Messina: bene, bravo, 7+

Pubblicato il 1 Settembre 2021 in Primo Piano

Sirena suonata e calciomercato estivo che se ne va. Il Messina chiude con tre ufficializzazioni più un colpo in canna da chiudere, probabilmente, mercoledì. Tutto in un paio di settimane, lavoro di alto spessore quello del ds Argurio.

ULTIMI COLPI – Il nome di Niccolò Fazzi non è un segreto per nessuno, sarà lui l’ultimo elemento da aggiungere alla rosa guidata da Sasà Sullo. Esterno destro dalla doppia fase naturale, ma anche interno all’occorrenza. Il jolly che serviva per completare il reparto che – profili alla mano – rappresenta il vero punto di forza giallorosso. Non solo l’ex Sambenedettese – che da svincolato potrà essere tesserato anche a mercato chiuso -, perché in mediana l’ingresso da non sottovalutare è quello di Iulius Marginean: classe 2001, colosso di un 1.90 e punto di riferimento del Sassuolo Primavera. Mister Dionisi lo ha voluto in ritiro con la prima squadra, valutando fino all’ultimo l’ipotesi di tenerlo in neroverde. Prestito secco, ma interessante scoprire un centrocampista capace di realizzare ben 14 reti la scorsa stagione. Dalla Romania alla… Romania, dove Ante Vukusic ha passato la sua ultima annata con la maglia della Steaua Bucarest. Pupillo di Christian Argurio e colpo che può garantire esperienza e buona vena realizzativa.

LEADER CARILLO – Reparto dopo reparto, il Messina prende forma e assomiglia alla creatura che ds e allenatore avevano in mente sin dall’inizio. Lewandowski è portiere di alto livello – non inganni qualche uscita a vuoto -, davanti a lui Carillo è il vero colpo del mercato. Visione di gioco, intelligenza tattica e personalità da vendere. La sua carriera parla da sola e anche le prime uscite stagionali dicono molto. Celic e Mikulic sono elementi che possono imporre la loro fisicità in un campionato tanto spigoloso come questo. Tecnica e forza per Morelli e Sarzi Puttini, esterni di gran profilo. Le seconde linee sono composte da giovani di belle speranze che – come sempre in questi casi – andranno giudicati con calma.

NON SOLO DAMIAN – L’ex Ternana ruba l’occhio e riempie il campo. La sua classe è indiscutibile, come la capacità di unire qualità e quantità. Due campionati vinti dicono tanto e tra Castellammare e Pagani si sono visti i primi sprazzi di luce. Non c’è solo lui, però, perché Simonetti pare essere l’uomo a tutto campo che conquista allenatore e critica. Fazzi raddoppia la dose di esperienza e regala a Sullo tecnica e corsa. Certezze assolute, come prova a diventare il Russo visto crescere tra Coppa ed esordio in campionato. Matese, Konate e Fofana rappresentato il nucleo di gioventù sempre utile, anche se dovranno alzare il loro livello di prestazione per continuare a dire la loro. Con Marginean, però, potrebbero cambiare le gerarchie. E, poi, c’è David Milinkovic: da inserire tra i centrocampisti come da lista della società, calciatore arcinoto a queste latitudini e che ha lasciato negli occhi dei tifosi messinesi lampi di brillante tecnica. Sulla corsia sinistra, libero di regalare classe e dribbling in attesa che gli attaccanti completino il suo lavoro.

IL CENTRAVANTI CHE VOLEVA – Il croato Vukusic è la ciliegina sulla torta cucinata da Christian Argurio. Lecito, come in ogni mercato, attendersi un nome di spessore per il ruolo del centravanti e, forse, quello di Vukusic – a primo impatto – potrebbe non conquistare tutti. Qualche rumors di troppo – sui vari Ganz ed Eusepi – aveva alzato l’asticella delle aspettative, ma quello di Vukusic rimane un colpo di ottimo valore. Il motivo risiede nella fiducia che Argurio – che da anni rincorre il calciatore – ripone nel centravanti ex Olimpia Lubiana e Steaua Bucarest. In giro per mezza Europa, esperienza da vendere e buonissima confidenza con il gol. Non solo, perché Vukusic pare essere l’elemento perfetto per integrarsi nel gioco partecipato che Sullo inizia a proporre. Un classe 1991 da mettere al fianco della banda di giovani in rosa: Adorante deve trasformare le attese in realtà, Baldé sembra più una buona spalla che un goleador, mentre Busatto, Distefano e Catania dovranno pensare a camminare prima di poter correre.

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