Messina, brodino insipido: a Taranto finisce senza reti
Pubblicato il 5 Dicembre 2021 in Primo Piano
Noia e una sola vera occasione. Finisce senza reti la sfida tra Taranto e Messina, un pari che spezza il filotto di sconfitte della squadra di Capuano, ma non migliora una classifica che vede i giallorossi appaiati alla Vibonese e avanti solo per una leggerissima differenza reti.
NULLA TOTALE – Le sorprese non finiscono mai, così nell’undici iniziale scelto da Ezio Capuano non c’è Pippo Damian. L’ex Ternana finisce in panca, lasciando il campo alla coppia Konate-Fofana. La conta delle assenze è infinita, con Fazzi, Distefano e Vukusic ad aggiungersi a Sarzi Puttini, Morelli, Matese e Gonçalves. Difesa sempre a 3 con Carillo che torna a guidarla, ai suoi lati Celic e Mikulic. Sulle corsie Rondinella a destra, con Simonetti adattato a sinistra. Novità in avanti, dove Catania agisce da trequartista – in marcatura a uomo sul regista tarantino Bellocq – alle spalle della coppia Adorante-Baldé. Oscilla Catania: in marcatura in fase di non possesso, largo a sinistra quando il Messina prova a ripartire. Esperimento che impegna non poco il 20 giallorosso, costretto a scalare spesso a sinistra per non lasciare Simonetti in inferiorità contro l’asse Versienti-Pacilli. Nel Taranto fuori Saraniti e Marsili, detto della regia affidata al numero 14 argentino, l’unica novità è in difesa dove il già citato Versienti strappa una maglia sulla corsia destra. Il primo squillo della gara è firmato da Pacilli, ma il suo tentativo dalla distanza finisce alto sopra la traversa. Tutta qui la prima metà di frazione: con il Messina che riesce a tenere le distanze e limitare le sofferenze, Taranto che non trova linee utili e perde anche Riccardi per un problema muscolare, al suo posto Granata. Sempre Pacilli a provarci, stavolta inquadrando lo specchio, ma senza che per Lewandowski debbano esserci grosse difficoltà. Pochissimo spettacolo, per un match molto tattico e che mostra un Messina più concentrato rispetto alle pessime precedenti uscite. Al Taranto restano un paio di conclusioni da fuori, con Giovinco che si somma a Pacilli, ma sempre con Lewandowski spettatore annoiato. Il nulla cosmico arriva, invece, dall’inesistente manovra offensiva della squadra di Capuano. Noia, noia, noia e fischio finale che manda le squadre al riposo.
SEMPRE NULLA – Ripresa che inizia col secondo cambio per Laterza: fuori Pacilli e campo per Ghisleni. Passano pochi minuti, però, prima che il tecnico tarantino sia costretto al terzo: fuori Versienti per un problema alla caviglia, al suo posto Mastromonaco. Inizio di secondo tempo migliore per il Messina, che alza il suo baricentro provando a farsi vedere nella metà campo avversaria. Manca qualità nell’ultimo passaggio, però, con Adorante che continua nella sua lotta contro Benassai e Granata, ma senza la giusta assistenza da parte dei compagni. Schermaglie, perché in campo non accade davvero nulla, col Taranto che non riesce mai a sfondare il muro organizzato da Capuano. Un pari che fermerebbe l’emorragia di sconfitte in casa Messina, ma che non può bastare a una squadra piombata all’ultimo posto dopo la vittoria della Vibonese contro il Campobasso nel primo pomeriggio. Tocca a Giovinco provare a svegliare lo Iacovone, il suo potente destro dal limite viene ben respinto da un attento Lewandowski. La risposta del Messina è tutta nella punizione molle che Catania sparacchia da oltre 30 metri, Chiorra blocca senza fatica. Pessimo lo spettacolo offerto da entrambe le squadre, non può bastare al Taranto qualche calcio dalla distanza per trovare la sufficienza. Ultimo quarto d’ora per Damian che subentra a Catania – in precedenza era toccato a Russo per Baldé -, quarto cambio (e ultimo slot dei tre a disposizione) nel Taranto con Santarpia al posto di Labriola. La grande occasione del match arriva negli ultimi dieci minuti e porta la firma di Fofana: giro palla dei giallorossi, il numero 6 riceve al limite dell’area sul lato destro e si accentra saltando un uomo, altra finta e poi un sinistro impreciso da ottima posizione. Un peccato, perché in una partita così bloccata solo una giocata estemporanea potrebbe fare la differenza. Paradossale, certamente, definire “grande occasione” un tiro che non inquadra lo specchio, ma questo è quanto offerto dai giallorossi. Risponde il Taranto, anzi ci prova, perché il cross di Mastromonaco non trova Italeng pronto all’impatto a pochi metri dalla porta giallorossa. Ultimi minuti col Messina schiacciatissimo nella sua metà campo, ma Taranto incapace di costruire anche il minimo pericolo. I soliti tre minuti più recupero concessi a Busatto non modificano gli equilibri dello Iacovone, non succede più nulla e il match termina senza reti. Punticino che riporta il Messina – nonostante i punti in parità – al penultimo posto davanti alla Vibonese.
TARANTO 0
MESSINA 0
TARANTO (4-3-3) Chiorra; Versienti (dal 7′ s.t. Mastromonaco), Riccardi (dal 23′ p.t. Granata), Benassai, De Maria; Labriola (dal 33′ s.t. Santarpia), Bellocq, Civilleri; Pacilli (dal 1′ s.t. Ghisleni), Italeng, Giovinco. (Antonino, Zecchino, Zullo, Cannavaro). All. Laterza
MESSINA (3-4-3) Lewandowski; Celic, Carillo, Mikulic; Rondinella, Fofana, Konate, Simonetti; Baldé (dal 17′ s.t. Russo), Adorante (dal 42′ s.t. Busatto), Catania (dal 33′ s.t. Damian). (Fusco, Fantoni, Marginean). All. Capuano
ARBITRO Petrella di Viterbo
NOTE Spettatori 3000 circa. Ammoniti Mikulic, Benassai, Granata, Celic. Corner 1-1. Recupero 1′ e 5′.
*foto copertina: Acr Messina – Facebook ufficiale