categoria impegnativa come la Serie B. Per questa Lega Pro un giocatore come lui rappresenta un lusso, mister Braglia ne vuole sfruttare a pieno le caratteristiche. Lo abbiamo cerchiato in rosso, vediamo come la sua posizione non sia esterna ma in mezzo al campo e tra le linee. Nell’evoluzione tattica del Lecce, il 3-4-3 di Braglia è più un inganno che una realtà. Curiale è una punta centrale, Surraco parte da destra ma il suo habitat è il mezzo del campo. Matera-Lecce, il numero 10 salentino si piazza tra le linee, con la difesa lucana che fatica ad accorciare su di lui senza lasciare spazio all’attacco della profondità del resto del comparto avanzato leccese. Sarà il giocatore chiave della sfida, lavoro duro per Baccolo.
DOPPIO CENTRAVANTI – Fase di attacco del Lecce, partita col Cosenza che si sbloccherà nella ripresa con un gol proprio di Surraco. In azzurro c’è lo stesso centrocampista sudamericano, notiamo ancora come la sua posizione sia una libera lettura personale, altro che esterno. In mezzo (evidenza rossa) ci andiamo a concentrare sull’attacco dell’area di rigore. Moscardelli e Doumbia, la posizione del corpo e lo sguardo sono chiarissimi, si lavora da centravanti. Il poster offensivo a disposizione di Braglia ha in comune una certa fisicità. Il ruolo è quello della prima punta, schierati in una delle tante coppie il risultato è sempre lo stesso: doppia opzione centrale. Sul cross di Legittimo arriverà il colpo di testa di Moscardelli, senza successo.
AMPI SPAZI – Passiamo alla fase difensiva. Lo stesso Braglia nella conferenza pre partita è stato chiaro, “concediamo troppo”. Analizziamo perché: la difesa a 3 se perde l’elastico lascia praterie da attaccare. Nell’evidenza vediamo come Camisa e Freddi siano lasciati “soli” da Abruzzese. Lo spazio tra loro è tantissimo, il Matera può attaccare sia in mezzo che alle spalle del centrale. Il Lecce ha singoli importanti anche nel reparto difensivo. Giocatori come Freddi, Camisa (squalificato e sostituito da Cosenza) e Abruzzese sono equivalenti a Moscardelli e Surraco. Questo è uno dei punti di forza, ma allo stesso tempo deboli, del Lecce. Grandi nomi che Braglia prende tatticamente con le molle. Consapevole che imbrigliarli sarebbe un errore, altrettanto conscio che la libertà regala onori e oneri.
CASA MESSINA – Mister Di Napoli non recupera nessuno in vista della sfida di Lecce. Tavares, Gustavo e Bramati non rientrano, l’emergenza regna sovrana ma il tecnico dei siciliani non vuole portare gli alibi con sé. Tatticamente difficilmente si vedranno modifiche, poi il campo potrà smentirci anche su questo, unico modifica rispetto al pareggio contro la Juve Stabia potrebbe essere il ritorno tra i titolari di Fabio Padulano per uno stanco Cocuzza. Sfruttare la tecnica in velocità del ragazzo campano potrebbe scompaginare la già precaria stabilità difensiva dei leccesi. Come sempre il giudizio finale lo darà il campo, due squadre che vogliono giocare senza speculare. Il Messina è un blocco unico, il Lecce lascia spazio alle giocate. Chi segna vince, o forse no.
* foto evidenza ©PeppeSaya