L’inevitabile si è compiuto. Probabilmente con una settimana di ritardo, l’esonero di Cazzarò si è consumato con il solito corredo di nervosismi e voci di corridoio.
SCELTA LOGICA – Resta al suo posto, invece, il ds Obbedio e questo – nel bene e nel male – rientra nella normalità del calcio, visto che a stagione in corso non si può smontare completamente il progetto tecnico. Altrimenti, con Obbedio, sarebbe stato doveroso mandare via praticamente tutti i calciatori. Si è scelta una soluzione interna, che probabilmente equivale tecnicamente a quella precedente, ma ha il valore aggiunto della messinesità. Si prova a salvare il salvabile, insomma, cercando di dare un senso a questo campionato che rischia di essere già finito praticamente prima ancora di iniziare.
ALIBI FINITI – Pasquale Rando ci mette la faccia, ma la mossa serve soprattutto a inchiodare con le spalle al muro la squadra. Se finora, infatti, Cazzarò aveva rappresentato soprattutto un alibi per prestazione che, al di là di moduli e schemi, erano state principalmente carenti sul piano della personalità e dell’approccio, adesso i calciatori hanno ben poco altro a cui appigliarsi. Difficile, tra l’altro, immaginare quale tipo di stravolgimenti Rando possa operare nell’immediato sull’undici titolare, almeno fino a quando non saranno recuperati gli infortunati. Inizierà a lavorare, quindi, specialmente sotto il profilo psicologico e, a quel punto, si vedrà chi tra questi giocatori ha o meno, oltre al curriculum, anche gli attributi.
*foto tratta dalla pagina Facebook ufficiale dell’Acr Messina