Messina-Brindisi, Modica: «Mi assumo la responsabilità della sconfitta»

Pubblicato il 26 Ottobre 2023 in Sala Stampa

Deluso e scontento Giacomo Modica nell’analizzare la mancata prestazione del suo Messina contro il Brindisi. Prima sconfitta interna per i giallorossi che pagano una gara giocata in maniera opaca.

COLPA MIA – «Mi viene difficile valutare la loro rete perché non abbiamo rivisto le immagini, ma non è questo il punto. Quello che non mi è piaciuto è la prestazione della squadra in nessuna zona di campo. Primo tempo bruttissimo, non abbiamo giocato a calcio. Loro hanno fatto la partita che dovevano fare e hanno vinto meritatamente, non hanno rubato nulla. Mi assumo la responsabilità della sconfitta, non sono stato bravo a prepararla bene». Diretto e senza accampare scuse il tecnico giallorosso, analisi lucida e spietata verso la deludente prova dei suoi: «Se non capiamo che dobbiamo dare tutto dal punto di vista emotivo non faremo nulla, in campo non siamo riusciti a produrre niente. Non bastano gli arrembaggi finali per salvare un minimo di quanto visto. La squadra non si è adattata al tipo di partita. L’approccio è stato errato, siccome quello dipende da me dico che è colpa mia. Le sberle sono salutari, il calendario è difficile ma abbiamo la possibilità di archiviare questa partita e cercare di rifarci in fretta. Peggio di così non possiamo fare». Sulla scelta di confermare l’intera formazione vista a Picerno, Modica, spiega i motivi: «Non abbiamo problemi fisici, ho confermato tutti perché mi avevano dato garanzie dopo Picerno. Ero convinto che avremmo potuto fare una buona partita. Atteggiamento mentale errato, anche per sbaglio un duello devi vincerlo e non lo abbiamo fatto». Infine, un messaggio alla gente presente: «Chiedo scusa ai tifosi. Fanno tanti sacrifici per seguirci e ci sostengono per tutta la partita, mi devo scusare per quanto mostrato. Abbiamo toppato in pieno. Gli alti e bassi fanno parte di questo percorso, ma non mi piace pensare che possa essere stata una squadra presuntuosa pensando che l’avversario fosse alla portata».

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