Due squadre dagli obiettivi estivi opposti. Una con la voglia di esistere, l’altra con quella di interrompere la maledizione e trovare finalmente la Serie B. Il Messina e il Benevento partono all’opposto, anche in panchina c’è il giovane Di Napoli e l’esperto Auteri. Un girone dopo i cammini si sono incrociati, e la classifica non riflette le parole di obiettivi contrari. Al San Filippo arriva un Benevento reduce da una vittoria striminzita nel punteggio contro l’Akragas, che in Sicilia cerca di capire che campionato sarà. Casertana e Foggia vanno più forte, con Lecce e Cosenza più credibili come rivali. Il Messina è lì, sornione. Sarà questo il primo esame di maturità, seguiranno le trasferte di Cosenza e Matera. Prima i sanniti, per la squadra di Arturo Di Napoli sarà importante la testa più di gambe e tecnica. Il Benevento rimane squadra di livello superiore, affrontarla senza il massimo del rispetto sarebbe peccato mortale. Pazienza e colpire al momento giusto, il Benevento si batte così.
DIFENDERE CHE FATICA – Prima analisi tattica della squadra di Auteri. Siamo alla settimana scorsa, il Benevento ospita un Akragas in crisi ma i rischi sono all’ordine del giorno. Il 3-4-3 offensivo del tecnico ex Igea Virtus e Matera tende a far prendere pericoli, eccone un esempio. Siamo nel primo, il risultato non si sblocca e la squadra di Legrottaglie ci prova in contropiede. Si può rischiare di subire un gol giocando un 7 contro 2 difensivo? Sì. Cross dalla sinistra con tre uomini del Benevento che riescono nell’impresa di essere tutti in ritardo, in mezzo tutti guardano il pallone e Di Piazza (in rosso) si ritrova libero di colpire. L’attaccante dell’Akragas fallirà addirittura l’impatto col pallone, ma la cosa su cui concentrarsi è la scarsa adattabilità difensiva del Benevento che riesce a rischiare anche in una situazione di clamorosa superiorità numerica.
CENTRODESTRA – Passiamo alla parte offensiva. Ancora risultato in parità, il Benevento ci prova con le sue armi migliori, anzi la migliore del momento: Amato Ciciretti. In rosso l’ex giocatore del Messina che troviamo in posizione centrale, taglio dalla fascia destra per andare ad occupare la zona centrale e lasciare spazio libero per la sovrapposizione di Melara. Scarico naturale (freccia gialla) e difesa avversaria costretta a muoversi ad elastico su entrambi i fronti. Impossibile marcare a uomo Ciciretti dunque, va letto nel suo muoversi senza palla e solo chiudendo rifornimenti e linee di passaggio è possibile limitarlo. Tecnicamente indiscutibile, se ha spazio e tempo può far male. Interessante vedere il suo impatto emotivo con il San Filippo, ultima apparizione il derby retrocessione contro la Reggina dello scorso 30 maggio.
CASA MESSINA – Torna tra i convocati Alessandro Parisi, in difesa però conferme per la linea che ha ben fatto contro il Martina Franca. Barilaro e Russo meritano continuità e l’esame Benevento sarà buono per capirne il reale valore. In mezzo Burzigotti-Martinelli pare una coppia da non dividere. Stesso discorso a centrocampo, confermati Giorgione e Baccolo, ci sarà Zanini e non il rientrante Fornito. Premio alla prestazione contro il Martina e scelta tattica. Le buone doti in fase difensiva di Zanini potranno essere utili per arginare Ciciretti. In avanti assente Padulano fermato da un problema muscolare. Pare ai margini Barraco, sempre più in odor di cessione. Con Gustavo e Tavares, certi del posto, uno tra Salvemini e Leonetti col primo in netto vantaggio. In porta dovrebbe tornare Berardi. Condizionale figlio di un problemino al ginocchio e della reazione che il numero uno giallorosso ha avuto alle critiche post Caserta. Rivederlo in campo sarebbe cosa lieta, in caso contrario toccherà a Stefano Addario, portiere che gode di ampia stima da parte di mister Di Napoli.
* foto evidenza ©PeppeSaya