
Messina, buono a metà: all’Avellino basta il cinismo per vincere
Pubblicato il 8 Marzo 2025 in Primo Piano
Un bel primo tempo non può bastare. Il Messina cade contro un Avellino solo cinico, che sfrutta al massimo il colpo di testa vincente di Sounas arrivato a fine primo tempo. Nella ripresa Banchieri complica le cose con un paio di cambi discutibili, nel finale super occasione per Pedicillo con grande risposta di Iannarilli.
UNA RETE CHE FA MALE – Basta un attimo di disattenzione per andare sotto. Amara verità che descrive il primo tempo del Messina. Il colpo di testa di Sounas – a sorprendere Gelli – su assist di Cancellotti è il manifesto della differenza tra le due formazioni. Il Messina macina gioco e mostra intensità, l’Avellino colpisce al primo vero affondo. Beffardo, ma è il calcio. Eppure, la prima frazione dei giallorossi è mossa da tre capisaldi: organizzazione, qualità, personalità. Squadra con pochi difetti – ma letali – e molta volontà di far male all’avversario. Banchieri capisce che concedere pallone e campo ai rivali convenga poco, così sceglie una formazione aggressiva già nelle intenzioni. Fuori Garofalo, dentro Petrucci a occupare lo spazio sulla trequarti con ai lati la vivacità di Dell’Aquila e Tordini. Terzetto a supporto di Costantino, ma non è formazione votata allo sbilanciarsi visto che Dumbravanu viene dirottato a sinistra con l’inserimento di Marino al fianco di Gelli. Un undici solido e allo stesso tempo mosso dalla tecnica della sua linea di trequartisti. Dell’Aquila pare in giornata di grazie a complica il pomeriggio di Cagnano; ci prova anche due volte arrotando il sinistro e mancando lo specchio per qualche millimetro. Ancora più pericoloso Petrucci quando, dopo una discesa di Gyamfi, controlla e calcia dal limite: palo esterno pizzicato. Insomma, in campo c’è solo il Messina. Diretto da Buchel e animato da Crimi, con l’Avellino che soffre parecchio i cambi di gioco e la capacità di creare superiorità di Dell’Aquila. Alla lista dei rimpianti si iscrive anche Costantino, servito splendidamente da Buchel prima di vedere il suo destro rimpallato da Enrici. E quindi, come è possibile essere sotto? La domanda che il Messina deve porsi, ma la cui risposta risiede nella qualità intrinseca dei calciatori a disposizione di Biancolino. La rete è banale, se vogliamo, e mostra bravura irpina ed errori giallorossi: rimessa laterale, scambio D’Ausilio-Cancellotti, poi cross nel cuore dell’area dove Sounas irrompe prendendo il tempo a Gelli e di testa centra l’angolino basso alla sinistra di Meli. Beffa. Riposo.
CINISMO – Che la rete dell’Avellino pesi sulla testa dei giallorossi era evidente già nel finale di primo tempo. La ripresa, quindi, è solo il continuo di un Messina in calo e in difficoltà visti gli spazi asfittici concessi dalla squadra di Biancolino. Quanto speculano gli irpini, tanto che Iannarilli inizia a perdere tempo sulle rimesse dal fondo già a inizio tempo. Banchieri attende un quarto d’ora per muovere i pezzi sulla scacchiera, ma le mosse scelte convincono poco dato che si rinuncia al cervello di Buchel e Petrucci per una squadra più muscolare e votata al contropiede con Garofalo e Vicario. Irrilevanti, perché il Messina non costruisce più nulla con Costantino che vuole la profondità e i compagni che lo cercano nel corto. Avellino non pervenuto ma che sfiora il raddoppio per inerzia quando Lescano si ritrova un pallone che scodella verso Sounas: destro al volo e respinta d’istinto di Meli. Purtroppo, il Messina è fuori dalla partita ormai. Banchieri ha spezzato la sua squadra in due, con il quartetto offensivo che non viene più coinvolto e si perde in leziosismi quando riesce a toccare palla. Dell’Aquila perde di intensità e diventata fastidiosamente egoista: fuori, dentro Pedicillo. Campo anche per De Sena al posto di Costantino. Anche in questo caso il copione non cambia. Il match viene scosso solo per caso, e l’Avellino sfiora il raddoppio, anzi lo divora: pallone rimpallato a metà campo, sfera che Gelli fa scorrere forse richiamato da Meli; il portiere, però, si pente e torna in porta, nonostante sul pallone si fosse fiondato Patierno che può scappare in fuga solitaria. A tu per tu, però, spara a lato. Messina graziato, ma che non ha idee per far male all’avversario. Evidente che rinunciare contemporaneamente a Petrucci e Buchel sia stato un grande assist per un Avellino già intenzionato ad abbottonarsi. Banalissima la manovra nella ripresa, buttato via quell’approccio che avevamo descritto come organizzato e qualitativo. Tutto buttato nel cestino. Finale di gara impregnato solo di disperazione, con Pedicillo a prendersi responsabilità ma senza concretizzare. Avellino che regge senza sudare, mostrando un cinismo tipico delle formazioni con in testa solo la rincorsa al primo posto. La disperazione spinge il Messina nel recupero, provando a forzare il gioco: rimessa laterale di Gyamfi, spizza Luciani verso Pedicillo che controlla e calcia di prima, vola Iannarilli. Super occasione e grande risposta. Ultimo corner: nulla di fatto, giallo a Luciani per gioco pericoloso e rosso a Dumbravanu per una chiacchierata fin troppo accesa con un avversario che finisce con una presunta manata. Triplice fischio e terza sconfitta consecutiva per il Messina. Classifica da allarme rosso, ancor più demolita dalla penalizzazione di 4 punti arrivata nel pomeriggio di venerdì.
MESSINA – AVELLINO 0-1
MARCATORE Sounas al 38′ p.t.
MESSINA (4-2-3-1) Meli; Gyamfi, Gelli, Marino, Dumbravanu; Crimi, Buchel (dal 14′ s.t. Garofalo); Dell’Aquila (dal 27′ s.t. Pedicillo), Petrucci (dal 14′ s.t. Vicario), Tordini (dal 39′ s.t. Luciani); Costantino (dal 27′ s.t. De Sena). (Curtosi, Lia, Haveri, Anzelmo, Morichelli). All. Banchieri
AVELLINO (4-3-1-2) Iannarilli; Cancellotti, Rigione, Enrici, Cagnano; Rocca, Palmiero (dal 20′ s.t. Palumbo), Sounas (dal 35′ s.t. Armellino); D’Ausilio (dal 14′ s.t. Panico); Patierno, Lescano (dal 20′ s.t. Russo). (Marson, Todisco, Cionek, Frascatore, Mutanda, Tribuzzi, Zuberek). All. Biancolino
ARBITRO Maccarini di Arezzo
NOTE Spettatori 3500 circa. Espulso al 50 s.t. Dumbravanu per gioco violento. Ammoniti Buchel, Tordini, Rocca, D’Ausilio, Panico e Luciani. Corner 8-2. Recupero 2′ e 5′.