Una stagione interminabile, che quasi un anno fa ci saremmo sognati di vivere e raccontare. La Reggina e la retrocessione, il seguito ancora peggiore con Lo Monaco che sembra voler abbandonare alle intemperie della Serie D una non squadra. Poi l’arrivo di Stracuzzi e soci, Arturo Di Napoli con Lello Manfredi e Christian Argurio. Passaggio di proprietà, riammissione in Lega Pro con un mercato da squadra importante imbastito in poche ore. Trentaquattresima uscita stagionale per un Messina passato dalle mani di Arturo Di Napoli a quelle di Raffaele Di Napoli, in mezzo una condanna per quel calcioscommesse che ha fatto passare qualche nottata insonne presidente e giocatori. Storia di social network, agenzie e chiacchiere, troppe chiacchiere. La salvezza è vecchia di mesi, dopo Foggia e Melfi sono arrivati solo risultati scontati con motivazioni pari a zero contro squadre assatanate come Catania, Catanzaro e Juve Stabia. Gare in cui il Messina è parso di manica larga e concentrazione minima. Tutto passato e neanche così importante, sopratutto oggi che di campo se ne parla pochissimo con l’attenzione rivolta alla non trattativa (nei fatti) tra l’attuale proprietà e la cordata Barbera. Anche quella, però, sembra dover finire nel cassettone delle cose da dimenticare. Sabato si gioca, ultima di campionato sul campo del Martina Franca già condannato ai playout ma a caccia della miglior posizione e avversario. Vincere per i pugliesi vorrebbe dire terzultimo posto e spareggio contro il Melfi. Evitato così il Catania o il Catanzaro, avversari poco raccomandabili per una sfida dentro fuori con il fattore campo contrario. La squadra di Franceschini, tecnico giovane e che merita una chance importante in categoria, brilla per alcuni singoli come Baclet e Marchetti (centrale difensivo di buone prospettive) ma in generale non è mai riuscita ad esprimersi con continuità e incisività. Il Messina che si presenta al Tursi è imbottito di giovani, almeno tra i convocati, con tanti tra i titolari già in vacanza o alle prese con cure, vedi Cocuzza. Ultimo giro, probabilmente, anche per Raffaele Di Napoli. Un tecnico che sulla giostra giallorossa ha convinto per preparazione e studio dell’avversario, palesando buona organizzazione tattica. Un limite, forse, quello di aver insistito su un 4-3-3 mai convincente senza aver mai voluto azzardare qualcosa di nuovo, soprattutto a salvezza raggiunta. La pressione e la comunicazione sono stati difficili da gestire, piccoli passi per un mister esperto ma ancora esordiente come capo allenatore. In bocca al lupo per il futuro, che sia Messina oppure no.
CASA MESSINA – Fuori dai convocati Burzigotti, De Vito e Martinelli. In difesa spazio a Mileto in coppia con Fusca, torna titolare “bomber” Ionut. A centrocampo Baccolo rimane in dubbio, potrebbe essere nuovamente Bossa a trovare una maglia tra i primi undici; meno auspicabile la presenza di Giuseppe Russo. In attacco Tavares guida il trio straniero con Gustavo e Barisic a supporto. Cocuzza deve curarsi la spalla, il campionato di Padulano è finito quel 4 ottobre nello scontro con Marruocco; spazio in panchina per Salvemini e tanti giovani della formazione Berretti.