La punizione di Peppe Rizzo, la sua corsa e l’abbraccio ideale con la Curva Sud. Il Messina batte il Taranto ed è aritmeticamente salvo con due giornate di anticipo. Pass salvezza strappato anche dai pugliesi visti i risultati arrivati sugli altri campi.
PRESSIONE MENTALE – Una sola modifica rispetto al pari di Andria nelle scelte di mister Raciti: out l’infortunato Carillo, c’è Celic in coppia con Camilleri. Per il resto tutto confermato con Morelli e Fazzi terzini, mentre in mediana Rizzo è affiancato da Fofana e Damian. In attacco Statella ancora preferito a Gonçalves per chiudere il tridente con Russo e Piovaccari. Nessun cambio nemmeno nel Taranto, con mister Laterza che conferma l’undici vittorioso nel recupero di mercoledì contro il Monopoli. Out Marsili e Civilleri, in coppia con Di Gennaro – nella mediana a due – c’è Labriola; in attacco Saraniti è supportato da Giovinco. Parte meglio la squadra pugliese, grande aggressività e pressione col Messina che deve faticare per prendere le misure alla manovra della squadra di Laterza. Primo brivido che arriva da palla inattiva ed è clamorosa: corner dalla destra di Di Gennaro, a un passo dal secondo palo può staccare Zullo, ma il suo colpo di testa finisce incredibilmente sul fondo. Altra palla inattiva, altro rischio: Di Gennaro dal limite corto dell’area di rigore – lato destro d’attacco -, pallone velenoso che Lewandowski respinge coi pugni. Primo spunto giallorosso che arriva grazie a Damian – bravo ad affondare in azione personale -, ma il suo destro viene deviato in angolo. Imballata la squadra giallorossa, tanti errori e il Taranto può approfittarne in contropiede con Labriola: Messina messo malissimo, Camilleri spende un fallo necessario e si becca un giallo. Punizione da ottima posizione per Giovinco: barriera piena. Fatica a costruire il Messina, così sono sempre i pugliesi a fare la partita. Occasioni pochissime e palese come la tensione stia condizionando la prestazione dei giallorossi. Taranto che ci prova in contropiede con Rizzo che ci mette una pezza in piena area, sul ribaltamento il Messina sfiora il vantaggio: verticalizzazione di Rizzo per Russo, buco di Granata e per il numero 7 arriva la possibilità di calciare – dal lato corto dell’area piccola -, pallone che tocca il palo esterno e finisce sul fondo. Laterza perde capitan Ferrara per un problema fisico, dentro Mastromonaco con De Maria che scala sulla linea difensiva. Primo tempo che scivola via, squadre al riposo in parità.
LA GIOIA – Ripresa che inizia senza cambi, per una partita anche – involontariamente – condizionata dalle notizie in arrivo dagli altri. Con le mancate vittorie di Vibonese e Fidelis Andria, infatti, entrambe le squadre sarebbe salve col pari. Taranto che lo sarebbe anche in caso di sconfitta. Match che, quindi, produce davvero pochissimo con le due squadre che sembrano più impegnate a gestire che altro. Raciti scuote i suoi scegliendo Busatto per Fofana, col Messina che passa al doppio centravanti. Messaggio chiaro: il tecnico giallorosso vuol provarci. Il raddoppio del Picerno sull’Andria – contestuale alla sconfitta della Vibonese a Campobasso -, diventano le migliori notizie per Messina e Taranto. Gara del San Filippo chiaramente condizionata dagli altri campi, anche se l’atteggiamento del Messina pare meno timoroso e più incisivo. Piovaccari ci prova con Chiorra che blocca. Raciti vuol festeggiare vincendo: fuori Statella dentro Catania. Giallorossi che crescono, ci provano e alla fine passano: calcio di punizione dai 30 metri, tocco di Damian e botta di Peppe Rizzo con Chiorra che pasticcia e pallone che si insacca. Via la maglia e corsa a prendersi l’abbraccio ideale della Curva Sud per il figlio di Messina e leader in campo e fuori. Premiata la voglia di Raciti di chiudere il discorso salvezza con una vittoria, pochi calcoli e volontà di andare a prendersi il successo. Partita che, come detto, tiene conto di quanto accade sugli altri campi, ma che viene giocata apertamente e non manca qualche nervosismo di troppo, spento con un paio di gialli. Il vantaggio consente al Messina di gestire, Taranto che prova a tirar fuori la testa e Laterza si gioca anche un triplo cambio offensivo. Risponde Raciti con Simonetti e Konate per Russo e Piovaccari. Minuti che scorrono via, Taranto che non vuol uscire sconfitto e Messina che vuol festeggiare vincendo. Il triplice fischio di Di Graci chiude la sfida: il Messina è salvo. Un risultato che sembrava incredibile all’inizio del girone di ritorno, grande merito a Raciti e un gruppo bravissimo a reagire alle mille difficoltà stagionali.
MESSINA 1
TARANTO 0
MARCATORE Rizzo al 25′ s.t.
MESSINA (4-3-3) Lewandowski; Morelli, Celic, Camilleri, Fazzi; Fofana (dal 13′ s.t. Busatto), Rizzo, Damian; Russo (dal 38′ s.t. Simonetti), Piovaccari (dal 38′ s.t. Konate), Statella (dal 24′ s.t. Catania). (Caruso, Rondinella, Fantoni, Angileri, Trasciani, Marginean, Baldé, Adorante). All. Raciti
TARANTO (4-4-2) Chiorra; Riccardi, Zullo, Granata, Ferrara (dal 40′ p.t. Mastromonaco e dal 37′ s.t. Santarpia); Versienti (dal 37′ s.t. Falcone), Di Gennaro, Labriola (dal 37′ s.t. Manneh), De Maria; Saraniti, Giovinco (dal 21′ s.t. Cannavaro). (Loliva, Antonino, Tomassini, Santarpia, Pacilli, Turi, Benassai, Maiorino). All. Laterza
ARBITRO Di Graci di Como
NOTE Totale tagliandi venduti (comprendenti biglietti “famiglia”) 2530. Ammoniti De Maria, Camilleri, Versienti, Rizzo, Morelli, Di Gennaro. Corner 2-3. Recupero 2′ e 4′.