Lupa Castelli Romani, la ricerca di un’identità
Pubblicato il 22 Ottobre 2015 in Punto C, Sala Stampa
Ambiguità geografiche, traslochi volontari e il desiderio di lasciare un segno all’esordio tra i professionisti. Per la Lupa Castelli Romani un paio di mesi tra polemiche e perplessità prima del debutto ufficiale in terza serie, coronamento dell’inaspettato trionfo nel campionato di serie D. Con il presidente onorario Marco Amelia volato a Londra alla corte di Mourinho per l’ultima grande occasione di una carriera ormai agli sgoccioli, il club dei Castelli Romani, in esilio volontario a Rieti, sta provando a rendersi competitivo in un girone particolarmente complesso come quello meridionale.
RIVALITA’ – “Con la Lupa Roma si è creata innegabilmente una rivalità sportiva per aggiudicarsi il ruolo di terza squadra ufficiale della capitale”, ha dichiarato ai nostri microfoni il giornalista di amarantoceleste.it Manuel Scappa, “la divisione delle romane in due gironi così diversi ha innegabilmente innescato diverse polemiche a fine agosto: l’assegnazione al raggruppamento meridionale, oltre a far lievitare i costi per le trasferte, pone una neopromossa come la Lupa Castelli a confrontarsi costantemente con realtà di categoria superiore. La proprietà ha dunque deciso di investire soprattutto a livello di immagine: sfumato l’accordo di fusione con l’F.C. Rieti, si è deciso comunque di restare in “esilio” per portare il calcio professionistico in una piazza storicamente legata soprattutto alle vicende della propria squadra di basket; l’operazione potrà portare sicuramente con il passare del tempo gli effetti sperati. L’approdo di Amelia alla Lupa fa parte di un’interessante proposta di collaborazione destinata a rinnovarsi tra qualche tempo: in estate il campione del Mondo 2006 ha anche disputato un paio di partite di Coppa Italia, ma la sua intenzione era quella di giocare per altri due anni ad alti livelli prima di tornare nel club amarantoceleste per chiudere la propria splendida carriera”.
L’EMERGENZA – Inizio di campionato claudicante per la Lupa Castelli Romani, ancora alla ricerca della necessaria identità di squadra. “Il tecnico Galluzzo non ha mai modificato il modulo di gioco impostato nella scorsa stagione, un 4-2-3-1 immutabile in tutti i momenti della gara. La difesa è il reparto che ha evidenziato le lacune peggiori; con l’infortunio del capitano Colantoni (rottura del crociato) si è approdati in una fase di reale emergenza. A centrocampo l’ex milanista Rodney Strasser fatica a fare la differenza nonostante i trascorsi in categorie superiori. Buone indicazioni sono emerse dall’attacco dove l’ex enfant prodige romanista Scardina si sta ritagliando un ruolo sempre più in vista. Galluzzo conta molto anche sull’esperto Alessandro Volpe, schierato come interno di centrocampo o trequartista in supporto all’unica punta”.
OBIETTIVI – Sabato sera il Messina affronterà una squadra che riproporrà al San Filippo l’atteggiamento già mostrato dall’Ischia: “La disfatta interna con il Foggia ha rappresentato il punto più basso in campionato”, ha concluso Manuel Scappa, “la squadra non ha mai dato veramente l’impressione di poter essere competitiva contro il collettivo guidato da Roberto De Zerbi. La Lupa verrà a Messina con l’intenzione di ottenere almeno un punto, ma affronterà i giallorossi con una formazione vistosamente rimaneggiata. La salvezza resta l’unico vero obiettivo di una squadra destinata a sgomitare fino all’ultimo per evitare il declassamento tra i dilettanti”.